Anche noi vogliamo dire qualcosa: quando è troppo è troppo!
La Brianza Accogliente e Solidale prende parola ed invita a partecipare a dibattiti ed aderire alle mobilitazioni territoriali.
Un caro saluto, il coordinamento Rete BAS
Trasmettiamo l'ordine del giorno del Comitato Nazionale ANPI approvato nella riunione del 30 aprile 2022. Contestualmente, trasmettiamo un comunicato del Comitato di Presidenza ANPI Monza e Brianza.
Inoltriamo un comunicato stampa unitario di RTI Bonvena, Brianza Accogliente e Solidale, Cgil, Cisl e Uil Monza Brianza circa il tema dell'accoglienza in Brianza.
Le Nazioni Unite stimano in oltre 2 milioni coloro che forzatamente hanno già lasciato l'Ucraina, diretti
soprattutto verso la Polonia, la Romania e la Moldova.
Si stimano fino a 5 milioni le persone che potrebbero chiedere asilo in altri Paesi nelle prossime
settimane. Molti in questi giorni hanno già fatto ingresso in Italia.
Per quanto concerne l’accoglienza sul nostro territorio è già attiva una rete di soggetti che
dall'emergenza Nord Africa del 2011 ha costruito un sistema di accoglienza diffusa che negli anni è stato
ampliato grazie alla collaborazione delle istituzioni, degli attori del terzo settore, delle organizzazioni
sindacali e di privati cittadini solidali.
La Brianza è quindi già pronta a fare la sua parte per accogliere chi fugge dai conflitti, a fornire quanto
necessario per ritrovare stabilità (vitto e alloggio) e un minimo di serenità e a garantire percorsi di
integrazione. La rete di accoglienza costruita è stata il frutto della collaborazione della Brianza solidale
che per anni ha attivato percorsi virtuosi nelle comunità e ha difeso i valori dell'accoglienza diffusa.
Un'accoglienza diffusa che non significa unicamente solo “casa”, ma che prevede l'attivazione naturale e
solidale delle reti locali delle associazioni, degli enti di formazione, scuole, sindacati, così da favorire un
inserimento nel tessuto sociale.
Un modello di accoglienza solidale che in questi anni ha garantito a tutti lo stesso trattamento e le stesse
chance di integrazione in coerenza ai principi sanciti dalla Carta dei Diritti dell’Uomo e che in questi
giorni è pronto a riattivarsi per chi ne ha nuovamente bisogno, come sempre “senza distinzione di sesso,
di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
Quello che ci auspichiamo di poter fare ora è di offrire un’accoglienza coordinata e non improvvisata alle
persone in arrivo, seguendo le indicazioni che gradualmente gli enti preposti sapranno indicarci e che
sono in evoluzione in questi giorni, così da poter garantire opportunità e diritti uguali a tutti coloro che
arriveranno con una visione a medio lungo termine dove sarà indispensabile unire solidarietà e
competenza.
Dichiarazione del Presidente nazionale ANPI, Gianfranco Pagliarulo, a seguito delle polemiche innescate ieri contro l'Associazione
L'attacco all'ANPI è un attacco al movimento per la pace. Leggo oggi su alcuni giornali un insieme di fake news e di diffamazioni, come per esempio un titolo su Il Tempo online: “I partigiani dell'ANPI abbracciano Putin: legittime le bombe sull'Ucraina”, di cui si occuperà il nostro ufficio legale per valutare gli estremi di una querela.
Ricapitoliamo. Il 24 febbraio, poche ore dopo l'invasione russa, esce un comunicato che inizia così: “La Segreteria nazionale dell'ANPI condanna fermamente l'invasione dell'Ucraina da parte della Federazione Russa. È un atto di guerra che nega il principio dell'autodeterminazione dei popoli, fa precipitare l'Europa sull'orlo di un conflitto globale, impone una logica imperiale che contrasta col nuovo mondo multipolare, porta lutti e devastazioni”.
Qualsiasi persona normale intende che l'ANPI condanna l'invasione senza se e senza ma.
Il 22 febbraio, poche ore dopo il riconoscimento unilaterale del Donbass da parte di Putin, l'ANPI denuncia: “Siamo a un passo dal baratro. A chi governa la Russia, gli Stati Uniti, l'Ucraina, i Paesi dell'Unione Europea, il nostro stesso Paese, chiediamo un atto di responsabilità e di saggezza. Prima che sia troppo tardi. Il delirio bellicista va sconfitto dalla forza tranquilla di Paesi e popoli” e aggiunge “Il riconoscimento dell'indipendenza del Donbass da parte della Russia può portare il mondo a un passo dalla guerra ed è l'ultimo, drammatico atto di una sequenza di eventi innescata dal continuo allargamento della NATO ad est vissuto legittimamente da Mosca come una crescente minaccia”.
Con buona pace di tanti critici, il 22 febbraio era molto difficile condannare un'invasione avvenuta il 24 febbraio. Si trattava di stigmatizzare il riconoscimento unilaterale del Donbass individuando le ragioni per cui si era giunti a tale gravissimo gesto. Tali ragioni sono fra l'altro (ma non solo) il continuo allargamento della NATO ad est, cioè uno dei tanti errori commessi dopo la caduta del muro. Questa critica è propria di un ampio arco di politici e di personalità che avevano colto da tempo i pericoli di una politica occidentale di crescente confronto-scontro con la Federazione russa, cogliendo assieme, giustamente, il carattere autocratico del governo di Putin.
Né è un mistero che dopo Maidan hanno imperversato in Ucraina bande armate naziste come Pravy Sector e Svoboda (primo nome: Partito socialnazionalista ucraino) e che da otto anni è in corso una guerra civile che vede Kiev bombardare il Donbass con l'esito di alcune decine di migliaia di morti. Una guerra di cui per otto anni si è parlato pochissimo sui media italiani.
Da ciò la nostra richiesta di un riconoscimento dell'autonomia del Donbass, previsto dai mai applicati accordi di Minsk, come unico modo per sventare la secessione, unilateralmente riconosciuta da Putin.
Far finta che tutto ciò non sia mai successo, rimuovere l'evidenza, negare gli errori vuol dire indebolire il fronte della pace. La pace può vincere solo raffreddando le tensioni attuale col negoziato e la trattativa, e più in generale con una politica che garantisca la sicurezza dell'UE e della Federazione russa. Biden ha affermato ieri che l'alternativa alle sanzioni è la terza guerra mondiale. Le sanzioni sono probabilmente necessarie, ma ancor più probabilmente insufficienti. Se falliscono andiamo allegramente verso la guerra mondiale?
Siamo tutti uniti nel condannare aspramente l'invasione russa, ma c'è chi si mette l'elmetto e chi non se lo mette. L'ANPI e il movimento per la pace non se lo mettono, perché la guerra sarebbe una catastrofe per l'umanità. L'Italia deve stare lealmente e se necessario criticamente nella NATO. Ma le posizioni “fieramente atlantiste” non aiutano. È difficile spegnere un fuoco versandoci sopra benzina.
A ben vedere la posizione dell'ANPI e del movimento per la pace è molto semplice: no all'aggressione, immediato ritiro delle truppe russe, immediato cessate il fuoco, negoziato internazionale. Qualcuno forse dimentica che l'Italia ripudia la guerra.
Inoltriamo l'appello della Segreteria per la pace.
Invitiamo a partecipare al presidio previsto per domani venerdi 25 febbraio alle ore 18 a Monza in Arengario.
Siamo a un passo dal baratro. A chi governa la Russia, gli Stati Uniti, l'Ucraina, i Paesi dell'Unione Europea, il nostro stesso Paese, chiediamo un atto di responsabilità e di saggezza. Prima che sia troppo tardi. Il delirio bellicista va sconfitto dalla forza tranquilla di Paesi e popoli che sanno che la guerra, oltre a lacrime, sangue e devastazioni, oggi porta solo alla sconfitta di tutti; basti pensare all'Iraq, alla Libia, all'Afghanistan.
LANCIAMO UN APPELLO PERCHE' IN TUTTA ITALIA AL PIU' PRESTO SI DIA VITA A INIZIATIVE, PRESIDI, MANIFESTAZIONI UNITARIE PER LA PACE. TORNI UN GRANDE E DIFFUSO MOVIMENTO PER LA PACE, OGGI TIMIDO, E CONTRO L'IRRESPONSABILE CORSA AL RIARMO.
Il riconoscimento dell'indipendenza del Donbass da parte della Russia può portare il mondo a un passo dalla guerra ed è l'ultimo, drammatico atto di una sequenza di eventi innescata dal continuo allargamento della NATO ad est vissuto legittimamente da Mosca come una crescente minaccia.
Auspichiamo che si avvii perciò una trattativa generale sotto l'egida dell'ONU per ottenere questi obiettivi:
• Contestualmente, l'Ucraina riconosca l'autonomia del Donbass prevista dagli accordi di Minsk, ma mai attuata dal governo di Kiev, rispetti la sua popolazione russofona, cessi i bombardamenti in Donbass confermati dalla fuga di decine di migliaia di civili di quella regione in Russia, sciolga le milizie naziste, oggi in prima fila nell'attacco al Donbass, e Putin revochi il riconoscimento dell'indipendenza del Donbass, perché viola l'integrità territoriale di un Paese sovrano e scatena una serie di reazioni e controreazioni che possono portare in brevissimo tempo alla guerra.
• L'Unione Europea, nel condannare il riconoscimento dell'indipendenza del Donbass da parte della Russia, avanzi una proposta di composizione pacifica del conflitto al fine dell'attuazione integrale degli accordi di Minsk e avvii finalmente una politica di cooperazione e non di continua ostilità nei confronti della Russia. La vera forza dell'Europa unita è nella sua capacità di proporsi come messaggero di amicizia fra i popoli.
• Biden cessi immediatamente sia le clamorose ingerenze nella vita interna dell'Ucraina iniziate fin dai tempi di Maidan, quando nel governo ucraino entrò la statunitense Natalia Jaresco, sia le sue dichiarazioni belliciste e le sue ininterrotte minacce nei confronti della Russia.
• La NATO non può e non deve intervenire in caso di precipitazione bellica, perché ciò avverrebbe in violazione dei suoi compiti, che sono limitati alla difesa dei soli Paesi membri dell'Alleanza. In sostanza va profondamente ridiscusso il ruolo della NATO, che non può essere al servizio di una politica di potenza, e vanno avviate trattative per un sistema di reciproca sicurezza che garantisca sia l'UE che la Federazione russa.
Auspichiamo in particolare che il governo italiano rispetti un inviolabile obbligo costituzionale: l'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.
L'Italia può svolgere un ruolo di raffreddamento delle tensioni e di pacificazione attraverso gli strumenti della diplomazia e del negoziato. Così rafforza il suo prestigio internazionale e il suo ruolo di ambasciatrice di pace nel mondo.
CONTRO IL POTERE DELLA GUERRA E CONTRO OGNI LOGICA IMPERIALE, DIAMO VOCE ALLA PACE PER L'UMANITÀ AL POTERE!
Cari amici, la Segreteria Nazionale ANPI ha accolto la proposta della FIR (Federazione internazionale dei resistenti), di destinare 20 posti a giovani italiani - selezionati dall’ANPI - sul “Treno dei mille” che il 5 maggio 2020 partirà da Bruxelles e porterà i ragazzi e le ragazze di tutta Europa a una visita guidata ad Auschwitz – Birkenau.
L’iniziativa prevede anche la partecipazione alla commemorazione del 75° anniversario della Vittoria sul nazifascismo che si terrà l’8 maggio ad Auschwitz con la partecipazione del Presidente del Consiglio europeo Charles Michel ed altre personalità di tutta Europa.
Attenzione: La fascia d’età deve essere compresa tra i 18 e i 20 anni.
La quota di partecipazione per ogni giovane – a carico delle ANPI provinciali - è di 200,00 euro e comprende il viaggio in treno da Bruxelles a Birkenau e ritorno, il vitto e l’alloggio per tutti i cinque giorni.
La visita si svolgerà infatti dal 5 al 10 maggio 2020.
Le ANPI provinciali dovranno provvedere anche alle spese dei viaggi verso Bruxelles dall’Italia e ritorno e dei due pernottamenti a Bruxelles.
Per permettere un corretto svolgimento del viaggio, i partecipanti dovranno infatti arrivare a Bruxelles entro il 4 maggio e ripartire l’11 maggio.
Invitiamo le ANPI provinciali a trasmettere numero e nomi dei partecipanti individuati a Filippo Giuffrida - Presidente ANPI Belgio e delegato dalla Segreteria Nazionale a seguire l’iniziativa - all’indirizzo mail treno@antifascist.eu Il termine ultimo per confermare la partecipazione è inderogabilmente fissato a MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 2020.
Si procederà secondo l’ordine di prenotazione riservando 1 posto ai primi 20 Comitati provinciali che risponderanno.
Qualora non si sia coperta la quota riservata all’Italia, si terrà conto del secondo nome proposto dai Provinciali – sempre in ordine d’arrivo.
Siete quindi invitati a proporre 1 candidatura e 1 o più nomi di riserva.
Per ulteriori informazioni, potrete rivolgervi direttamente a Filippo Giuffrida che opererà in stretto contatto con noi (tel. +32.475.737830).
Fraterni saluti e buon lavoro.
Chi vuole rovesciare la storia riproponendo, in chiave “revisionista ”, la violenza, la discriminazione, il razzismo o esponendo simboli nazisti, incarna lo stesso significato del nazi-fascismo e non può che incontrare il nostro dissenso e il nostro impegno civile e democratico per affermare i principi costituzionali di libertà, democrazia, giustizia.
Esporre una bandiera nazista con il simbolo della croce celtica dalla finestra di casa, il 25 Aprile Festa della Liberazione, in una via dedicata ad un giovane martire vimercatese, Pierino Colombo, rappresenta un’offesa alla memoria della nostra città insignita della Medaglia d’argento al Merito Civile.
Non possiamo più tollerare e sottovalutare queste provocazioni.
Pertanto chiediamo alle autorità locali preposte di dare applicazione alle leggi in vigore (le leggi Scelba e Mancino) che puniscono l’apologia del fascismo, l’istigazione al razzismo, l’organizzazione di iniziative che richiamino simboli ed atteggiamenti di tipo fascista.
Noi continueremo comunque ad opporci ad ogni manifestazione o gesto di tipo fascista.
Noi vogliamo che la nostra Italia diventi davvero quel Paese antifascista, democratico, solidale che i combattenti per la libertà hanno sognato e per il quale si sono battuti e, tanti, si sono immolati.
Il 25 aprile è Festa nazionale. La Festa della Liberazione dell’Italia dal giogo nazi-fascista. Essa vedrà migliaia e migliaia di persone nelle piazze e nelle vie di tantissime città e paesi. Nessuno riuscirà a cancellarla. Ci riferiamo, in particolare, a chi cerca di negarla, paragonandola ad uno scontro tra "fascisti e comunisti", mentre essa fu lotta vincitrice del popolo italiano contro il nazi-fascismo; a chi continua a gettare fango e fuoco sulla memoria delle partigiane e dei partigiani; a chi tenta con il solito argomentare razzista e ignorante di riportare l'orologio della storia al ventennio del criminale Benito Mussolini. Il 25 aprile ricorda la vittoria degli ideali di libertà e democrazia che hanno spazzato via la dittatura. È il canto corale delle origini autentiche della nostra Repubblica. La maggioranza delle cittadine e dei cittadini italiani si riconosce con coscienza, fedeltà, entusiasmo e passione civile nella Festa della Liberazione. Saremo in piazza, in tantissimi, per ricordare che l’onore della Patria fu difeso dal suo popolo e per portare avanti ancora una volta gli ideali per cui lottarono i partigiani: un Mondo di Pace, più giusto e libero. Viva la Resistenza, viva la Costituzione, viva l’Italia.
Nel corso del Consiglio comunale di martedì 9 aprile, i Consiglieri comunali di minoranza, uniti, hanno sostenuto una mozione presentata dal capogruppo di Forza Italia Casiraghi, candidato Sindaco alle prossime elezioni comunali. La mozione ha per oggetto la rimozione della dichiarazione allegata alle domande di patrocinio, contributo ordinario, utilizzo di suolo pubblico (con deliberazione avvenuta nel Consiglio Comunale del 20 febbraio 2018). La mozione è stata bocciata.
Di quale dichiarazione si tratta? Di un atto che ha per titolo:
“Condanna delle organizzazioni neofasciste e misure da attuare contro ogni presenza razzista, xenofoba o discriminatoria organizzata” che prevede, oltre alla condanna di queste organizzazioni, la loro esclusione dall’utilizzo dei luoghi pubblici, patrocinio e finanziamenti comunali, salvo sottoscrivere una dichiarazione di rispetto dei principi costituzionali.
Qualche considerazione: il fatto che forze politiche dell’arco costituzionale non condannino organizzazioni di estrema destra è già di sé molto grave, preoccupante e segna una pagina nera nella storia della nostra Istituzione comunale.
La pretesa che le suddette organizzazioni siano finanziate da un Ente dello Stato, in questo caso il Comune, sarebbe un clamoroso paradosso: lo Stato democratico che patrocina, finanzia, sostiene coloro che sono contrari allo Stato democratico e alla sua Costituzione.
Sembra non conti la recrudescenza, in Europa e in Italia, di fascismi e di razzismi che mettono in discussione, in particolare per le donne, diritti civili e conquiste di libertà che sembravano acquisiti e il clima di odio, intolleranza, discriminazione verso minoranze e immigrati.
Per questi Consiglieri tutto questo non sembra esistere, non è reale: mentre è reale la protervia volontà di impedire la libertà di espressione e di pensiero.
Parafrasando Sandro Pertini: ”essere antifascisti è impedire ai fascisti di manifestare”.
Non vorremmo che la richiesta fosse la premessa per una campagna elettorale con il contributo e il supporto di associazioni di estrema destra che, sebbene abbiano nulla a che fare con le nostre regole democratiche, se ne avvantaggiano con l’unico scopo poi di stravolgerle.
In tal caso sarebbe un'oscenità giuridica, politica e morale, perché delegittima una legge dello Stato, la legge Mancino, e assolve il razzismo che sta alla base della più grande catastrofe della storia dell'umanità per responsabilità del nazifascismo, dimenticando disinvoltamente l'ignominia dei lager, della Shoah e delle leggi razziali.
Per questo siamo tutti chiamati ad una straordinaria assunzione di responsabilità per dar vita ad una resistenza civile e culturale ampia, diffusa, soprattutto unitaria, per impedire che il veleno del razzismo si propaghi in Europa, in Italia, in Brianza.
il Comitato Direttivo ANPI Villasanta
il Presidente, Fulvio Franchini
GRAVE E PRETESTUOSA DECISIONE A LENTATE: SOSPESA LA CELEBRAZIONE DEL 25 APRILE
La Signora Sindaco di Lentate sul Seveso ha comunicato la decisione di sospendere per quest’anno le celebrazioni per il 25 aprile che sono previste per legge. Si prende a pretesto,per questa decisione, la critica nei confronti dell’intervento del rappresentante dell’ANPI dello scorso anno.
La Resistenza è stata una grande esperienza unitaria così come unitario è stato il processo che ha portato all'approvazione della nostra Costituzione. Riferendosi a questa grande storia l'ANPI, Associazione assolutamente indipendente ed autonoma, ha sempre vissuto la ricorrenza del 25 aprile come una festa che appartiene a tutto il popolo italiano. Può succedere che non si sia d’accordo con un intervento o che questo possa suscitare polemiche. Quando è successo, in qualche rara occasione, abbiamo sempre discusso con le amministrazioni comunali interessate ed abbiamo trovato le opportune soluzioni. Mai e poi mai si è arrivati a sospendere o, peggio, ad annullare le celebrazioni per la festa della Liberazione. Per questo la decisione dell’amministrazione di Lentate appare grave ed incomprensibile. Oltretutto, purtroppo, questo non è un atto isolato. Infatti, non possiamo dimenticare che alcuni autorevoli esponenti politici dell’attuale maggioranza di governo hanno dichiarato uno che non parteciperà alle manifestazioni del 25 aprile e l’altro che il 25 aprile è morto. Temiamo che sia in atto un tentativo di sminuire e di non riconoscere il valore della Resistenza e dell’enorme contributo che essa ha dato per la sconfitta del fascismo e per la riconquista della libertà e della democrazia. Chiediamo all’amministrazione di Lentate di ripensare alla sua decisione. Per quanto ci riguarda siamo pronti e disponibili ad un confronto senza pregiudiziali.
In caso contrario L’ANPI di Monza e Brianza darà il suo contributo affinché anche a Lentate si festeggi la Liberazione.
“Il saluto nazista è una manifestazione del pensiero costituzionalmente garantita”
Motivazione shock di una sentenza con cui sono stati prosciolti dei neonazisti
Inoltriamo il comunicato della segreteria nazionale sul massacro in Nuova Zelanda.
"Il massacro della moschea di Al Noor in Nuova Zelanda parla anche all'Italia.
Uno dei killer ha dichiarato: “Voglio uccidere gli stranieri invasori”. Gli assassini citavano due “esempi”: il nazista Breivik, autore della strage del 2011 a Utoya in Norvegia e il fascioleghista Luca Traini, che nel 2018 tentò un eccidio di migranti a Macerata ferendo sei persone.
Come nelle più tragiche esperienze del 900, le pratiche dei razzisti scivolano sempre dalla negazione dei diritti alla negazione della vita.
Nel nostro Paese da tempo si succedono aggressioni e omicidi ai danni di migranti, troppo spesso sottovalutate dal Governo ed in particolare da chi più di tutti dovrebbe tutelare la sicurezza e la convivenza civile, e cioè il Ministro dell'Interno.
Michelle Bachelet, Alto commissario Onu per i diritti umani, ha spesso denunciato che in Italia c'è un “forte incremento di atti di violenza e di razzismo contro migranti, persone di discendenza africana e Rom”.
Oggi il vento del razzismo spira forte su gran parte del pianeta. Anche alla luce del terribile evento in Nuova Zelanda, occorre lanciare alto e forte l'allarme contro il razzismo e contro la sua violenza assassina.
Tutti, a cominciare dal Governo, devono assumersi le proprie responsabilità, perché a nessuno domani sarà concesso di dire: io non sapevo".
Inoltriamo le dichiarazioni della Presidente Carla Nespolo.
"Oggi la IIª sez. della Corte d'Appello di Roma ha confermato la sentenza di condanna emessa dal giudice di Tivoli nei confronti di Ercole Viri sindaco di Affile, Giampiero Frosoni e Lorenzo Peperoni, assessori dello stesso Comune, per apologia del fascismo in relazione alla costruzione del mausoleo celebrativo di Rodolfo Graziani.
Sono state anche confermate le statuizioni civili tra le quali la condanna al risarcimento di 8.000€ in favore dell'ANPI Nazionale.
Carla Nespolo, Presidente nazionale ANPI: “Sono felice per questa notizia. Il fascismo è un crimine contro l'umanità e l'Italia, la sua Costituzione, le sue Istituzioni democratiche lo rifiutano con forza”.
“Dopo aver fatto infuriare i governi di Slovenia e Croazia, l'on. Tajani torna a far parlare il suo cuore fascista, del tutto dimentico del suo ruolo europeo.
Il fascismo ha fatto cose buone? Lo vada a dire in Etiopia dove intere popolazioni ( bambini, donne, uomini ), del tutto innocenti, sono state sterminate dall'uso, voluto da Mussolini, dei gas. L'aggressione all'Albania, alla Grecia e alla Jugoslavia?
L'onorevole Tajani, lo ignora. Derubricare poi il delitto Matteotti come un semplice incidente di percorso in un cammino tutto sommato pacifico, è quanto di più disgustoso si potesse sentire.
Gli argomenti dell' on. Tajani sono triti, superficiali e tipici di chi vuole giustificare un regime, il fascismo, che ha precipitato il nostro Paese nella seconda guerra mondiale, causa di milioni di morti.
Soprattutto operai e contadini. Che ha non solo aderito, ma condiviso le leggi razziali, che ha infangato l'onore del nostro Paese nel mondo.
C'è voluta la Resistenza, assieme all'intervento alleato, per sconfiggere il mostro del nazismo e del suo complice fascista.
L'espressione: "non sono fascista ma"... è tipica dei fascisti in doppio petto.
Come l'on. Tajani a cui non si sa, se manca di più la conoscenza della storia o il rispetto per il proprio ruolo di dirigente di un continente, l'Europa, che ha recentemente e definitivamente ribadito le proprie radici antifasciste”.
Buongiorno, inoltriamo la triste comunicazione dell'Anpi di Seveso ed invitiamo a partecipare al funerale del Partigiano Carlo "Lupo" che si terranno oggi 11 marzo alle ore 16.
Comunichiamo che a Seveso è venuto a mancare il Partigiano Carlo “Lupo” Visconti di 94 anni. I funerali si terranno alla chiesa di San Pietro Martire a Seveso lunedì 11 marzo alle ore 16. La nostra sezione parteciperà con la bandiera ufficiale, dei fiori e i manifesti funebri.
Il 23 marzo a Milano numerose organizzazioni neofasciste si preparano a celebrare la nascita dei fasci di combattimento. Oltre al preannunciato concerto nazi-rock di CasaPound, è prevista una manifestazione in via San Damiano, dove aveva sede il quotidiano socialista “Avanti!”, presa d'assalto e incendiata da un gruppo di fascisti e arditi il 15 aprile 1919. La sera di quel 15 aprile 1919 Filippo Tommaso Marinetti, nella sede de “Il Popolo d'Italia”, consegnò a Mussolini, come una sorte di trofeo di guerra, l'insegna divelta all'ingresso dell' “Avanti!”.
Infine, sempre il 23 marzo, al Cimitero Monumentale ci sarà un omaggio alla cripta degli squadristi fatta erigere da Mussolini nel 1925..Nel giro di poche settimane, tra il 23 marzo prossimo e il 15 aprile, Milano rischia di diventare teatro di manifestazioni “commemorative” e di esaltazione del nascente squadrismo fascista.
Ci rivolgiamo al Sindaco di Milano perchè faccia ancora una volta sentire la voce della nostra città, capitale della Resistenza, che anche nei momenti più bui della repressione fascista seppe resistere.
Chiediamo al Prefetto e al Questore di Milano di vietare queste oltraggiose manifestazioni neofasciste "commemorative " di un periodo nefasto, della storia del nostro Paese e non solo di essa.. La Costituzione repubblicana consente la più ampia libertà di espressione, di pensiero, di parola, ma non l'apologia del fascismo, condannata dalle leggi Scelba e Mancino.
La nostra Carta costituzionale è profondamente antifascista. L'onorevole Aldo Moro, in un suo bellissimo intervento all'Assemblea Costituente del 13 marzo 1947, così rispondeva all'onorevole Lucifero che in sede di sottocommissione aveva espresso il desiderio che la nuova “Costituzione italiana fosse una “costituzione afascista”: “Non possiamo fare una costituzione afascista – osservava Aldo Moro - cioè non possiamo prescindere da quello che è stato nel nostro Paese un movimento storico, il fascismo, il quale nella sua negatività ha travolto per anni le coscienze e le istituzioni. Non possiamo dimenticare quello che è stato, perchè questa Costituzione oggi emerge da quella resistenza, da quella lotta, da quella negazione, per le quali ci siamo trovati insieme sul fronte della Resistenza e ora ci troviamo insieme per questo impegno di affermazione dei valori supremi della dignità umana e della vita sociale”.
Le celebrazioni e l'esaltazione del tragico centenario della nascita dei fasci di combattimento devono essere vietate. Milano e l'intero nostro Paese non possono accettare questo gravissimo sfregio alla democrazia e alla memoria di coloro che hanno combattuto per la libertà di tutti noi.
Tra le iniziative da noi per il momento programmate per sabato 23 marzo che proporremo al Comitato Permanente Antifascista nella riunione di giovedì 14 marzo, abbiamo deciso di promuovere una manifestazione al Cimitero Monumentale, che ospita il Monumento al Deportato e il Cimitero Ebraico, per rendere omaggio a tutti coloro che sono stati vittime della persecuzione nazifascista.
L'appuntamento è alle ore 10,30 all'ingresso del Cimitero Monumentale.
Nel corso del pomeriggio del 23 marzo confluiremo in piazza San Sepolcro, dove si svolgerà un interessante incontro organizzato dal Comune di Milano e dagli istituti storici, sulla nascita di fasci di combattimento a Milano.
Roberto Cenati
Presidente Anpi Provinciale di Milano
Comunichiamo la scomparsa di Idillio Giannoni, fratello di Zelindo ex presidente dell'ANPI di Monza e Brianza.
Idillio ha partecipato ad azioni di lotta durante il periodo della liberazione.
Nel dopo guerra ha subito diversi licenziamenti per motivi politici .
È stato un dirigente del PSI e della CGIL.
Per anni ha ricoperto la carica di vicepresidente dell'ANPI di Sesto San Giovanni.
I funerali si svolgeranno lunedì 11 marzo alle ore 15,30 alla sede dell'ANPI di Sesto presso villa Zorn, in via Cesare da Sesto 113.
Comunichiamo la proposta dell'ANPI di Pessano sull'evento del 17 Marzo:
Premesso che:
In data 17 Marzo 2019 nel vicino Comune di Pessano Con Bornago avrà luogo un "Evento sportivo da combattimento" organizzato dall'Associazione "Wolf of the ring" a sostegno della Onlus "Bran.co";
L'Evento è Patrocinato da Regione Lombardia e si propone come una "giornata di beneficenza e sport in favore della tutela dell’infanzia" e si svilupperà con incontri tra ragazzi di Muay Tai;
Considerato che:
WTR e Bran.co sono entrambe associazioni che fanno riferimento all'organizzazione di estrema destra dichiaratamente fascista denominata "Lealtà e Azione" che le sponsorizza entrambe;
Che "Bran.co" 'ufficialmente associazione che si occupa di aiuti alle famiglie in difficolta' - è stata accusata nel recente passato di distribuire aiuti «discriminando le famiglie non italiane»;
Che Bran.co e WTR militano persone con un passato di violenza e aggressione verso persone di "colore politico" avverso;
Che l'Anpi di Pessano con Bornago ha chiamato ad una risposta chiara tutte le forze democratiche e ha espresso sgomento e sdegno per l'organizzazione dell'evento con il Patrocinio di Regione proprio a Pessano, Città che ha pagato un prezzo altissimo alla lotta al nazifascismo;
Premesso e considerato tutto questo,
il Consiglio Comunale:
- impegna il Sindaco a farsi promotore di una iniziativa istituzionale verso Regione Lombardia per chiedere il ritiro del Patrocinio e chiedere maggiore attenzione verso il sostegno a iniziative ispirate da realtà che nulla hanno a che fare con i principi Democratici.
Inviamo in allegato il comunicato stampa Anpi Monza e Brianza su quanto accadrà a Monza il 13 febbraio 2019.
Invitiamo le sezioni alla massima partecipazione alla seconda serata del ciclo "dialoghi della Storia" il 13.2.2019 alle ore 21 presso il teatro binario 7 di Monza.
A pochi giorni dalla celebrazione in ricordo dei Martiri Vimercatesi, sui muri esterni del villaggio "Falk" che ospita la lapide in memoria dei sei partigiani fucilati, sono comparse cinque svastiche. In risposta a questo ignobile gesto di sfregio verso questi ragazzi che si sono sacrificati per amore della Libertà, invitiamo i Presidenti a mobilitare tutti gli iscritti delle proprie Sezioni, i Partiti, le Associazioni, i cittadini a partecipare alla commemorazione di domenica 3 febbraio che si terrà a Vimercate.
Tutti insieme per esprimere esecrazione verso questi simboli e verso le organizzazioni nazifasciste ancora presenti nel Paese e condanna verso i conniventi. Gli Italiani hanno già saputo rispondere al nazismo e al fascismo, all’odio, alla violenza, alla negazione dei diritti, alle guerre: dapprima clandestinamente nel ventennio del regime fascista, poi con la lotta partigiana contro il governo fantoccio della RSI e contro l’invasore tedesco, dopo la caduta del fascismo il 25 luglio del 1943, contribuendo alla Liberazione del nostro paese ed al suo riscatto morale. Chi vuole rovesciare la storia riproponendo, in chiave “moderna”, la violenza, la discriminazione, il razzismo incarna lo stesso significato del nazi-fascismo e non può che incontrare il nostro dissenso e il nostro impegno civile e democratica per affermare i principi costituzionali di libertà, democrazia, giustizia.
E’ assolutamente necessario dare applicazione alle leggi in vigore – la leggi Scelba e Mancino – con rigore e in coerenza con la Carta costituzionale e i suoi dettati antifascisti. Partecipiamo quindi alla manifestazione celebrativa in onore dei nostri giovani partigiani assassinati dai nazifascisti per ribadire la necessità di una lotta unitaria di tutte le forze democratiche e antifasciste contro ogni deriva autoritaria e antidemocratica.
18 gennaio 2019, Musei Civici di Monza. L'Amministrazione Comunale concede nuovamente spazi pubblici a "Lealtà Azione" - questa volta sotto la sigla di "Una voce nel silenzio" - riconfermando il suo profondo legame con l'organizzazione di estrema destra che si ispira a figure come il generale delle Waffen-SS Leon Degrelle e Corneliu Zelea Codreanu fondatore della Guardia di Ferro Rumena, milizia armata fascista e brutalmente antisemita.
Dunque si seguita ad ospitare in sedi istituzionali un'organizzazione in evidente contrasto con i principi della nostra Costituzione antifascista. Razzista e xenofoba, a dispetto delle sue tante facce caritatevoli.
E' noto che membri del movimento sono stati in passato condannati per lesioni volontarie, che lo stesso è tra i promotori da anni di concerti e raduni di neonazisti con gruppi musicali dichiaratamente razzisti e antisemiti.
Suoi membri sono stati arrestati perchè coinvolti nei gravissimi fatti accaduti a Milano il 26 dicembre prima della partita di calcio Inter-Napoli. Tra questi il fondatore della branca di Lealtà Azione "Una voce nel silenzio" https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/18_dicembre_29/scontri-partita-napoli-stadio-tifosoarrestato-capo-curva-inter-interrogatori-accusa-1ce0a3b8-0b74-11e9-aa07-eb4c2c5595dd.shtml Il prossimo 17 gennaio alle ore 14,30 si terrà la prima udienza del processo, a seguito della denuncia dell'Osservatorio Democratico sulle nuove destre, ai vertici di Lealtà Azione per apologia di fascismo in riferimento alla manifestazione del 25 aprile 2016 al Campo X del Cimitero Maggiore di Milano inneggiante al funesto ventennio fascista.
Farebbe bene il Sindaco Allevi, che proprio il 18 dicembre ha reso omaggio alla Senatrice Liliana Segre al Teatro Manzoni di Monza gremito di studenti, a prendere le distanze da certe organizzazioni, così distanti e sprezzanti delle vite sacrificate da deportati, partigiani e antifascisti della nostra città per la costruzione dello Stato democratico e della Costituzione antifascista sulla quale egli ha giurato.
Anpi Monza, Rosella Stucchi
Aned Monza-Sesto S. Giovanni, Milena Bracesco
Dichiarazione della Presidente nazionale ANPI a sostegno della decisione del Sindaco di Palermo di sospendere l'applicazione di una parte della legge sicurezza e immigrazione
L'ANPI con i Sindaci che resistono costituzionalmente
È un fatto molto positivo che alcuni Sindaci, per rispetto pieno della Costituzione, abbiano deciso di sospendere l'attuazione di quelle parti della legge sicurezza e immigrazione inerenti l'attività dei Comuni. Lo ha fatto per primo meritoriamente il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando, ed altri sindaci, altrettanto meritoriamente, stanno seguendo la sua strada. L'articolo 13 della legge nega al richiedente asilo in possesso del permesso di soggiorno la possibilità di iscriversi all'anagrafe e quindi di avere la residenza, impedendogli di conseguenza di usufruire di qualsiasi servizio, a cominciare dall'assistenza sanitaria. Migliaia e migliaia di persone, pur presenti legalmente nel nostro Paese, sono così giuridicamente cancellate. Ciò comporterà inevitabilmente il passaggio di gran parte di costoro all'illegalità, compromettendo ogni loro speranza e la sicurezza di tutti i cittadini. La coraggiosa decisione di Orlando e di altri Sindaci di non dare attuazione a tale articolo apre così anche sul terreno istituzionale quel percorso di resistenza civile che da tempo l'ANPI aveva auspicato non contro questo Governo in quanto tale, ma contro i provvedimenti che negassero i fondamentali diritti costituzionali ribaditi dalla Dichiarazione universale dei diritti umani. Se c'è un contrasto fra leggi e Costituzione, occorre che venga alla luce con chiarezza affinché la Corte Costituzionale possa pronunciarsi in merito. Ci auguriamo che ciò avvenga al più presto.
"Ciò che è avvenuto al Senato - e avverrà alla Camera - sul voto alla legge di bilancio ci preoccupa fortemente, prescindendo da ogni valutazione sul merito.
Siamo costretti a rilevare il grave vulnus che viene inflitto al Parlamento, letteralmente privato delle sue prerogative.
Su questo piano la Costituzione è oltremodo precisa e va rispettata.
Deve essere garantita la discussione più ampia e informata nelle commissioni e in aula.
Al voto di fiducia si può ricorrere solo in casi estremi.
Se queste regole elementari non vengono rispettare, si mette a rischio tutto l'impianto costituzionale e soprattutto la centralità del Parlamento, già fortemente incrinata anche dall'abuso dei decreti legge.
Chiediamo con forza che questi sistemi non si ripetano più, che non si debba quindi costringere la Corte costituzionale e il Presidente della Repubblica ad intervenire.
L'ANPI riafferma ancora una volta l'esigenza del rispetto assoluto delle regole dettate dai costituenti a garanzia dell'intero sistema democratico"
L’amministrazione comunale di Sesto San Giovanni ha concesso una sala pubblica, presso lo Spazio Arte, per un'iniziativa di Casa Pound in programma il prossimo 18 gennaio 2019.
L’Anpi di Sesto San Giovanni sta organizzando una serie di iniziative per contrastare tale decisione.
In particolare sarà indetto un presidio il 18 gennaio 2019, le cui modalità saranno decise nei prossimi giorni.
L’Anpi di Monza e Brianza aderisce a tale iniziativa e si atterrà alle modalità che ci verranno comunicate.
In merito al furto delle 20 pietre d'inciampo a Roma, ci uniamo ai comunicati di Aned (in allegato) ed Anpi (di seguito).
"Il Comitato provinciale dell’ANPI di Roma esprime il suo più profondo sdegno per l'ennesimo gesto vigliacco perpetrato dalla feccia fascista. Questa volta hanno divelto e trafugato le pietre d'inciampo dedicate alla famiglia Di Consiglio e localizzate nel rione Monti. La famiglia fu sterminata dai nazisti nei campi di sterminio. Con tale gesto i fascisti nostrani una volta di più rivendicano l'orrenda politica razzista nazifascista che portò ai campi di sterminio milioni di vittime innocenti e nel contempo vorrebbero cancellarne la memoria. Ma possono mettersi l'anima in pace. Non dimenticheremo, anzi la nostra memoria è più che mai viva e ricordiamo uno ad uno i nostri caduti e i loro carnefici. Il comitato provinciale dell’ANPI di Roma si stringe alla comunità ebraica romana e chiede alle autorità e alle Istituzioni che una volta per tutte si agisca secondo le leggi vigenti nei confronti degli autori di questi misfatti, nei confronti di tutte le organizzazioni di stampo fascista e razzista e che si rimuova la abusiva memoria di coloro che agirono fiancheggiando i nazisti nell'abominio del razzismo e che alcuni vorrebbero essere a nome di vie e di piazze, come ad esempio tal vile Giorgio Almirante, razzista mai pentito della prim'ora."
Inoltriamo il comunicato dell'Anpi Nazionale sullo striscione di Forza Nuova presso la sede Anpi a Roma.
Sabato 8 dicembre, davanti al cancello della nostra sede nazionale a Roma, militanti di Forza nuova hanno attaccato uno striscione minaccioso e acceso fumogeni. Il comunicato di Carla Nespolo e la dichiarazione della Sindaca di Roma
“Gli "eroici" fascisti di Forza Nuova, hanno "assediato" la sede vuota dell'Anpi Nazionale, affiggendo sul cancello uno striscione fascista e razzista, volgare e ignorante. I Volontari dell'Anpi di Roma, prontamente intervenuti, hanno trovato il grande striscione già rimosso e appoggiato ad un cassonetto dell'immondizia. Ringraziamo gli sconosciuti cittadini, che hanno rimosso lo striscione. Segno del grande consenso popolare di cui godono l'antifascismo e la democrazia. Se poi se lo fossero levati da soli, sarebbero quello che sono: buffoni. Ora e sempre Resistenza!”
Trasmettiamo a tutti i nostri iscritti, attraverso le parole del Prof. Mantegazza, il cordoglio della nostra sezione per la grave tragedia che stanotte ha colpito la cittadina di Corinaldo, Comune gemellato con Arcore nel nome del Tenente Alfonso Casati medaglia d'oro al valor militare.
ANPI sezione di Arcore
Arcore 8 dicembre 2018
"Chi conosce e ama Corinaldo, città gemellata con Arcore, non può pensare che la tranquillità, la pace e la bellezza di questo splendido luogo possa essere stata scossa da una tragedia come quella di venerdì notte.
Come sempre accade quando le vittime sono giovanissime il senso di protezione che ogni adulto e ogni genitore prova viene scosso profondamente: quei ragazzi potevano essere i nostri figli forse li abbiamo visti in piazza durante le manifestazioni della Liberazione, quando una delegazione dell’Anpi di Arcore scende a Corinaldo e vede tanti giovani ricordare la storia del nostro Paese.
Amiamo Corinaldo come amiamo ogni paese della nostra Italia, ma a questa città ci lega, oltre al gemellaggio, un senso di fraternità e di amicizia; le sue bellissime vie, l’aria che si respira, i profumi del Centro Italia ci sono rimasti nel cuore; accettare che siano stati sostituiti dal bruciore del gas urticante e dalla paura della morte non è facile.
Corinaldo ha resistito 70 anni fa e resisterà anche stavolta, rinascerà dalle ceneri di questa tragedia, ferita ma non sconfitta.
Possiamo e dobbiamo, come amici e come comune gemellato, stare di fianco ai nostri fratelli nel momento più triste della nostra storia comune”.
Inoltriamo il comunicato della Presidente Nazionale Carla Nespolo
Con l'approvazione del decreto sicurezza si stravolge di fatto la Costituzione e l'Italia entra nell'incubo dell'apartheid giuridico. È davvero incredibile che sia accaduto un fatto simile, che sia stato sferrato un colpo così pesante al diritto di asilo, all'accoglienza, all'integrazione. A un modello che ha portato ricchezza e convivenza civile a quelle comunità che hanno avuto la responsabilità e il coraggio di sperimentarlo. Questa legge, oltretutto, non risolve affatto il problema del controllo dell'immigrazione clandestina, bensì l'aggrava - come stanno denunciando in queste ore non pochi Sindaci, anche del M5s - con un carico di lavoro per i Comuni insopportabile. Non si può restare inerti. Non ci si può rassegnare a questo declino, alle pratiche ignobili contro la vita e la dignità dei migranti cui dovremo assistere. Facciamo appello alle coscienze delle cittadine e dei cittadini: che l'indignazione sia permanente, che non manchi occasione di riempire piazze e strade per un'Italia autenticamente umana. Facciamo appello alle forze politiche democratiche: basta divisioni, discussioni stucchevoli, rese dei conti. È ora di una straordinaria assunzione di responsabilità. Di organizzare una resistenza civile e culturale larga, diffusa, unitaria. L'ANPI c'è e con lei tante associazioni che continuano nel loro quotidiano lavoro di stimolo sociale e costituzionale. L'umanità al potere! Adesso.
Inoltriamo il comunicato comunicato della Presidente nazionale ANPI, Carla Nespolo
L'ANPI aderisce alla manifestazione nazionale del 24 novembre a Roma, in occasione della giornata internazionale contro la violenza di genere, organizzata dall'Associazione “Non Una Di Meno”. Saremo in piazza, donne e uomini insieme, per difendere, in continuità con le lotte sociali che le nostre partigiane hanno portato avanti anche dopo la Resistenza, le conquiste ed i valori propri di uno stato democratico, aperto e avanzato, per costruire relazioni e solidarietà diffusa e respingere, con forza, l'assalto all'autodeterminazione della donna, la paura e l'odio.
Carla Nespolo - Presidente nazionale ANPI
Roma 21 novembre 2018
(L'appuntamento è alle ore 13.30 davanti alla Basilica di S.Maria degli Angeli in Piazza della Repubblica)
COMUNICATO STAMPA
Oggetto: attività per il 70 esimo anniversario della Costituzione
Si è conclusa la quindici giorni per il 70esimo della Costituzione organizzata da ANPI Vimercate che ha visto il successo della mostra “Libere e Sovrane, le 21 donne che hanno fatto la Costituzione” e dell’evento “Letture delle biografie delle cinque Donne Costituenti” organizzato in collaborazione con l’Associazione Fahrenheit 451.
La mostra “Libere e Sovrane” è stata visitata da circa 250 persone a cui si sono aggiunte le visite da alcune scuole. Quattro classi della Media Calvino, due classi della Leonardo da Vinci e una classe della Filiberto per un totale di circa 150 studenti con i loro insegnanti. Durante la visita gli alunni hanno preso appunti, consultato libri, visionato materiale video.
L’evento delle letture svoltosi sabato pomeriggio 27 ottobre in Biblioteca ha registrato il tutto esaurito dei posti disponibili con molte persone in piedi. Alle letture curate dall’Associazione Fahrenheit 451 si sono alternati brani musicali eseguiti dal trio Insonia Rosa. Momenti di grande emozione tra il pubblico durante le letture di Nella Galla, Mercedes Riva, Maria Ratti, Luisa Ciampaglia e Rita Assi che hanno rispettivamente letto le biografie di Teresa Noce, Maria Federici Agamben, Nilde Iotti, Teresa Mattei e Lina Merlin. Cinque donne dalle biografie e storie molto complesse, vite intense al servizio della democrazia e della Repubblica nata dalla Resistenza.
Con queste iniziative l’ANPI Vimercate conferma la propria vocazione alla diffusione dei valori della Carta Costituzionale e della Resistenza offrendo alla cittadinanza momenti di approfondimento su questi temi.
Forti anche del protocollo d’intesa con il Ministero dell’Università e Ricerca continueremo la nostra attività con le scuole a sostegno della formazione, della ricerca e documentazione nell’ambito di un modello di cittadinanza attiva.
L’ANPI ha infatti attivato nello scorso anno scolastico progetti con le scuole allo scopo di far vivere la memoria storica e i valori della Costituzione repubblicana nelle giovani generazioni.
In relazione a ciò abbiamo appreso con rammarico e stupore quanto approvato dalla maggioranza di governo della città di escludere l’ANPI dalle attività del Piano per il Diritto allo Studio 2018-19 (Consiglio Comunale di Vimercate 24/10/2018) relativamente al “progetto Costituzione” che si effettuerà nelle scuole della città.
ANPI di Monza e Brianza e ANED di Monza e Sesto, in coerenza alla loro storia, parteciperanno, come avviene ogni anno, alle celebrazioni civili, che si svolgeranno in tutti i comuni in occasione del 4 novembre.
Partecipiamo perché vogliamo testimoniare tutta la nostra pietà per le vittime innocenti di una guerra atroce.
Partecipiamo perché vogliamo manifestare la nostra avversione contro ogni guerra, nel rispetto dei valori dei nostri partigiani e dei principi stabiliti dalla nostra Costituzione.
In coerenza a questi valori e a questi principi non parteciperemo, invece, alla “Marcia della vittoria”, che è prevista per il giorno 3 novembre e che toccherà molti comuni della nostra provincia.
Tale manifestazione, infatti, a partire dalle modalità previste per il suo svolgimento, ci sembra improntata ad una celebrazione acritica della “vittoria” e ad uno spirito eccessivamente militaresco.
Come abbiamo detto, è giusto esprimere piena solidarietà a tutte le vittime civili e militari di una guerra brutale. E’ altrettanto giusto, però, denunciare i caratteri inaccettabili di una guerra ingiusta provocata da un esasperato spirito nazionalista.
In questo momento di profondo dolore non abbiamo parole, ma solo lacrime.
Ciao Partigiano Sandro, ti porteremo sempre nel nostro cuore!
I funerali si svolgeranno domani mercoledì 10 ottobre, alle 15:30 nella Parrocchia Regina del Rosario, a Arcore.
Santo Capelli, Partigiano Sandro, nel ricordo di Raffaele Mantegazza (direttivo ANPI sez. di Arcore) Carissimo Santo,
l’idea che tu sia dovuto andare via, seguire senza possibilità di ribellarti un sentiero che prima o poi tutti dovremo percorrere, fatica a convincermi. Ti ho sempre pensato come un uomo che decide per se stesso, che riflette sulle scelte, che resiste quando non è convinto: evidentemente di fronte al grande mistero della morte c’è qualcosa più grande di noi che va al di là di ogni nostra scelta.
Mi hai insegnato che si può essere resistenti e sorridenti, che si può parlare di argomenti seri e anche terribili con il sorriso e l’ironia, che essere partigiani è prima di tutto uno stile di vita, un modo di stare al mondo, un gesto, una risata. Vederti circondato dai ragazzini nelle tante serate che abbiamo organizzato insieme allargava il cuore; ti guardavano incuriositi e affascinati da quest’uomo che aveva vissuto in un mondo così diverso dal loro eppure era lì, seduto in mezzo a loro, a raccontare e soprattutto ad ascoltare. Proprio la tua capacità di ascoltare, di gustarti le parole, le scene teatrali e i racconti dei ragazzi inorgogliva gli studenti, li faceva sentire importanti. Quando abbiamo lavorato al tuo libro eri felice che la tua storia potesse smuovere qualche coscienza, costringere a una riflessione profonda, cambiare anche se di poco il corso dei pensieri delle persone.
La morte, caro Santo, è il pungiglione che ci portiamo dentro e che prima o poi reclama il suo credito; forse la viviamo male, forse non riusciamo a capire che è parte della vita e che va accettata come tale. Ma oggi è difficile salutarti sia per chi crede che in qualche modo ci si rivedrà, sia per chi pensa che sia finito tutto qui; è difficile perché esserti stati compagni di strada in questi anni ha significato tanto, e noi abbiamo tanto bisogno, qui su questa Terra, di guide umili e gentili come te.
Continueremo, caro amico partigiano, a raccontarti ai ragazzi; ci mancherai e questo senso di mancanza ci renderà ancora più determinati nel trasmettere alle giovani generazioni i valori che ragazzi come te hanno incarnato tanti anni fa.
In fondo, anche questa è resistenza
Riace, piccolo comune calabrese, è diventato un simbolo positivo nel mondo.
Rappresenta la dimostrazione concreta che si può praticare un modello di
accoglienza e che l’integrazione rappresenta un’occasione di sviluppo culturale
e sociale per il territorio. Anche in Brianza, grazie all’impegno di tante
associazioni, possiamo vantare esempi di inclusione e di accoglienza che hanno
prodotto risultati positivi.
Contro questo modello si è scagliato il ministro dell’interno dell’attuale
governo. Ora è scattato il provvedimento degli arresti domiciliari che ha colpito
Mimmo Lucano, sindaco di Riace colpevole di “eccesso di umanità”. È
necessario dare continuità alla mobilitazione che abbiamo costruito con le
manifestazioni del 25 agosto e con quella di domenica scorsa a Milano.
Dobbiamo manifestare concretamente la solidarietà al sindaco di Riace e
l’opposizione alle inaccettabili politiche del governo in tema di immigrazione.
Per questo aderiamo alla manifestazione che si terrà sabato a Riace e invitiamo
a partecipare numerosi alla manifestazione che si terrà in contemporanea a
Milano sabato 6 ottobre alle ore 17,30 in piazza San Babila.
CGIL Monza e Brianza
CISL Monza Brianza e Lecco
ANPI Monza e Brianza
Aned Monza e Sesto
Arci Monza e Brianza
Emergency Monza e Brianza
Libera
Brianza antifascista
Riace, un piccolissimo paese quasi spopolato della profonda Calabria, è diventato un simbolo nel mondo.
Il modello Riace è semplicemente la straordinaria dimostrazione che si può costruire un efficace sistema di accoglienza diffusa, che l'integrazione rappresenta una importante occasione di sviluppo per il territorio, che costruire una società inclusiva e accogliente è un vantaggio per tutti.
Un'utopia contro la quale negli ultimi mesi aveva fatto già balenare le sue accuse il Ministro dell'Interno: la colpa di Riace sarebbe quella di aver accolto troppo, anche oltre le decisioni delle commissioni prefettizie.
Sta di fatto che i finanzieri stamattina hanno arrestato, ai domiciliari, l'uomo-simbolo di quella esperienza, il sindaco Mimmo Lucano, con l'accusa -tra l'altro- di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
Le inchieste della magistratura si rispettano sempre, ma questa ordinanza nei fatti blocca l'esperienza più significativa che dimostra come integrazione e accoglienza siano la chiave di volta per risollevare l'intero Paese.
Restiamo in attesa di conoscere i dettagli del provvedimento, ma esprimiamo solidarietà al sindaco Mimmo Lucano e ci mobiliteremo per confermare tutta la nostra vicinanza alla comunità di Riace.
È con profonda tristezza che apprendiamo e comunichiamo la morte del sig. Luigi Rossi, avvenuta la notte del 25 settembre.
Alla moglie, alla figlia Gabriella ai famigliari tutti, le più sentite condoglianze da parte di tutti gli iscritti dell’ANPI sez. di Villasanta.
L’ultimo saluto sarà domani 27 settembre alle 15.30 nella Chiesa di Santa Anastasia a Villasanta.
Vi proponiamo l’ultima intervista sulla esperienza nei campi di concentramento come IMI (Internato Militare Italiano) e il testo della Menzione per la Tessera Ad Honorem dell’ANPI.
il Comitato Provinciale Monza e Brianza
il Comitato Direttivo ANPI Villasanta
il Presidente ANPI Villasanta, Fulvio Franchini
Oggi ci ha lasciato il partigiano Leopoldo Colombo.
La sezione Anpi di Seregno si unisce al dolore dei famigliari e lo ricorda come uomo schivo e concreto che, a diciassette anni, faceva "quello che si doveva fare" trasportando nascosti tra prosciutti e merce varia "quello che si doveva trasportare".
Per lui niente di straordinario, per tutti noi generosi gesti che hanno contribuito alla libertà e al ritorno alla democrazia nel nostro paese.
Buon vento e che la terra ti sia lieve caro Poldino.
Il funerale avrà luogo lunedì 17 Settembre alle ore 15.00 presso la Basilica di S. Giuseppo in piazza concordia a Seregno.
Per chi volesse rendergli un ultimo saluto la salma di Leopoldo si trova nella camera mortuaria di via Berlino2/D a Seregno.
Fraterni saluti.
Di seguito la comunicazione della Presidente Nazionale Anpi:
“Carissime e carissimi,
si avvicina la data della Marcia Perugia-Assisi, storica e preziosa iniziativa alla quale
l’ANPI non ha mai mancato di dare la sua adesione e per cui ha realizzato negli anni una sempre
più crescente partecipazione. Quest’anno la Marcia assume un carattere di risposta urgente e di
massa alla pericolosa deriva anti-umanitaria prodotta non solo dai noti e quotidiani proclami
razzistici del Ministro dell’Interno ma anche da atti concreti, l’ultimo dei quali la drammatica vicenda
della nave Diciotti. Dovremo essere in tanti il 7 ottobre, dovremo unire cuori e risolutezza per dire
con forza che l’Italia non è quella auspicata dai razzisti bensì un Paese che fa dell’accoglienza il
cardine della propria identità, un lavoro di coscienza e civiltà che riguarda tutte e tutti. Ma c’è di
più. Dovremo marciare anche oltre il 7 ottobre. Con idee, presenza, passione costanti. Occorrerà
non smettere di stare “sul pezzo” della pace e dei diritti in ogni momento della nostra esistenza.
Incontriamo le persone e raccontiamo loro cosa significa convivere e quanto sia molto più
stimolante e ricco di vita dei muri e della primitiva cultura del sospetto. Per tutto questo vi aspetto a
Perugia, vi aspettiamo noi tutti dirigenti nazionali. Vi vorrei con fazzoletti, cappelli e striscioni. Ma
so che sarete in tantissimi, l’ANPI è così. Generosa e forte.
Inoltriamo le dichiarazioni della Presidente Anpi Nazionale sull'esito delle elezioni svedesi.
“L’UE cambi radicalmente le sue politiche economiche e sociali o non si arresterà la crescita dei partiti di estrema destra” Il partito “sovranista” di Svezia, pur non sfondando, ottiene un importante risultato. Si conferma così l’allarme da tempo lanciato dall’ANPI sulla crescente estensione di tali movimenti politici. Per quanto diversa sia la situazione attuale, non va mai dimenticata la sottovalutazione e la debolezza di tante forze democratiche davanti all’ascesa al potere di fascisti e nazisti nel 900. La via da percorrere per fermare l’espandersi di un fenomeno continentale che può minare alla radice i presupposti dell’UE è quella dell’unità degli antifascisti e della lotta per la difesa e il rinnovamento della democrazia. Antifascismo e democrazia sono le basi su cui è nata quell’unità europea che ha consentito mezzo secolo di pace. Ma è fondamentale un cambiamento radicale delle politiche economiche e sociali, dell’atteggiamento stesso dell’UE davanti ai problemi e ai bisogni dei popoli. Un decennio di austerità forzata e controproducente ha creato una rivolta delle coscienze ed una rottura dei legami fra i popoli e l’istituzione europea. Su questa base è sorto e si è sviluppato il consenso ai partiti “sovranisti”. Allarma che, nonostante l’evidenza dei fatti, l’UE si limiti a balbettii e sottovalutazioni, e si dimostri incapace di un’iniziativa che ponga al centro della sua attività il lavoro e la vita reale dei cittadini. E’ oramai urgentissima e indilazionabile una svolta risolutiva che faccia dell’UE un’unione di popoli, ed una rinnovata capacità di proposta politica e sociale dei partiti e dei movimenti che si ispirano al lavoro, alla pace, alla fratellanza."
Di seguito trovate il documento contro il razzismo e la cultura della violenza sottoscritto a livello nazionale dalle organizzazioni ANPI, Arci, Articolo 21, Aoi, Beati i Costruttori di pace, Cgil, Cipsi, Legambiente, Libera, Rete della Pace, Tavola della Pace.
Documento congiunto di ANPI, Arci, Articolo 21, Aoi, Beati i Costruttori di pace, Cgil, Cipsi, Legambiente, Libera, Rete della Pace, Tavola della PacePer un percorso unitario contro il razzismo e la cultura della violenza, per la costruzione di politiche di pace, diritti umani, nonviolenza, giustizia sociale e accoglienza
Le numerose crisi che affliggono le nostre società hanno intaccato le fondamenta della democrazia, riportando alla luce un atteggiamento violento e aggressivo nei confronti di uomini e donne che vivono in condizioni di miseria e in pericolo di vita, accusandoli di essere la causa dei nostri problemi.
La serie di episodi di violenza nei confronti di immigrati, con una evidente connotazione razzista e spesso neofascista, impone una seria e immediata azione di contrasto che parta da una doverosa riflessione: il tessuto sociale impoverito divenuto, giorno dopo giorno, campo fertile per fomentatori di odio e di esclusione sociale.
Si stanno frantumando i legami di solidarietà e, progressivamente, spostando l'attenzione dalle vere cause e dalle responsabilità dei governi nazionali e delle istituzioni internazionali.
La crisi è di sistema, è universale e la risposta non è più contenibile dentro i propri confini o ristretta a soluzioni parziali. Le interdipendenze tra crisi ambientale, modello di sviluppo, migrazioni forzate, guerre, illegalità, corruzione, corsa al riarmo, razzismo, rigurgiti fascisti e crisi delle democrazie, sono oramai ampiamente documentate.
È necessaria un'azione che coinvolga l'intera Europa, oggi incapace di rispondere al fenomeno delle migrazioni in modo corale, senza permettere agli egoismi dei singoli di prevalere. La solidarietà è premessa indispensabile per la lotta alle disuguaglianze e per la difesa dei diritti.
La società civile, il mondo della cultura, dell'associazionismo, dell'informazione, l'insieme delle istituzioni democratiche sono chiamate a impegnarsi nel contrasto a questa deriva costruendo una nuova strategia di mobilitazione, partendo da una piattaforma unitaria capace di fare sintesi tra le tante sensibilità e diversità che esprime la nostra società e di riaffermare il principio sancito 70 anni fa nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.”
Nel percorso che ci vede coinvolti unitariamente, dopo le mobilitazioni che ci hanno visti impegnati a Catania e Milano, gli episodi di mobilitazione locale che si stanno moltiplicando in queste settimane e le prossime iniziative, compresa una manifestazione unitaria nazionale quando le condizioni lo permetteranno, riteniamo un importante momento di impegno comune la partecipazione alla Marcia PerugiAssisi della pace e della fraternità che si svolgerà domenica 7 ottobre 2018.
In quanto promotori di questa iniziativa siamo impegnati:
• in un coordinamento tra i soggetti che condividono le preoccupazioni e le finalità fin qui presentate;
• a promuovere la più ampia partecipazione alla Marcia PerugiAssisi del 7 ottobre;
• a organizzare il 15 settembre un'assemblea di coordinamento nell'ambito del Meeting Internazionale Antirazzista di Cecina;
• a creare un osservatorio online contro il razzismo.
• condividere e diffondere un Manifesto antirazzista che rappresenti le preoccupazioni e le proposte dell'insieme dei soggetti che aderiranno a questo percorso e che servirà da punto di partenza per le prossime campagne e mobilitazioni.
ANPI, Arci, Articolo 21, Aoi, Beati i Costruttori di pace, Cgil, Cipsi, Legambiente, Libera, Rete della Pace, Tavola della Pace
"È gravissimo e inaccettabile che un Ministro della Repubblica italiana, nata dalla Resistenza, faccia suo lo stile propagandistico di Mussolini, un criminale, guerrafondaio, massacratore della libertà e dei più deboli.
Il sentiero su cui Matteo Salvini ha avviato il suo "operato" si scontra sempre di più col dettato di democrazia e civiltà della Costituzione.
Si ponga fine immediatamente - mi appello ai silenti alleati di Governo del Ministro dell'Interno - a queste continue e nostalgiche aberrazioni".
Di seguito il comunicato ANPI Provinciale di Milano, a cui aderisce anche il Comitato Provinciale di Monza e Brianza:
Esprimo a nome dell'ANPI Provinciale di Milano profonda preoccupazione per l'attuale orientamento di Facebook che qualche giorno fa ha rimosso la pagina Facebook de I Sentinelli di Milano e, nel pomeriggio di oggi, domenica 22 luglio 2018, quella dell'Osservatorio Democratico sulle nuove destre.
Forte è la nostra inquietudine e preoccupazione derivante dal fatto che, nel giro di pochi giorni, sono state colpite Associazioni democratiche, antirazziste e antifasciste, in aperta contrapposizione ai principi e ai valori sanciti dalla Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza.
Roberto Cenati
Presidente Anpi Provinciale di Milano
Carissime e carissimi, l’iniziativa delle magliette rosse ha ottenuto un successo di mobilitazione straordinario. Finalmente un diffuso “controcanto” civile al clima di odio e intolleranza che un noto esponente di Governo è molto impegnato a stabilire nel Paese. L’ANPI, e lo dico con grande soddisfazione oltreché gioia, ha giocato un ruolo rilevante nella partecipazione alla giornata del 7 luglio, a conferma piena e preziosa che le nostre strutture periferiche possiedono, in grande maggioranza, un’attrezzatura ideale e materiale all’altezza dei tempi: siamo, e lo dico senza tema di presunzione, una risorsa importante per il Paese. Stiamo diventando sempre di più - lo verifichiamo quotidianamente - un punto di riferimento per tante cittadine e cittadini che avvertono il bisogno di dare un contributo democratico e antifascista al risanamento umano e civile del Paese. Dobbiamo esserne orgogliosi. E questi riconoscimenti debbono spingerci a continuare ad impegnarci. Ci aspetta, come potete immaginare, una stagione in cui non si smetterà di far circolare razzismo, di attaccare i diritti e dunque la Costituzione. Dovremo consolidare l’unità delle forze antifasciste che abbiamo avviato, stare “sul pezzo” con decisione e tempestività. E ancora costruire e tenerci collegati. Insomma, svolgere con spirito di servizio, entusiasmo, e profondo senso di responsabilità quell’antica missione che ci vuole in campo per la piena attuazione della Costituzione e, dunque, per l’avveramento del sogno delle partigiane e dei partigiani di un mondo giusto, solidale ed umano. Vi annuncio che abbiamo intenzione di lasciare un segno tangibile della nostra mobilitazione del 7 luglio. Stiamo lavorando ad una pubblicazione fotografica cartacea che vi metteremo a disposizione una volta stampata. Il lavoro di tutti noi lo merita. Lo merita quell’essere stati così tanti, vivi e appassionati nel Paese e per il Paese. Con le magliette rosse, con le nostre iniziative e con il cuore. Affettuosi saluti
Si faccia rispettare la Costituzione, sia impedita la presenza dei fascisti di Forza Nuova a Cesano Maderno!
Apprendiamo tramite social network che domenica 8 luglio Forza Nuova intende svolgere una festa – “Festa Ardita” - a Cesano Maderno, in via Martinelli. Non è tollerabile che un’organizzazione dichiaratamente fascista, razzista e xenofoba, confermata da ben due pronunciamenti della Cassazione nel 2010 e 2011, i cui militanti sono stati spesso condannati per i numerosi episodi di violenza commessi a danno di antifascisti ed immigrati (ultimi in ordine di tempo i pestaggi a danno dei bengalesi a Roma nel raid violenti denominati “bangla tour”), che all’indomani del tentato omicidio dei migranti di Macerata offre supporto legale al neofascista Luca Traini, possa svolgere iniziative sul territorio.
Chiediamo pertanto al prefetto di vietare qualunque tipo di manifestazione di questa organizzazione nel rispetto della nostra Costituzione e della mozione antifascista approvata dal Consiglio comunale di Cesano Maderno in data 8 maggio. Infine, il luogo dove tale manifestazione dovrebbe tenersi sarebbe ubicato in via Arturo Martinelli, abitante cesanese, Partigiano, trucidato con altri sessantasei antifascisti e Partigiani detenuti nel campo di concentramento di Fossoli, al campo di tiro di Cibeno il 12 luglio 1944: la realizzazione di questo evento rappresenterebbe un’offesa alla Memoria della Città e pertanto Cesano Maderno, città antifascista, non può tollerare questa provocazione ed organizzerà adeguata mobilitazione.
La festa provinciale dell’ANPI di Monza e Brianza anche quest’anno ha avuto un ottimo successo ed ha visto
una notevole partecipazione. I servizi offerti dalla festa (bar, griglieria, ristorante, libreria e gadget) sono
stati apprezzati. Così come sono stati apprezzati gli spettacoli, come al solito di buona qualità. Anche la
vendita dei biglietti per la sottoscrizione volontaria ha avuto un ottimo risultato. Gli incontri con Carlo
Smuraglia, Carla Nespolo e quello sul tema del contrasto al neofascismo con Carlo Ghezzi e la
partecipazione di alcuni sindaci della Brianza hanno permesso di mettere a fuoco alcune priorità per il
nostro impegno dei prossimi mesi: antifascismo, difesa e applicazione della Costituzione, uguaglianza
sociale e solidarietà, indispensabile per la costruzione di una società più giusta e coesa. A questo proposito
ha avuto un particolare significato l’incontro con la rete Bonvena e la commissione cultura alternativa sul
tema dell’accoglienza e dell’integrazione dei richiedenti asilo.
Infine ringrazio tutti i volontari che per giorni hanno lavorato con il solito impegno. Un ringraziamento
particolare per i giovani richiedenti asilo, che hanno lavorato con noi per tutta la durata della festa. Il
successo della nostra festa è dovuto all’impegno di tutti i volontari. Dobbiamo fare in modo che questo sia
di stimolo per tutti a lavorare meglio e, soprattutto, rappresenti un esempio per quelle sezioni che ancora
non esprimono un livello di impegno adeguato.
Grazie a tutti.
Per la presidenza ANPI di Monza e Brianza
Loris Maconi
Carissime e carissimi,
vi informo con piacere, che ieri su iniziativa di Don Ciotti, i presidenti nazionali di Libera, ANPI, ARCI e Legambiente hanno promosso un appello dal titolo: Una maglietta rossa per fermare l'emorragia di umanità. Si tratta di una iniziativa con cui si chiede alle cittadine e ai cittadini di indossare il giorno 7 luglio una maglietta rossa, appunto, non solo in memoria dei bambini recentemente morti in mare ma per lanciare un messaggio forte e corale: restiamo umani. Abbandonare l’accoglienza e la solidarietà al loro destino è un atto, oltreché indegno, pericoloso perché lesivo della convivenza civile. E’ importante “prendere per mano questo appello” sostenerlo con iniziative anche piccole, ma simboliche, in tutta Italia. Vi chiedo dunque di esserci, come sapete fare con passione, dedizione ed orgoglio antifascista. Dobbiamo fare rete e a questo proposito sarebbe bello e importante che nei luoghi dove vi attiverete, vi faceste delle fotografie con le magliette rosse indossate e le bandiere o medaglieri identificativi dei Comitati provinciali o delle Sezioni. Non ci sono limiti temporali, nel senso che potreste farle anche prima del 7 luglio per costruire “attesa”.
Le fotografie possono essere mandate a ufficiostampa@anpi.it o come messaggio alla nostra pagina nazionale FB www.anpi.it/facebook Verranno regolarmente postate sui nostri social con l’auspicio di un bel giro nel web e nelle coscienze.
Mi piace considerare il 7 luglio come un momento per tirarci bene su le maniche dell’impegno pacifista e per i diritti umani che condurrà naturalmente ad un altro appuntamento cui l’ANPI ha prontamente aderito: La Marcia della pace Perugia-Assisi del 7 ottobre. Un fil rouge urgente, prezioso, ben innervato nella nostra missione statutaria: la piena attuazione della Costituzione.
Mi attendo partecipazione e calore. Siamo, come ben sapete, in una fase dove regna una assoluta confusione politica, uno smarrimento civile impressionante, un inquietante ritorno indietro rispetto allo stile e alla sostanza democratica dell’agire politico e di governo. E L’ANPI ha il dovere di giocare un ruolo di “Resistenza” attiva importante e visibile. Ce lo chiedono tante italiane e italiani, ce lo chiedono i combattenti per la libertà di cui siamo eredi diretti.
Certa della vostra attenzione, vi invio affettuosi saluti
L'appello di ANPI, Arci, Azione cattolica italiana, Legambiente, Libera e Rete della Conoscenza
La chiusura dei porti italiani alla nave Aquarius e alla Sea Watch 3, annunciata dal ministro Salvini, è una soluzione inaccettabile.
La Convenzione di Amburgo del 1979 e le altre norme internazionali sul soccorso marittimo, oltre che i fondamentali principi di solidarietà, impongono che le persone soccorse in mare debbano essere sbarcate nel primo “porto sicuro” sia per prossimità geografica sia dal punto di vista del rispetto dei diritti umani.
L'Italia non può voltare le spalle, ogni migrante, tra cui tante donne e bambini indifesi, è prima di tutto una persona costretta a lasciare la propria terra, a causa di guerre, fame, siccità e disastri ambientali, per cercare la sopravvivenza altrove chiedendo accoglienza e asilo.
Non si faccia l'imperdonabile errore di chiudersi nei confini della propria nazione, di alzare nuovi muri di odio e paura che non fanno bene al Paese e che aumentano ancora di più le disuguaglianze.
Per questo chiediamo al Governo che vengano riaperti immediatamente i porti italiani per accogliere le navi che soccorrono i migranti.
ANPI Nazionale
Arci Nazionale
Azione cattolica italiana
Legambiente
Libera
Rete della Conoscenza
Dichiarazione del Coordinatore regionale ANPI Calabria, Mario Vallone, sull'omicidio del giovane migrante maliano
Vogliamo esprimere il dolore per la morte del giovane Sacko Soumayla, migrante lavoratore in Calabria nel territorio più difficile dell'intera regione. Non manca in quelle zone la solidarietà, ma non mancano nemmeno criminali, forme varie di razzismo e xenofobia. Troveremo certo il modo per rendere visibile la nostra vicinanza alla famiglia del ragazzo ucciso, ai feriti, ai suoi compagni. Vedremo presto cosa ci dirà il lavoro della magistratura e delle forze dell'ordine.
Adesso dobbiamo lavorare per combattere il clima di odio montante nella società ancor più accentuato nelle ultime settimane. E non commentiamo certe indegne dichiarazioni di chi accosta la pacchia alla vita grama dei migranti. Costoro dimenticano, non solo i ruoli istituzionali ricoperti, ma anche la pietas dovuta in certi frangenti della vita.
Non possiamo consentire, poi, che si trovi normale sparare alla testa di un ragazzo di 29 anni scappato dal suo paese per disperazione e trovare la morte in Calabria. In questa terra abbiamo già sperimentato la violenza contro i migranti: vanno bene per essere schiavizzati non per ascoltare le loro richieste e riconoscere i loro diritti. Mai come oggi è il caso di dire la Resistenza continua.
Mario Vallone - Coordinatore regionale ANPI Calabria e componente del Comitato nazionale ANPI
L'Anpi Monza Brianza esprime solidarietà al giornalista di Repubblica Paolo Berizzi, al giornalista Rai Stefano Edel e all'ex parlamentare Giuseppe Civati fatti oggetto di un'azione intimidatoria da parte dei neofascisti di Forza Nuova in occasione della presentazione alla libreria Feltrinelli di Padova del libro di Berizzi "Nazitalia".
Paolo Berizzi è costantemente oggetto ormai da tempo, per la sua coraggiosa e costante denuncia dei movimenti neonazisti e neofascisti in Italia, di pesanti minacce e intimidazioni.
L'Anpi Monza Brianza rinnova la piena solidarietà e ribadisce la necessità e l'urgenza della messa fuori legge di organizzazioni sconfitte dalla storia e fuori dal solco della nostra Costituzione antifascista.
Il Presidente della Repubblica ha rispettato i doveri affidatigli dalla Costituzione. La richiesta di metterlo in stato di accusa è perciò un atto grave e pericoloso perché può dare spazio a spinte eversive in una fase molto delicata della vita del Paese. Oggi c'è un vero e proprio allarme democratico. Faccio appello a tutte le forze politiche che hanno a cuore la tenuta civile dell'Italia e la saldezza delle Istituzioni, a tutti i cittadini, indipendentemente dalle loro opzioni ideali e dalle loro scelte elettorali, alla massima unità a difesa della Repubblica antifascista e della Costituzione. L'ANPI esprime piena solidarietà al Presidente Mattarella.
Anche l'ANPI Monza Brianza, insieme ad ANPI Provinciale di Milano ha dato la sua adesione alla manifestazione "Stop hate" del 19 maggio dalle ore 11,00 in piazza della Scala promossa da I Sentinelli di Milano.
L'importante iniziativa è volta a contrastare lo squadrismo e il fascismo che si annidano, con sempre maggiore frequenza, anche nelle manifestazioni di odio in rete, di sessismo, di razzismo e di omotransfobia.
La manifestazione antifascista di sabato 19 maggio costituirà anche una risposta insieme a Milano, Città Medaglia d'Oro della Resistenza, alla preannunciata provocatoria convocazione, proprio in quella data e nella nostra città, del congresso annuale di Alliance for Peace and Freedom, il partito paneuropeo nazifascista di cui fa parte Forza Nuova e di cui è Presidente Roberto Fiore.
Invitiamo le Sezioni ad essere presenti numerose con le loro bandiere.
inoltriamo la comunicazione della segreteria nazionale Anpi in merito alla raccolta firme dell'appello "Mai più fascismi” e alla manifestazione prevista per il 2 giugno.
Carissime e carissimi,
nella recente riunione del Coordinamento “Mai più fascismi” è stato deciso di svolgere la manifestazione nazionale del 2 giugno a Bologna, nel pomeriggio. Un appuntamento, come sapete, molto importante perché tutto centrato sul tema che ci vede fortemente impegnati da mesi: il contrasto ai neofascismi e ai razzismi. Daremo, quindi, conto in questa occasione dell’esito della raccolta firme per poi avviare la fase successiva, ossia la consegna delle stesse alle Istituzioni deputate cui chiederemo di rispondere operativamente ai contenuti dell’appello. Come immaginate, la partecipazione alla manifestazione dovrà essere massima, è fondamentale dunque che vi organizziate fin da ora. Presto sarete resi edotti dei dettagli. Restando fermo, poi, il termine dell’invio alla nostra sede nazionale dei moduli cartacei firmati (il 20 maggio), vi informiamo che sempre nella riunione del Coordinamento è stata condivisa l’idea di realizzare uno “sprint” finale di raccolta nei week-end 19/20 e 26/27 maggio: non è necessario che ci spediate i moduli cartacei, basterà mandarci via email a questo indirizzo di posta - entro l’1 giugno - l’indicazione del numero totale di firme raccolte, appunto, nei due week-end.
Confidando nel vostro prezioso lavoro, inviamo cari saluti.
Inoltriamo la dichiarazione della Presidente nazionale Anpi Carla Nespolo "Siamo indignati per il bagno di sangue in Palestina: ONU e UE intervengano immediatamente".
"Siamo indignati per il bagno di sangue che sta avvenendo in Palestina. La decisione americana di spostare la propria ambasciata a Gerusalemme e l'entusiastico consenso del governo israeliano contraddicono la storia millenaria di una città internazionale, culla e luogo di culto di varie religioni. Tale decisione è vissuta come un gravissimo oltraggio ed è stata condannata nel dicembre 2017 dalla Assemblea generale dell'ONU. L'inaugurazione dell'ambasciata, le stragi delle scorse settimane e il massacro di ieri potranno causare conseguenze gravissime per Israele e Palestina, per il Medio Oriente e per il mondo intero. È sconcertante l'impotenza della comunità internazionale. In altri casi per molto meno sono stati assunti concreti provvedimenti. Non basta l'assenza delle delegazioni della grande maggioranza dei Paesi dell'UE all'inaugurazione dell'ambasciata americana. Le Nazioni Unite e l'Unione Europea si muovano immediatamente. I governi europei e gli stessi partiti italiani assumano una posizione chiara e ferma. Mai come oggi occorre rilanciare la proposta di due popoli in due Stati, perché la politica dei muri e della repressione feroce porta soltanto a nuovi e catastrofici sviluppi".
L’ANPI di Monza e Brianza esprime a Leo Visco Girardi, presidente dell’ANED di Milano, il proprio cordoglio per la scomparsa della sua cara moglie. Leo e sua moglie sono sempre stati molto vicini all’ANPI di Monza e Brianza, partecipando alle nostre iniziative e fornendoci sempre preziosi contributi. Un caro saluto e un abbraccio al caro amico Leo da parte di tutti gli iscritti all’ANPI.
Il funerale di Norma è fissato per
MERCOLEDÌ 16 MAGGIO, 11.00, PRESSO LA CHIESA VALDESE DI VIA FRANCESCO SFORZA 12A - Milano
Carissime e carissimi,
il 25 aprile si avvicina e vi so tutti generosamente e appassionatamente impegnati nell’organizzazione delle manifestazioni locali. E’ importante - in particolare per la gravissima situazione internazionale che stiamo vivendo - che una forte voce corale si alzi dai territori per dire che vogliamo un mondo di antifascismo, pace e uguaglianza. E’ inoltre fondamentale la massima partecipazione all’evento nazionale che si terrà a Milano. Vi prego dunque di esserci, in tanti, con bandiere e medaglieri provinciali e di Sezione. L’ANPI deve essere protagonista dell’avvio di un cammino politico-istituzionale pienamente e fortemente improntato sui valori e principi della Resistenza da cui è nata la nostra bellissima Costituzione. Una partecipazione molto ampia, “colorata”, plurale, contribuirà efficacemente alla tenuta e allo sviluppo della democrazia.
Di seguito, il programma:
25 aprile 2018: MAI PIÚ FASCISMI. MAI PIÚ RAZZISMI - LA MANIFESTAZIONE NAZIONALE A MILANO
Concentramento dei partecipanti al corteo lungo corso Venezia a partire dalle ore 14,00.
Il corteo raggiungerà piazza Duomo percorrendo le vie del centro città.
Interverranno a partire dalle ore 15,30:
• Giuseppe Sala, sindaco di Milano;
• Susanna Camusso, segretario generale CGIL;
• Don Luigi Ciotti, presidente di Libera;
• Carla Nespolo, presidente nazionale ANPI.
Introduce e coordina Roberto Cenati – Presidente Comitato permanente Antifascista.
È prevista una video intervista della senatrice Liliana Segre su maxischermo.
Confidando dunque nella vostra attenzione e nella vostra presenza, invio affettuosi saluti.
La giunta di centrodestra di Cologno Monzese, pochi giorni prima del 25 aprile, ha deciso di organizzare una
rievocazione delle ultime settimane prima della Liberazione , ricostruendo il campo di un reparto nazista
della Wermacht proprio davanti alla sede del municipio. L’amministrazione di Cologno ha tentato di
mistificare i fatti ,sostenendo che la sua intenzione era quella di organizzare una rievocazione storica. La
delibera approvata dalla giunta però parla chiaro : “per la ricostruzione dell’evento si rende necessaria la
ricostruzione di un campo della Wermacht con la presenza di uniformi, materiali e attrezzature dell’epoca”.
Altro che ricostruzione storica. Si tratta invece di una grave, inaccettabile e offensiva manifestazione di
propaganda tesa a dare una immagine falsa della storia.
l’ANPI di Monza e Brianza condivide le prese di posizione dell’ANPI e di tutte le forze democratiche ed
antifasciste e per questo invita a partecipare al presidio organizzato dell’ANPI di Milano che si terrà:
SABATO 14 APRILE dalle 10 alle 13
in piazza 11 FEBBRAIO a COLOGNO MONZESE
Un'onda enorme di donne che rivendica per sé e per tutti il diritto alla libertà di scegliere, di vivere secondo il proprio sentire e di veder riconosciuti i diritti, tutti. L'8 marzo è sulla scena politica e sociale col suo cammino di emancipazione e liberazione, col proprio senso di lotta, perché è sempre più forte il bisogno di una partecipazione attiva per riprendere, con determinazione, il percorso delle conquiste civili e sociali che hanno segnato le pagine migliori di questo Paese, e per contrastare le pesanti regressioni del nostro tempo, fino alla barbarie dei femminicidi. L'ANPI sta dentro questo percorso e da sempre; anche quest'anno noi ci saremo, nelle piazze, nelle manifestazioni indette dal movimento internazionale “Non una di meno”, per dare il nostro contributo e condividere i valori delle lotte che sono state portate avanti dalle donne sul fronte dei diritti, dell'economia, della cultura e della politica, contro ogni discriminazione e ogni violenza.
Carissime e carissimi,
la manifestazione nazionale del 24 febbraio è stato un evento che non esito a definire storico. Una piazza e un corteo fortemente unitari, un’atmosfera diffusa di entusiasmo, fraternità, voglia di continuare tutti insieme un cammino decisivo per un avvenire di democrazia rafforzata e di convivenza civile. Per tutto questo, vi ringrazio profondamente. L’ANPI era presente con folte delegazioni da tutta Italia. Vi siete organizzati con grande passione e anche con non pochi sacrifici. Ma com’è nostra tradizione, quando l’antifascismo chiama l’Associazione “si fa in quattro” per esserci e dare tutta se stessa. Ora andiamo avanti. Abbiamo all’orizzonte altre importanti tappe. Innanzitutto la raccolta firme per l’appello “Mai più fascismi”. Sta marciando bene, col concorso di tutte le organizzazioni promotrici, ma dobbiamo spingere l’acceleratore dell’impegno. Abbiamo davanti 2 mesi e mezzo. Occorre che la raccolta non sia un’attività straordinaria nell’ambito delle consuete iniziative bensì la priorità. E’ fondamentale che ci siano banchetti in ogni manifestazione locale, in ogni momento commemorativo, all’ingresso di tutte le nostre sedi provinciali e di Sezione. Quindi, bisognerà anche costruire momenti pubblici ad hoc: assemblee - anche nelle fabbriche - dedicate all’appello, ai suoi contenuti. Assemblee aperte, con storici, giuristi, esponenti del mondo dell’associazionismo, del sindacato. Decisivo è attivare coordinamenti locali delle organizzazioni promotrici: so che in molti territori ciò è già avvenuto, vi prego di lavorare in questo senso laddove non fossero stati insediati. Insomma: una campagna effettivamente nazionale. Per qualsiasi necessità di confronto, potete rivolgervi ai nostri incaricati: Carlo Ghezzi e Claudio Maderloni per l’organizzazione e Andrea Liparoto per la comunicazione. Naturalmente anche a me, se ritenete.
L’obiettivo deve essere molto alto se vogliamo ottenere risultati significativi e far sì che venga avviato un percorso politico e istituzionale efficace sul fronte del contrasto ai neofascismi e ai neonazismi.
Vi abbraccio e vi auguro buon lavoro.
Con grande stupore apprendiamo che Casa Pound-Italia a Nova Milanese dichiara di essere antifascista.
Casa Pound ha compilato il modulo di richiesta di spazio pubblico previsto dal regolamento comunale.
Il documento chiede di dichiarare esplicitamente quanto segue:
"Di aver preso visione di tutte le norme che regolano le modalità di svolgimento delle occupazioni di suolo pubblico dettate dai vigenti regolamenti comunali C.O.S.A.P e di Polizia Urbana e di agire in conformità alle stesse ed alle disposizioni legislative in materia.
In particolare, ai sensi dell’articolo 11 del R.P.U., dichiara che l’occupazione avverrà in ottemperanza alla XII disposizione transitoria e finale della Costituzione della Repubblica Italiana (divieto di riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista)".
Questo comportamento è quantomeno contraddittorio: sui loro siti si descrivono come i fascisti del terzo millennio e poi firmano una dichiarazione antifascista. Non riusciranno certo ad ingannarci con i loro trucchetti. La nostra lotta contro le idee e i comportamenti fascisti continuerà.
A.N.P.I. NOVA MILANESE E A.N.P.I. PROVINCIALE MONZA E BRIANZA
Per favorire la partecipazione alla manifestazione di Roma, in accordo con le principali associazioni firmatarie dell'appello presenti sul territorio, abbiamo deciso di prevedere un servizio di pullman con le seguenti modalità:
Partenza da Monza presso la sede della CGIL Brianza: ore 6,00
Ritorno da Roma: ore 16,30
Nei prossimi giorni vi faremo avere notizie più dettagliate.
È importante organizzare da subito la partecipazione. Vi chiedo di avere entro martedì prossimo un primo elenco dei partecipanti per poter valutare quanti pullman dovremo prevedere.
A.N.P.I. Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
Comitato Provinciale di Monza e Brianza
Di seguito il comunicato della Presidente nazionale ANPI:
Carissime e carissimi,
nella riunione di ieri presso la nostra sede nazionale, le 23 organizzazioni promotrici dell’appello “Mai più fascismi” hanno indetto la manifestazione nazionale “Mai più fascismi – Mai più razzismi” per sabato 24 febbraio a Roma col seguente programma: concentramento alle ore 13.30 in Piazza delle Repubblica, avvio del corteo e arrivo in Piazza della Popolo dove dalle ore 15 avrà inizio la manifestazione.
Si tratterà di una iniziativa largamente unitaria che dovrà essere molto partecipata se vogliamo che la nostra complessiva azione antifascista abbia un impatto forte e operativo nella vita pubblica e nell’agire delle Istituzioni. Faccio dunque un caloroso appello a tutti i Comitati Provinciali e alle Sezioni affinché siano presenti in massa a questo importante appuntamento. So che ciò potrà comportare un sacrificio in termini economici (potrete, com’è tradizione, organizzarvi con le strutture sindacali e associazionistiche per dividere i costi) ma è essenziale che la presenza dell’ANPI sia molto rilevante.
Stiamo contattando tutti i Sindaci (con particolare attenzione a quelli delle città Medaglia d’oro della Resistenza e dei Comuni che hanno assunto delibere che vietano gli spazi pubblici a chi si richiama al fascismo e al razzismo) affinché partecipino con le fasce tricolore e con i gonfaloni. Invieremo medesima richiesta anche ai Presidenti di Regione.
Certi del vostro generoso e prezioso impegno mostrato, in particolare, negli ultimi mesi - a partire dal 28 ottobre 2017 - e ancor oggi vivo e costante, vi invio un affettuoso saluto.
Si invia Comunicato dell'A.N.E.D. (Associazione Nazionale ex Deportati)
a proposito del Viaggio in Sicilia che impropriamente viene denominato “Viaggio della Memoria”.
L’appello lanciato dal sindaco di Macerata, sostenuto anche dal governo, finalizzato ad annullare
tutte le manifestazioni previste è stata una scelta sbagliata. A Macerata si è verificato un vero e
proprio atto terroristico, che non si può ridurre al gesto di un folle. Per questo è profondamente
sbagliato trattare allo stesso modo manifestazioni fasciste e manifestazioni antifasciste. Di
fronte al pericolo sempre più grave rappresentato dal protagonismo delle organizzazioni
neofasciste e di fronte a politiche che alimentano un clima di odio e di contrapposizione, è
necessaria una mobilitazione ampia di tutte le forze democratiche e antifasciste. Sottolineiamo
anche la necessità che l’ANPI nazionale solleciti una puntuale verifica delle liste elettorali per
escludere quelle di forze che si richiamano agli orrori del fascismo. Comprendiamo la difficoltà
in cui si è trovata l’ANPI e il travaglio che ha prodotto la decisione di sospendere la
manifestazione. Tuttavia, non possiamo tacere che questa ha provocato sconcerto, rabbia e un
legittimo dissenso. Occorre reagire al più presto e riprendere l’iniziativa in tempi rapidi con il
lancio di una grande manifestazione nazionale. Nel frattempo è necessaria una mobilitazione
capillare e diffusa, con iniziative a sostegno della raccolta firme all’appello nazionale “MAI PIÙ
FASCISMI”. Così come è necessario mantenere alta l’attenzione per contrastare la presenza delle
forze neofasciste. Occorre una forte e unitaria mobilitazione per sensibilizzare e coinvolgere i
cittadini nel modo più ampio possibile. In questo contesto giudichiamo sbagliate misure che
vietino ogni manifestazione, come avvenuto a Macerata, e riteniamo che possano avere una
funzione positiva manifestazioni anche organizzate da forze diverse dalla nostra, purché si
svolgano in modo pacifico e nel rispetto del necessario pluralismo delle diverse posizioni.
Questo è il momento dell’unità e non della divisione.
A.N.P.I. Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
Comitato Provinciale di Monza e Brianza
VIA ORSINI 4 A - 20900 – MONZA
A.N.E.D. - Associazione Nazionale ex deportati politici nei campi nazisti
Sezione Monza-Sesto San Giovanni
Alleghiamo il comunicato con il quale abbiamo formalizzato la sospensione della manifestazione indetta dall’ANPI nazionale, a Macerata, per sabato 10 febbraio.
Abbiamo confrontato la nostra preoccupata e sofferta decisione con le maggiori associazioni che avevano dato la loro adesione alla nostra iniziativa.
LA SEGRETERIA NAZIONALE ANPI
Di seguito il cominicato:
Nel prendere atto dell’appello, seppur tardivo, del Sindaco di Macerata affinché si fermino tutte le manifestazioni in città per il clima di smarrimento, paura e dolore vissuto dalla comunità locale, abbiamo assunto la decisione, non senza preoccupazione e inquietudine, di sospendere la manifestazione nazionale del 10 febbraio.
Nel contempo, pretendiamo che Macerata non diventi un luogo di attiva presenza neofascista: ciò sarebbe in violazione della Costituzione della Repubblica, delle leggi vigenti in materia e della civiltà. Siano quindi vietate le iniziative annunciate per i prossimi giorni in città da Forza nuova, da Casapound e da tutti i seminatori di razzismo. Il Sindaco sia protagonista, assieme ai Ministri deputati, di questa operativa assunzione di responsabilità.
Resta fermamente inteso che il nostro impegno continua nel solco di una forte azione di contrasto ai fascismi e ai razzismi che dovrà necessariamente condurre il Governo a sciogliere i partiti e le associazioni che si richiamano a quelle aberranti ideologie. Nell’invitare caldamente le cittadine e i cittadini a firmare in modo massiccio l’appello “Mai più fascismi”, chiamiamo fin d’ora a raccolta tutti i sinceri antifascisti e democratici per una grande manifestazione nazionale unitaria, da realizzare prossimamente. La data e il luogo saranno decisi e comunicati dalle organizzazioni promotrici dell’appello.
Roma, 7 febbraio 2018
Segreteria Nazionale ANPI
Presidente Nazionale ARCI
Segreteria Generale CGIL
Presidenza Nazionale LIBERA
E’ ora di dire basta. Il 10 febbraio a Macerata associazioni, partiti, sindacati, movimenti democratici si troveranno insieme per dire no a tutti i fascismi e razzismi. Quello che è accaduto sabato è un fatto di una gravità inaudita. Le Istituzioni assumano immediatamente provvedimenti e la condanna sia unanime da parte di tutti. E’ intollerabile il giustificazionismo di queste ore che addirittura imputa alle vittime la colpa dell’accaduto. Invitiamo caldamente l’Italia antifascista e democratica a scendere in piazza il 10 febbraio a Macerata per costruire tutti insieme una rinnovata stagione di impegno per la libertà, la solidarietà e la convivenza civile: la Costituzione non si calpesta, si attua.
L’UFFICIO STAMPA ANPI
(Associazione Nazionale Partigiani d’Italia)
Si parla spesso di fascismo e di leggi razziali, ma a volte, con la distanza del tempo, si perde la consapevolezza piena di ciò che quelle leggi hanno significato per gli ebrei italiani. Che fossero professori o alunni, datori di lavoro, lavoratori, inventori, commercianti. Fino a togliergli la patria potestà sui figli.
"Le leggi razziali rappresentano il volto vero del fascismo - commenta Carla Nespolo, presidente nazionale Anpi - e c’è un bisogno enorme di farle conoscere in particolare alle giovani generazioni. L’Anpi lo sente come un dovere e ha così realizzato questi cinque video con l’auspicio di una larghissima diffusione. Dobbiamo contrastare culturalmente la novella del fascismo 'buono' che offende il Paese intero".
Per questo l'Anpi ha deciso di pubblicare queste 5 videoschede per ricordare quello che il fascismo ha trasformato in legge. Per non dimenticare.
Le leggi razziali: La scuola
Le leggi razziali: Le professioni
Le leggi razziali: La famiglia
Le leggi razziali: Arte e spettacoli
Le leggi razziali: I divieti
tutti i video sono disponibili su video.repubblica.it
ANPI e ANED esprimono soddisfazione per la partecipazione al presidio antifascista di venerdì in piazza Centemero e Paleari: è stata una mobilitazione importante durante la quale è stata denunciata la presenza di forze fasciste nella nostra città e sono state raccolte tante firme all'appello "Mai più fascismi" promosso da molte associazioni.
Apprendiamo che sabato mattina al ponte dei Leoni ci sono stati momenti di tensione e scontri tra aderenti a Casa Pound, Lealtà Azione e un gruppo di antifascisti
Questa è la dimostrazione di come la questione della presenza delle forze fasciste sia troppo spesso trascurata e sottovalutata, assumendo sovente il carattere di una questione di ordine pubblico. Dobbiamo denunciare e chiamare in causa le responsabilità di tutti i livelli istituzionali.
Come sempre ANPI e ANED prendono le distanze da ogni forma di violenza ma insistono perchè le Istituzioni non sottovalutino questo periodo di forte tensione per il riemergere di forze neofasciste e prendano ogni possibile provvedimento per contrastarle.
La nostra Costituzione è una Costituzione antifascista e anche i comportamenti di tutte le istituzioni dello stato devono essere improntati all'antifascismo.
Associazione Nazionale Partigiani Italiani Sezione Gianni Citterio - Monza
A.N.E.D. - Associazione Nazionale ex deportati politici nei campi nazisti Sezione Monza - Sesto San Giovanni
Abbiamo ricevuto la comunicazione che la sala prenotata da ANPI e ANED per questa sera alle 21 al binario 7 per motivi tecnici e burocratici non è stata confermata. Si tratta di una decisione imbarazzante, frutto sicuramente anche di una certa non chiarezza nelle procedure di concessione delle sale.
Al di là di questo quello che conta è il problema politico.
Abbiamo più volte sollecitato il sindaco ad intervenire perché si evitasse una iniziativa grave per la la nostra città. Nessuna iniziativa è stata assunta. Si è preferito scaricare la responsabilità su altri soggetti.
Ribadiamo con forza la nostra richiesta: la presentazione del libro “I grandi killer della liberazione” deve essere impedita. Non è in discussione, ovviamente, la libera espressione delle idee. Si tratta di impedire iniziative che appaiono di pura propaganda e che tendono a falsificare la storia per tentare di ridare cittadinanza alle aberranti idee fasciste.
ANPI e ANED riconfermano il presidio che si terrà a partire dalle 18 presso la piazza Centemero e Paleari.
Chiediamo a tutte le forze democratiche e a tutti i cittadini di partecipare. La nostra risposta deve essere pacifica ma forte e determinata.
Per ricordare ed esprimere rispetto agli antifascisti torturati ed uccisi al binario 7 nel tardo pomeriggio le presidenti di ANPI e ANED deporranno una corona di fiori sotto la lapide che ricorda la storia dell’edificio.
Associazione Nazionale Partigiani Italiani Sezione Gianni Citterio - Monza
A.N.E.D. - Associazione Nazionale ex deportati politici nei campi nazisti Sezione Monza - Sesto San Giovanni
Domenica 21 gennaio Casapound (formazione di ispirazione fascista) ha organizzato un banchetto di raccolta firme nella nostra città.
L’ANPI sezione di Vimercate stigmatizza con fermezza la presenza in piazza del banchetto di Casapound, un'organizzazione che si ammanta di valori apparentemente
democratici ma che copre una formazione che si richiama ad un'ideologia razzista e xenofoba dietro la cui presunta innocuità si cela un linguaggio politico incitante all'odio
e all'intolleranza. Tale iniziativa offende la memoria. Vimercate città medaglia al valor civile per la Resistenza non può rimanere indifferente e concedere spazi a questi
gruppi neofascisti "del nuovo millennio" che si pongono in aperto contrasto con i principi sanciti dalla Costituzione repubblicana e antifascista.
Nel mese di dicembre l’Anpi ha inviato all'Amministrazione Comunale una richiesta per vietare il proliferare di questi fenomeni nella quale viene specificato che "tutti coloro
che si distinguono per comportamenti fascisti, razzisti, omofobi e che non sottoscrivano una dichiarazione di ripudio della violenza e adesione ai valori
antifascisti sanciti dalla Costituzione, devono restare fuori da piazze e luoghi pubblici ".
Chiediamo che questa mozione venga discussa dal Consiglio Comunale e attuata al più presto.
L’ANPI chiama alla mobilitazione tutte le forze democratiche e antifasciste e chiede che queste siano unite nel fare appello alle istituzioni preposte affinché l'attenzione sia
massima e venga attivato un processo di fermo contrasto ai rigurgiti fascisti le cui manifestazioni sono sempre più frequenti anche nel nostro territorio con minacce e
profanazione di luoghi della memoria.
Invita partiti, associazioni, sindacati, cittadini che si riconoscono in questi valori a partecipare numerosi al presidio di domenica 21 in piazza Roma dalle ore 9.30 alle
18.00 riempiendo la piazza di contenuti, interventi, proposte culturali e firmare l’appello nazionale “MAI PIU’ FASCISMI”.
Il fascismo, già sconfitto dalla storia e dalla civiltà, non deve avere più spazio nell'Italia democratica.
Seguono adesioni
Aderiscono:
Liberi e Uguali Vimercatese | Partito Democratico | Vimercate Futura | Unione degli Studenti | Spi-CGIL |CGIL Brianza | CISL Brianza-Lecco | ARCI “A.Banfi” Vimercate | ARCI “Motta” Vimercate
Alleghiamo la lettera inviata ieri sera alle autorità e confermiamo il presidio in piazza Centemero e Paleari dalle ore 18 di domani venerdì 19. Alle 21 la presidenza di ANPI e ANED presenterà nella sala Woolf del Binario 7 il BOSCO DELLA MEMORIA, che verrà inaugurato il 27, dedicato ai 92 antifascisti monzesi deportati nei lagher nazisti
Al sig. Sindaco di Monza, Dott. Dario Allevi
17 gennaio 2018
Egregio Signor Sindaco,
abbiamo preso atto con soddisfazione delle sue dichiarazioni durante il consiglio comunale di Lunedi scorso a proposito della annunciata presentazione del libro “I Grandi killer della liberazione” venerdì 19 gennaio 2018.
In particolare abbiamo preso atto della sua di dichiarazione che affermava di non aver autorizzato l’utilizzo della sala Maddalena per tale iniziativa.
Ora veniamo a sapere che la presentazione del medesimo libro avverrà presso una sala del Binario 7, che è sempre uno spazio pubblico anche se gestito da una cooperativa per conto del comune.
Sussistono pertanto gli stessi problemi già da lei sottolineati.
Inoltre riteniamo inaccettabile che ciò avvenga proprio in quello che fu un luogo di tortura nazifascista, dove partigiani e oppositori al regime subirono torture e finanche la morte come Salvatrice Benincasa.
Proprio all’esterno dell’edificio ex G.I.L nel settantesimo della Liberazione venne posta una targa commemorativa.
Siamo certi che vorrà usare tutti gli strumenti a sua disposizione per impedire che nella nostra città, profondamente democratica ed antifascista, si tenga una iniziativa che riteniamo provocatoria.
Grazie per la sua attenzione
Associazione Nazionale Partigiani Italiani
Sezione Gianni Citterio - Monza
A.N.E.D. - Associazione Nazionale ex deportati politici nei campi nazisti
Sezione Monza-Sesto San Giovanni
Il sindaco di Monza ha dichiarato in consiglio comunale di non aver mai dato autorizzazioni all’utilizzo della sala Maddalena per la presentazione del libro “I grandi killer della liberazione” . Prendiamo atto di questa dichiarazione. È un risultato positivo ottenuto anche grazie alla mobilitazione di ANPI, ANED e di un ampio schieramento di forze democratiche. Tuttavia riteniamo che la questione non sia risolta.
Infatti rimane il problema di fondo di chiarire i criteri in base ai quali vengono concessi gli spazi pubblici. È inaccettabile che forze che si richiamano esplicitamente all’ideologia fascista possano utilizzare per la loro propaganda spazi pubblici. La dichiarazione del sindaco non chiarisce nulla a questo proposito.
Per questo riteniamo di confermare il presidio già organizzato da ANPI e ANED che si terrà il giorno 19 gennaio in piazza Centemero e Paleari dalle 18 alle 21. È un’occasione di mobilitazione e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica per mantenere alta la guardia contro la presenza di forze antidemocratiche che diffondono un clima di odio e di divisione nella società.
Associazione Nazionale Partigiani Italiani
Sezione Gianni Citterio - Monza
A.N.E.D. - Associazione Nazionale ex deportati politici nei campi nazisti
Sezione Monza-Sesto San Giovanni
Il 19 gennaio Carcano 91 (associazione che condivide con il partito di estrema destra Forza Nuova la sede provinciale di via Vignoni 13 a Meda) e Ordine Futuro (sito internet che divulga le tesi forzanoviste), hanno organizzato presso la sala Maddalena di Monza (concessa dal Comune) la presentazione del libro “I grandi killer della liberazione” di Gianfranco Stella.
Le sezioni Anpi e Aned di Monza denunciano con forza il tentativo di infangare la memoria partigiana da parte dell'autore e degli organizzatori della serata e, allo stesso tempo, la scelta da parte dell'Amministrazione comunale di permettere che ciò avvenga in una sala pubblica.
La storia della nostra città, dei partigiani, delle partigiane, degli antifascisti e dei deportati che hanno combattuto contro il nazifascismo non possono lasciare spazio ad alcun tipo di operazione revisionista.
L’ autore del libro, noto per altre pubblicazioni volte a denigrare il valore della Resistenza, è stato condannato dal tribunale di Ravenna, con sentenza n. 357/2017 pubblicata il 4 Aprile 2017, a risarcire a Carlo Boldrini la somma di € 15.000 per aver diffamato il padre Arrigo Boldrini “comandante Bulow” tramite il contenuto falso e denigratorio del libro in questione.
Tra i relatori: Ermanno Durantini che insieme ad altri candidati di Forza Nuova alle elezioni comunali di Milano del 2011, fu accusato di lesioni personali aggravate, esplosioni pericolose, violenza privata aggravata e porto di armi e oggetti atti a offendere; Norberto Bergna, anch'egli autore di pubblicazioni revisioniste, collaboratore di Memento, associazione legata a Lealtà Azione dedita alla memoria dei fascisti della RSI.
Chiediamo che la concessione della sala venga revocata.
Convochiamo il presidio antifascista a Monza il 19 gennaio 2018 dalle 18 alle 23, presso la piazza dedicata ai due martiri partigiani Centemero Paleari.
Invitiamo partiti, associazioni, sindacati, cittadini che si riconoscono nei valori dell’antifascismo, della Resistenza e della Costituzione a partecipare numerosi, riempiendo la piazza di contenuti, interventi, proposte culturali e a firmare l’appello nazionale MAI PIU’ FASCISMI.
Associazione Nazionale Partigiani Italiani
Sezione Gianni Citterio - Monza
A.N.E.D. - Associazione Nazionale ex deportati politici nei campi nazisti
Sezione Monza-Sesto San Giovanni
al sindaco comune di Arcore
Rosalba Colombo
al sindaco comune di Usmate Velate
Maria Elena Villa
al sindaco comune di Bellano
Antonio Rusconi
al sindaco comune di Casatenovo
Filippo Galbiati
al sindaco comune di Lomagna
Stefano Fumagalli
al sindaco comune di Missaglia
Bruno Crippa
Buonasera,
sono Loris Maconi, presidente dell'ANPI provinciale di Monza e Brianza, mi rivolgo a voi in quanto sindaci promotori della importante commemorazione dei martiri di Valaperta, che si terrà domani 3 gennaio. Come sicuramente già saprete, il sindaco di Biassono ha deciso di reintegrare nel posto di comandante dei vigli di Biassono, la persona che si era resa responsabile di un episodio che era apparsa una offesa inaccettabile alle vittime del fascismo e del nazismo. Oltre a ciò, a quanto pare, il sindaco di Biassono avrebbe deciso, in occasione della manifestazione di Valaperta, di far portare il gonfalone del proprio comune al citato dipendente.
L'ANPI ritiene che tale decisione sia inaccettabile e alquanto inopportuna. La manifestazione di Valaperta è una delle manifestazioni più significative che si svolgono nel nostro territorio e merita che venga celebrata con il Massimo rispetto da parte di tutti.
Vi chiedo pertanto di fare tutto quello che è nelle vostre possibilità affinché vengano evitate decisioni che possono apparire provocatorie.
Vi ringrazio per l'attenzione
Loris Maconi
Presidente ANPI di Monza e Brianza
P.s.: in calce alla presente mail trovate la presa di posizione della presidente della sezione ANPI di Biassono
L'incoscienza del Sindaco offende la storia di Biassono
L'inspiegabile decisione del sindaco Casiraghi di riaffidare il comando della Polizia Locale a Giorgio Piacentini, ha riaperto una pagina vergognosa che credevamo definitivamente archiviata.
Evidentemente lo sdegno e l'indignazione del Sindaco erano a termine.
Evidentemente le ragioni ed il "clima di generale pubblica mancanza di fiducia, funzionale per chi deve fare rispettare le regole, le leggi e garantire la sicurezza", erano solo un artificio retorico valido esclusivamente per l'annualità 2017.
Anpi Biassono ritiene invece che le motivazioni che avevano portato al demansionamento del Comandante rimangano tutte, nessuna esclusa ed eccettuata, in campo.
Biassono non può continuare ad essere il Comune della tolleranza zero quando si tratta di affrontare emergenze legate alla povertà ed all'emarginazione, e quello che volge la sguardo da un'altra parte o minimizza a bravata l'atto irresponsabile di un Pubblico Funzionario che ostenta apologia di fascismo.
Non ci interessa sapere se Piacentini crede veramente in ciò che ha scritto.
Riteniamo però che scherzare su certi argomenti denoti incoscienza e cinismo inadeguati al Comando, oltre che oltraggio della divisa di servitore della Repubblica che il Comune di Biassono gli aveva affidato.
Nel frattempo, immaginiamo come possano essersi divertiti i famigliari di quei cittadini che, negli anni bui del nazifascismo, anche a Biassono videro i loro cari deportati in Germania, alcuni dei quali non fecero più ritorno dai campi di concentramento di Mauthausen, di Gusen e di Ebensee.
La proclamata intenzione del Comandante di voler presenziare ufficialmente alle imminenti commemorazioni dell'eccidio di Valaperta, suona come necessità di doversi ricostituire un sincero ed autentico spirito antifascista.
Lo invitiamo a voler ponderare attentamente tale decisione: oggi non vengono richiesti atti di fede, né serve buttare benzina sul fuoco.
1 Gennaio 2018
Comunicato ANPI Cesano Maderno - Scomparsa di Giampiero Fornaroli
L'ANPI sezione di Cesano Maderno con enorme tristezza comunica la scomparsa avvenuta quest'oggi alle ore 12,00 dell' amico, compagno e Partigiano Giampiero Fornaroli.
La sezione partecipa al dolore della famiglia per la perdita del caro Giampiero ed esprime riconoscimento e gratitudine per quanto da Lui compiuto in età giovanile e per la Sua continua e fattiva vicinanza tesa al perpetuare dei valori che ci univano.
I funerali avranno luogo giovedì 4 gennaio alle ore 11,45 presso la Chiesa di Boccadasse a Genova.
Comunicato ANPI MB - solidarietà al sindaco di Desio
Di seguito il comunicato a Roberto Corti, sindaco di Desio:
Caro Roberto,
ti esprimo la piena solidarietà mia personale e di tutta l'ANPI di Monza e Brianza per il
nuovo atto provocatorio messo in atto dagli aderenti di Forza Nuova nei confronti del
consiglio comunale di Desio. Desidero anche esprimerti la piena condivisione per la
corretta decisione che hai assunto di vietare il banchetto organizzato sempre da Forza
Nuova per la raccolta firme contro lo Ius Soli. Infatti questa iniziativa era annunciata da
un volantino dai toni chiaramente razzisti e quindi in contrasto con la nostra Costituzione
e con quanto prevede la legge Mancino.
Sono convinto che la fermezza e la determinazione dimostrata da te e dalla tua
amministrazione siamo la strada giusta per porre un argine al dilagare delle inaccettabili
manifestazioni messe in atto dalle forze della destra neofascista.
Loris Maconi
Presidente ANPI comitato provinciale di Monza e Brianza
Comunicato dell'ANPI di Muggiò riguardo il banchetto di CasaPound di sabato 9 Dicembre
ANPI sezione di Muggiò stigmatizza con fermezza la presenza in piazza di un banchetto di CasaPuond, un'organizzazione che si ammanta di valori apparentemente democratici ma che copre una formazione che si richiama a un'ideologia razzista e xenofoba.
Risulta ancora più offensiva una tale presenza sul territorio vista la concomitanza con la manifestazione a Como indetta a seguito dell'irruzione di skinhead di estrema destra nella sede di "Como senza frontiere".
Chiediamo che l'ordine del giorno “ Condanna delle organizzazioni neofasciste e misure da attuare contro ogni eventuale presenza neofascista” venga attuata con risoluzione.
E' urgente che tutte le forze democratiche e antifasciste siano unite nel fare appello alle istituzioni preposte affinchè l'attenzione sia massima e venga attivato un processo di fermo contrasto.
Il fascismo, già sconfitto dalla storia e dalla civiltà, non deve avere più spazio nell'Italia democratica.
Di seguito: Il volantino che è stato distribuito da CasaPound, la bacheca del PD locale imbrattata e il comunicato dell'ANPI di Muggiò.
2 dicembre 2017
Dichiarazione della Presidente nazionale ANPI sulla manifestazione del 9 dicembre a Como
L'ANPI considera il fatto che i partiti e le istituzioni stiano prendendo attiva consapevolezza dell'attualità e dell'urgenza dell'antifascismo come un importante passo in avanti verso la costruzione di una democrazia piena e responsabile. Per questo motivo saremo presenti il 9 dicembre a Como. Nel solco della nostra iniziativa avviata con le giornate nazionali antifasciste del 27 maggio e del 28 ottobre continueremo nelle prossime settimane a sollecitare e costruire percorsi unitari. Nel nome della Resistenza da cui nacque la nostra Costituzione Repubblicana.
Carla Nespolo – Presidente Nazionale ANPI
29 novembre 2017
Comunicato congiunto Anpi Monza e Arci Scuotivento
Apprendiamo dal sito del Comune di Monza che Sabato 2 Dicembre l'associazione Bran-co (Branca Comunitaria Solidarista ONLUS) sarà presente in Piazza Roma con un mercatino solidale patrocinato dal Comune di Monza.
Come abbiamo piú volte denunciato, Bran.co è diretta emanazione di Lealtà Azione, organizzazione di estrema destra che si ispira a Leon Degrelle (ufficiale nazista del contingente vallone delle Waffen SS) e Cordelio Zelea Codreanu (collaboratore dei nazisti e fondatore della Guardia di Ferro Rumena, movimento nazionalista e antisemita i cui "legionari" compirono nel 1941 una strage di civili ebrei a Bucarest).
Numerose in tutta Italia sono le Associazioni che dietro iniziative benefiche di solidarietà, hanno in realtà l'intento di diffondere i disvalori del fascismo e del razzismo.
Riteniamo inaccettabile che il Comune di Monza dia il patrocinio e conceda la piazza centrale della Città all'iniziativa di un’organizzazione che si pone in aperto contrasto con i principi sanciti dalla Costituzione Repubblicana e Antifascista.
Invitiamo, pertanto, la cittadinanza a boicottare il mercatino di sabato 2 dicembre, che altro non è che pura propaganda politica di un gruppo di estrema destra, che utilizza la solidarietà per fare proseliti e per autofinanziarsi.
Messaggio della Presidente Carla Nespolo per la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne
Nella Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, sento forte la necessità di comunicare la solidarietà e la vicinanza mie personali e dell’ANPI a tutte coloro che hanno subito violenza per mano di vigliacchi criminali.
E’ diventata ormai urgente una ferma e continuativa assunzione di impegno da parte delle Istituzioni, affinché questo drammatico problema trovi una solida e chiara via di soluzione.
Le donne, e lo dico non solo da donna, ma da Presidente di un’Associazione custode e promotrice della memoria della Resistenza cui tantissime partigiane combattenti e staffette hanno dato un prezioso contributo, devono essere trattate con sostanziale rispetto della propria identità, dei propri desideri, delle proprie espressioni di volontà, della possibilità di una piena realizzazione sociale e culturale.
Il “velinismo”, la proposta orrendamente superficiale di questo modello di donna rischia di portare vorticosamente indietro l’orologio delle conquiste storiche di diritti e civiltà.
E mi rivolgo agli uomini: siate protagonisti di questa battaglia contro la violenza, distinguetevi con azioni pubbliche e “contagiose” da chi ancora oggi nel 2017 tende all’uso della donna, al suo annullamento.
Costruiamo tutti insieme una comunità di resistenti all’arretratezza culturale di parte di questo Paese.
Abbiamo una valida risorsa di pensieri e azioni: i combattenti per la libertà.
Che più di settant’anni fa ci hanno regalato, dopo lotte dure ed estremi sacrifici il bene prezioso della democrazia.
Curiamo con intelligenza, passione e responsabilità il lascito morale e costituzionale della Resistenza, trasmettiamolo giorno per giorno alle nuove generazioni.
Non fermiamoci al 25 novembre, costruiamo insieme un percorso di rinnovamento umano del Paese.
L’ANPI farà la sua parte.
Carla Nespolo – Presidente Nazionale ANPI
7 novembre 2017
La soddisfazione della Presidente nazionale ANPI per la sentenza di condanna ai danni del Sindaco di Affile per il monumento a Graziani
Abbiamo appreso con grande soddisfazione la notizia della sentenza che condanna il Sindaco di Affile e due Assessori, rispettivamente a otto e sei mesi, per la costruzione del Monumento al generale fascista Graziani, responsabile di efferati crimini contro l’umanità in Italia e nel mondo. Una rilevante conquista non solo per l’ANPI – custode e promotrice della memoria della lotta partigiana – che fece formale denuncia costituendosi poi parte civile al processo, ma per tutta l’Italia democratica e antifascista. I valori che fondano la Costituzione vincono ancora una volta.
Carla Nespolo – Presidente Nazionale ANPI
4 novembre 2017
Ciao Peppino...
La Sezione Sandro Pertini di Aicurzio, Bernareggio, Carnate e Ronco Briantino (Monza e Brianza) con enorme tristezza comunica la scomparsa del compagno e Partigiano Pier Giuseppe Besana (Peppino “del Mulì”) nato a Bernareggio il 23 novembre del 1925.
Nell’ottobre del ‘43 con l’emanazione del primo bando di arruolamento alle forze armate della Repubblica Sociale Italiana della classe 1925, Pier Giuseppe assieme ad altri compagni diciottenni sfida la pena di morte riservata ai renitenti alla leva e sfugge alle squadracce fasciste disperdendosi nella campagna brianzola.
Viene a contatto con le forze partigiane unificate nel “Comando Divisione Fiume Adda, entrando nella Brigata Garibaldi 103a operante nei distaccamenti di Bernareggio, Vimercate, Trezzo sull’Adda, Vaprio d’Adda, Cavenago, Cassano e Ornago.
Il 25 aprile 1945, giorno della Liberazione, Pier Giuseppe con un gruppo di partigiani bernareggesi rientra in paese, allarmato dalla notizia che una colonna formata da una intera compagnia dell’esercito tedesco sarebbe transitata da Bernareggio in direzione nord.
Le truppe tedesche poterono attraversare incolumi Bernareggio perché a cavalcioni dei parafanghi della macchina in testa erano stati legati due partigiani locali, molto riconoscibili, messi bene in vista in quella posizione per garantirsi l’incolumità nell’attraversamento del paese.
La colonna tedesca proseguì fino a Verderio, lasciò liberi i due partigiani, si acquartierò nei campi a fianco della Villa Gnecchi e non ebbe nessuna intenzione di arrendersi alle unità partigiane richiamate in gran numero da tutta la zona.
Quattro giorni dopo, il 29 aprile, due carri armati americani colmi di soldati passarono da Bernareggio per raggiungere il campo tedesco, dove in poco tempo fecero sottoscrivere la resa incondizionata al comandante tedesco.
Se "piccoli uomini" hanno fatto "grande la Storia" possiamo affermare che Pier Giuseppe si è schierato, in tempi sicuramente non facili, a difesa di quel bene prezioso che è la LIBERTA', contro l'oppressione di chi voleva governare con l'odio e la violenza.
Con Pier Giuseppe se ne va purtroppo un altro pezzo di memoria della Storia rappresentata da una generazione che ha riscattato le sorti del nostro Paese dal fascismo, la più grande tragedia dell'umanità.
In questi tempi in cui il fascismo sta cercando di riemergere pensiamo che vada ricordato e che la sua scelta sia di esempio soprattutto per le giovani generazioni.
Tutti insieme ci uniamo al dolore della famiglia.
Le esequie saranno tenute Lunedì 6 Novembre, alle ore 10 presso la Chiesa di Bernareggio.
Il Direttivo ANPI “Sandro Pertini” Aicurzio, Bernareggio, Carnate e Ronco Briantino
Su questo numero di ANPInews (in allegato):
ARGOMENTI Notazioni del Presidente Nazionale ANPI, Carlo Smuraglia:
Si è aperto, finalmente, in Parlamento, un dibattito sulla propaganda e apologia di fascismo. L’augurio è che esso sia ampio, approfondito ed esteso ad una problematica che richiede soluzioni esaustive per un Paese che vorremmo dichiarare definitivamente antifascista
Su questo numero di ANPInews (in allegato):
APPUNTAMENTI L'inattuazione dei principi e dei valori fondamentali della Costituzione: giovedì 22 giugno a Bologna il primo di sei seminari promossi dall'ANPI nazionale sul tema: "La Costituzione meno attuata del mondo". Interverranno, tra gli altri, Carlo Smuraglia e Gianfranco Pasquino
ARGOMENTI Notazioni del Presidente Nazionale ANPI, Carlo Smuraglia:
“Ma le istituzioni possono davvero fare qualcosa di più contro il neofascismo e contro le nuove forme di fascismo e razzismo?”. E’ la domanda che mi è pervenuta da parte di un iscritto che, letto il comunicato stampa, emesso dalla Segreteria nazionale, il 15 giugno u.s., in relazione alle liste fasciste ammesse alle recenti elezioni, era stato colto dal dubbio se davvero non sia possibile aspettarsi una risposta più concreta da parte dello Stato in questa delicatissima materia (...)
Domenica 11 giugno i cittadini di otto comuni della Brianza, primo fra tutti Monza, capoluogo di provincia, sceglieranno i Sindaci ed i consiglieri comunali che li guideranno per i prossimi cinque anni.
Ribadiamo la nostra preoccupazione per la proliferazione di tanti movimenti della destra estrema, che non perdono l’occasione di dimostrare la loro vera natura con aggressioni personali, a sfondo razziale e politico, ed attacchi alle sedi della nostra Associazione.
Nonostante sia vietato dai regolamenti, dalle leggi vigenti, nonché dalla Costituzione repubblicana, segnaliamo che alcune organizzazioni neofasciste si presenteranno alle prossime elezioni amministrative direttamente con proprie liste, come a Cesano Maderno, o con numerosi candidati inserite in altre liste, come nel caso di quelle di centro destra monzesi.
Il loro chiaro intento è quello di ottenere una qualche forma di legittimazione istituzionale.
La loro presenza nel dibattito elettorale rappresenta, a nostro giudizio, una grave provocazione, perché esse esprimono l’autoritarismo, il diniego delle libertà e dei diritti dei cittadini, il razzismo, e sono quindi l’esatto contrario del significato di democrazia che trova nel voto libero e nelle Istituzioni repubblicane la sua più alta rappresentanza.
Ancora una volta, quindi, vogliamo richiamare con forza tutte le Istituzioni preposte alla necessità di verificare che le liste elettorali siano conformi al complessivo disegno democratico ed antifascista che si ricava dalla Costituzione. È quest'ultima che impone di fare tutto il possibile per mantenere libero il dibattito politico e per arginare i tentativi di riproporre ideologie e sistemi di potere dittatoriali e criminali del passato di cui il fascismo è un classico esempio.
La mobilitazione promossa dall'ANPI nazionale il 27 maggio ha avuto una buona riuscita. In tutto il paese ai sono svolge centinaia di iniziative, che sicuramente daranno maggiore forza alla nostra iniziativa di contrasto contro tutti i fascismi. In particolare questa forza dovrà essere utilizzata per ottenere da parte di tutte le istituzione una maggiore attenzione e l'adozione di efficaci misure di contrasto contro il proliferare della presenza di forze NEOFASCISTE. Sono contento di segnalare che le sezioni dell'ANPI provinciale di Monza e Brianza hanno svolto un ruolo molto positivo nella giornata di mobilitazione.
Infatti abbiamo registrato che 14 sezioni hanno svolto iniziative di diversa natura nei loro comuni.
Non era un risultato scontato, vista la difficoltà organizzativa. Un ringraziamento quindi a tutte le sezioni che si sono mobilitate, con la speranza che possano essere uno stimolo per quelle che non sono riuscite questa volta ad attivarsi.
Dobbiamo proseguire la nostra azione per sensibilizzare i cittadini e dobbiamo insistere nel coinvolgere tutti i consigli comunali affinché adottino provvedimenti per vietare la concessione dispari pubblici alle forze NEOFASCISTE.
Vi informiamo inoltre che il prossimo numero del nostro giornale www.patriaindipendente.it sarà dedicato alle iniziative che si sono svolte in tutta Italia con gallerie fotografiche, articoli, video, cronache, messaggi. A questo proposito ricordiamo ai Comitati Provinciali e alle Sezioni che possono inviare i loro materiali a ufficiostampa@anpi.it
24 Maggio 2017: “No al razzismo e alla xenofobia” Il Comitato provinciale ANPI Monza e Brianza condivide il comunicato del Comitato provinciale di Milano
16 Maggio 2017: “Insieme senza muri” Anpi provinciale Monza e Brianza aderisce alla manifestazione a favore dell’accoglienza “Insieme senza muri”, che attraverserà Milano il 20 Maggio a partire dalle 14.30 dai Bastioni di Porta Venezia.
Una grande mobilitazione per sottolineare che la solidarietà, la pace e l’accoglienza sono per noi valori fondamentali.
Crediamo in una società aperta, nella quale le differenze culturali siano un arricchimento per tutti.
Invitiamo tutte le sezioni Anpi a partecipare numerose, portando le bandiere e i fazzoletti.
L’appuntamento è alle ore 14.30 ai Bastioni di Porta Venezia-Milano.
25 APRILE 2017: È STATA UNA BELLA GIORNATA ANPI e ANED sono pienamente soddisfatte per la bella riuscita di tutte le manifestazioni che si sono realizzate in tutti i comuni della Brianza. Le tradizionali manifestazioni istituzionali che si sono tenute nella mattina hanno visto una significativa partecipazione da parte di tanti cittadini.
Pace, solidarietà, uguaglianza sociale sono stati i temi che hanno caratterizzato la giornata , questo a testimonianza del fatto che il 25 aprile rappresenta una occasione per celebrare la liberazione dal nazifascismo e ricordare il sacrificio di tanti partigiani, ma rappresenta anche l’occasione per rinnovare l’impegno per costruire una società più giusta .
Particolarmente riuscito il presidio organizzato da ANPI e ANED presso il campo dei partigiani nel cimitero di Monza. Alcune centinaia di persone hanno garantito la loro presenza durante tutta la giornata. Abbiamo costruito un momento importante per trasmettere la memoria e la conoscenza di tanti protagonisti della resistenza di Monza. Soprattutto questa è stata la risposta migliore e più efficace alle continue provocazioni delle forze NEOFASCISTE che ieri non sono riuscite ad organizzare la loro provocatoria parata per ricordare i morti della Repubblica di Salò: è un risultato importante ottenuto grazie al contributo delle forze democratiche e alla partecipazione di tanti cittadini.
Riportiamo il testo dell'articolo che uno degli studenti presenti alla commemorazione del 20 aprile - Michel Benedetti - ha scritto per il giornalino d'istituto
vai all'articolo
Il 20 aprile, in vista della Festa della Liberazione, si è svolta una giornata di commemorazione dei 22 lavoratori caduti durante le rivolte operaie del 1943. Era presente anche una delegazione dell’Itis Einstein, a testimoniare l’attualità dei valori incarnati dalla Resistenza.
Come ogni anno, l’Alcatel di Vimercate, oggi Nokia, organizza una manifestazione in memoria dei lavoratori della Face Standard, poi Alcatel, morti nelle rivolte del ’43. Nel marzo del 1943, infatti, cominciò in Italia una rivolta degli operai di molte fabbriche, da Torino fino alla Face Standard di Sesto San Giovanni. Le violente repressioni del Regime Fascista portarono al sacrificio dei 22 lavoratori della Face Standard commemorato con una cerimonia il 20 aprile. All’evento erano presenti il Sindaco e una rappresentanza del consiglio comunale di Vimercate, gli esponenti dei principali sindacati locali, l’ANPI e una delegazione di studenti provenienti dalla nostra scuola.
La commemorazione è cominciata con l’intervento di un rappresentante della Nokia che ha sottolineato l’importanza del gesto compiuto dai lavoratori che nel 1943 scioperarono contro il regime fascista e ha anche aggiunto che, con l’odierna crisi del mondo del lavoro, i valori da essi rappresentati vanno ricordati e preservati.
Claudio Cristofori, del direttivo ANPI Monza e Brianza, ha ribadito l’importanza del mondo del lavoro e delle sue trasformazioni dal ’43 ad oggi, citando l’Articolo 1 della Costituzione, in cui si afferma che: “L’Italia è una Repubblica Democratica, fondata sul Lavoro”. Tutto questo per ricordarci che il lavoro è alle fondamenta del nostro Stato e della nostra Società. In un paese dove la corruzione ha raggiunto i piani più alti delle istituzioni, serve che i cittadini si coalizzino per proteggere i valori fondamentali dello Stato lottando come i nostri padri e i nostri nonni hanno fatto in passato.
Anche le rappresentanze sindacali hanno citato l’importanza di valori come il lavoro e la Libertà, ma soprattutto ne hanno esaltato il percorso di acquisizione e consolidamento. La sempre più grave crisi del lavoro sta portando molte aziende alla chiusura o al trasferimento all’estero. La delocalizzazione della K-FLEX di Roncello è solo l’ultima di tante e si chiede espressamente alle istituzioni, tramite un appello, di risolvere il problema per garantire un futuro lavorativo ai giovani.
Il Sindaco Sartini ha elogiato la continuità presente tra quella che era la Alcatel e l’attuale Nokia. “Il 25 aprile del 1945 non deve essere considerato come un punto di arrivo, bensì come un punto di partenza, un punto da cui partire per consolidare ciò che si è conquistato e difenderlo con le armi odierne come la conoscenza, la cultura e, soprattutto, il rispetto.” Queste sono state le sue parole per definire la Festa della Liberazione.
In rappresentanza del nostro Istituto è intervenuto Alessandro Meani che ha rimarcato il dovere di difendere i diritti conquistati dai nostri avi e di perseverare per far sì che questi diritti vengano ampliati. Ha anche fatto notare che la nostra generazione è una delle più istruite nella storia dell’umanità: questo dovrebbe permetterci di entrare in possesso di tutti gli strumenti per difendere questi diritti. Proprio dall’istruzione, al giorno d’oggi però molto sottovalutata dai giovani, si dovrebbe partire per cominciare a cambiare le cose.
Ciò che noi giovani dobbiamo capire è che tutti i diritti che possediamo sono il frutto di sangue e lotte, anche se spesso non siamo veramente coscienti di quello che abbiamo finché non lo perdiamo.
Negli ultimi tempi c’è stata una tendenza alla riduzione dei diritti: per questo motivo bisogna restare vigili e lottare contro coloro che attuano politiche che rendono tutti, di fatto, meno liberi.
Il 25 aprile è diventato, a Roma, l'occasione per discussioni pretestuose e per attacchi nei confronti dell'ANPI.
Ce ne doliamo molto, perché la Festa della Liberazione dovrebbe essere unitaria e concentrata sui ricordi, sui valori, sul presente e sul futuro.
Nella convinzione che si tratti di una delle giornate più significative ed importanti per la storia del nostro Paese, lasciamo da parte le polemiche sulle quali torneremo, semmai, in seguito, anche per cercare di indurre certi incauti commentatori politici a vergognarsi delle loro offensive elucubrazioni.
Adesso, il problema vero è la riuscita della manifestazione a Roma, come in tutto il resto d'Italia. Noi speriamo sinceramente che ognuno ci ripensi, sia che si tratti della Comunità ebraica, sia che si tratti del Partito Democratico, al quale vogliamo solo ricordare che non è il corteo ad essere divisivo (ché anzi è stato immaginato e costruito come assolutamente unitario). E che la tradizione di ogni partito che si rifaccia alla democrazia non può che essere quella del rispetto dei valori unitari della Resistenza e della valorizzazione di queste pagine, tra le più belle della nostra storia.
L'ANPI nazionale ha invitato tutte le organizzazioni periferiche a dar vita a manifestazioni imperniate sulla Resistenza, sulla Liberazione, sull'antifascismo e sulla piena attuazione della Costituzione. Il nostro fermo desiderio è che ciò avvenga in modo unitario e con una partecipazione massiccia, talché anche eventuali dissidenze (di cui saremmo comunque assai dispiaciuti) risultino secondarie e accessorie rispetto alla grandezza corale di un giorno di festa che è e deve essere di tutti.
Di qui il nostro fermo invito, a nome dei combattenti per la libertà, che rappresentiamo e rappresenteremo sempre, checché ne dicano certi articolisti che ignorano i principi affermati anche da numerose sentenze, è rivolto a tutti gli italiani e a tutte le italiane, da Roma a Milano, da Reggio Calabria a Torino, da Palermo a Bologna perché partecipino in massa e con entusiasmo ad una giornata dedicata ai valori fondamentali della Carta Costituzionale e dunque della nostra stessa convivenza civile.
Le bandiere fondamentali saranno quelle della Pace e della Resistenza; chi intende disturbare sarà isolato pur con i mezzi limitati di cui disponiamo. Le partigiane e i partigiani che hanno combattuto a fianco delle brigate ebraiche nel Ravennate, con l'Ottava Armata, non tollereranno che ad esse si manchi di rispetto, perché esse saranno presenti – lo auspichiamo – a pieno titolo. La piazza è di tutti, in un giorno di festa nazionale, ma a condizione che tutti usino rispetto per le idee degli altri, riguardo per la Resistenza, amore per la Costituzione.
Pubblichiamo le considerazioni di Valentina Tagliabue, Claudio Rendina ed Elisa Zocchio sull'incontro di Roma al quale hanno partecipato.
Quella del 6 Aprile in Campidoglio è stata per noi un’iniziativa che è difficile descrivere con un solo aggettivo; sebbene sia molto facile pensare, soprattutto nelle nostre realtà, che l’ANPI sia un’Associazione composta esclusivamente da persone anziane, é stato molto bello vedere, al contrario, che all'incontro erano presenti tanti ragazzi. Questo è testimonianza del fatto che molti sono i giovani oggi che hanno a cuore temi come democrazia e antifascismo, che sono pronti ad impegnarsi in questo "buon cammino", e sono pronti a farlo con uno spirito fresco e nuovo, ma con il rispetto per chi c'è stato prima di loro.
L’iniziativa era rivolta in particolar modo alle giovani generazioni e per noi ragazzi è lusinghiero essere considerati una risorsa in un Paese dove invece qualcuno, pur considerandole delle gaffe, esprime dei giudizi non positivi riguardo ai giovani, dove la gioventù è vista tutt’altro che una ricchezza e dove dunque essere giovani non è poi così semplice.
Inoltre, è stato molto bello vedere numerosi ragazzi, ma lo è stato ancora di più vedere che il vero giovane, senza professare il culto della personalità, in realtà, è il Presidente Carlo Smuraglia, un giovane 94enne che sta sempre al passo con i tempi e che con la sua lucidità riesce sempre a muovere e motivare chi lo ascolta.
Concludendo, ci sembra doveroso ringraziare l'ANPI per le varie occasioni di incontro e di confronto che offre e per le numerose iniziative che organizza: siamo rimasti particolarmente colpiti da questa e speriamo di poter partecipare a molte altre ancora.
Constatiamo con grande preoccupazione che le forze di estrema destra sempre più spesso mettono in atto azioni provocatorie nei confronti delle nostre realtà democratiche.
A Desio, ieri sera, il consiglio comunale è stato sospeso dopo che un gruppo di facinorosi di Forza Nuova e Polo Sovranista è entrato in aula con passo squadrista insultando e minacciando sindaco e consiglieri. A Monza, questa mattina, è comparso uno striscione di Casa Pound in piazza Castello.
Condanniamo con forza questi episodi ed esprimiamo le nostra solidarietà al Sindaco e a tutte le forze democratiche del consiglio comunale di Desio. Ormai le manifestazioni e le provocazioni delle forze NEOFASCISTE ed antidemocratiche sono così numerose che non si possono più definire casi isolati. Chiediamo che autorità e istituzioni prendano iniziative di prevenzione e vigilanza più forti e provvedimenti severi. Per quanto ci riguarda continueremo il nostro impegno di contrasto contro le iniziative e la presenza di forze che si richiamano alle ideologie fasciste. Ci impegneremo affinché le manifestazioni del 25 aprile rappresentino un forte momento di partecipazione e di richiamo ai valori democratici.
Da alcuni anni a Monza la giornata del 25 aprile conosce l’offesa di una inaccettabile presenza di forze di destra che si richiamano apertamente ai disvalori del fascismo inscenando, nel Cimitero di Monza, una parata che si conclude con l’esibizione di bandiere e simboli esplicitamente fascisti
ANPI e ANED hanno deciso, pertanto, che la manifestazione "Questo è il Fiore del Partigiano" dedicata alle donne a agli uomini partigiani e antifascisti della nostra città, proseguirà per l'intera giornata del 25 aprile al Campo dei Partigiani.
Ci auguriamo che questo nostro appello abbia l’adesione di tante forze democratiche ed antifasciste e che il 25 aprile possa vedere, con una significativa mobilitazione, la presenza di tanti cittadini per ricordare e valorizzare il sacrificio dei tanti partigiani e deportati monzesi.
Carissimi,
è venuto a mancare questa mattina Aldo Villa. Ha partecipato all’insurrezione del 25 aprile a Vimercate. Aveva 96 anni.
Iscritto da sempre all’Anpi, ha sempre ricordato e difeso i valori della Resistenza impegnandosi con umiltà nel consolidare le Istituzioni e in particolare ha sempre sottolineato che l'antifascismo doveva essere inteso come lotta contro chi minacciava le libertà individuali, negava la giustizia sociale e discriminava i cittadini.
A maggio del 2016 l’ultimo prestigioso riconoscimento da parte del Ministero della difesa per onorare i partigiani e gli internati ancora viventi. Al cinema Manzoni di Monza, nella ricorrenza del 70esimo anniversario della lotta di liberazione alla presenza di tutte le autorità il prefetto gli ha conferito la “Medaglia della Liberazione” e l’attestato di Resistente.
Il funerale in forma civile si terrà VENERDI 3 Marzo alle ore 15 in piazza Marconi 7, nella piazzetta dove c'è la sede territoriale della Cgil. Invitiamo le sezioni a presenziare con le proprie bandiere.
Grazie a tutti.
Sabato 18 febbraio alle ore 15 è previsto a Monza un raduno di forze neofasciste.
Il pretesto è quello di protestare contro il silenzio sul dramma delle foibe, in realtà si intende organizzare una manifestazione che vedrà in piazza a Monza la peggiore destra neofascista.
Siamo già intervenuti e anche in queste ore stiamo sollecitando tutte le Istituzioni affinché questo corteo venga vietato.
In ogni caso è necessario anche far sentire una forte mobilitazione di tutte le forze democratiche per impedire che la cultura e la tradizione antifascista di Monza e della Brianza venga oltraggiata da una simile manifestazione.
Per questo Vi invitiamo a partecipare al presidio indetto da ANPI e ANED che si terrà:
SABATO POMERIGGIO DALLE ORE 14.30 IN P.ZA CITTERIO
Arcore: la sospensione dell’iniziativa sulle foibe atto di responsabilità, non cedimento.
Esprimo la mia più completa vicinanza e il mio sostegno al direttivo della sezione dell’ANPI di Arcore che ha assunto la non facile decisione di sospendere l’iniziativa per ricordare il dramma delle foibe, che era programmata per domenica 12 febbraio. Cosi come esprimo solidarietà a Claudia Cernigoi. Le sue tesi possono sicuramente essere discusse e criticate, ma non sono ammissibili gli attacchi intolleranti ai quali è stata sottoposta.
Si è arrivati a questa decisione per senso di responsabilità. L’Anpi, infatti, ritiene che gli eventi che hanno interessato il confine orientale debbano essere oggetto di una riflessione storica attenta e rigorosa, senza alcuna concessione ad inaccettabili tentativi della destra di stravolgere il senso della storia.
Nella vicenda di Arcore non sono mancati errori e sottovalutazioni, dei quali discuteremo. Deve essere chiaro però che la decisione di sospendere l’iniziativa è dovuta solo ed esclusivamente ad una responsabile valutazione politica. Di fronte alla decisione dell’amministrazione comunale, che pure non è priva di responsabilità in questo caso, di organizzare una manifestazione istituzionale per ricordare le vittime delle foibe, l’ANPI ha scelto di sospendere la propria iniziativa per dare un segnale di unità e di responsabilità.
Non ci siamo certo fatti condizionare dalla gazzarra organizzata dalle destre di ogni forma e colore. I comportamenti di queste forze si qualificano da soli: sempre intolleranti e violenti, incapaci di accettare un confronto civile e democratico.
Per questo è necessario intensificare la nostra lotta contro ogni tentativo di far rivivere le aberrazioni del fascismo. Le istituzioni, la magistratura e le forze dell’ordine devo assumere con maggior vigore la priorità della lotta contro ogni forma di richiamo all’ideologia fascista. L’apologia di fascismo è un reato e non ha nulla a che vedere con la libertà di espressione.
Loris Maconi
Presidente ANPI provinciale di Monza e Brianza
La sezione dell’ANPI di Arcore ha organizzato per domenica 12 febbraio un confronto pubblico sulla tragedia delle foibe, con la partecipazione della dottoressa Cernigoi.
Denunciamo che per questa occasione si è scatenata una inaccettabile campagna intimidatoria: insulti e minacce, anche con promesse di azioni violente, ad opera di organizzazioni di estrema destra, coadiuvate dai partiti di destra presenti in Consiglio comunale.
L’Amministrazione comunale di Arcore, in un primo momento consenziente e parte organizzatrice all'iniziativa, non presenzierà all'evento e ritirerà il patrocinio già assegnato.
Una decisione grave, a nostro avviso. Infatti, appare un cedimento alle pressioni dell’estrema destra. L’amministrazione avrebbe potuto intervenire esprimendo, se del caso, le proprie posizioni critiche. Ancora meglio avrebbe fatto ad organizzare proprie iniziative nel rispetto di quanto previsto dalla Legge n 93 del 23 marzo 2004 sulla celebrazione della Giornata del Ricordo rispettando la volontà del legislatore che impone il ricordo di questa vicenda tragica.
Sulla tragedia delle foibe l’ANPI ha da tempo definito una posizione chiara che ricostruisce il contesto storico di quei fatti senza cedere ad alcuna strumentalizzazione. Si veda, a tal proposito, il documento dal titolo “Il confine italo-sloveno. Analisi e riflessioni” reperibile sul sito www.anpi.it. È giusto ricordare la tragedia delle foibe e le vittime che ha provocato.
L’ANPI, pertanto, terrà ferma la sua iniziativa, che vuole essere un contributo alla cognizione storica di quelle vicende. Le discussioni e le critiche sono legittime ma non accettiamo minacce ed intimidazioni.
E’ un clima greve quello di domenica 12: per questo chiediamo a tutte le sezioni dell’ANPI di Monza e Brianza di organizzarsi per garantire la massima partecipazione alla iniziativa della Sez. ANPI di Arcore.
Non sono ancora del tutto terminate gli eventi per la Celebrazione del Giorno della Memoria........e "ignoti" nella notte tra il 30 ed il 31 gennaio 2017 hanno imbrattato le targhe del Circolo PD e della Sez. ANPI esposte sul muro della Casa del Popolo in via Garibaldi 6 a Villasanta. Non è la prima volta.
Infatti, sempre di notte, tra il 20 ed il 21 marzo 2012, sono state danneggiate la saracinesca, il logo della Casa dei Popoli e la targa del Partito Democratico, con scritte di chiara ispirazione nazi-fascista.
Anche questa volta nessun commento. Solo una profonda pena verso chi non trova altro modo per esprimere le proprie idee.
Il Direttivo Anpi Villasanta Il Presidente, Fulvio Franchini
A distanza di settantadue anni dalla Liberazione dal nazifascismo assistiamo, in Europa, al preoccupante diffondersi di movimenti neofascisti, xenofobi e razzisti. Il rifiuto dello straniero, la chiusura delle frontiere mentali prima ancora che geografiche caratterizzano questi gravissimi fenomeni. Negli ultimi mesi a Milano e in Lombardia dobbiamo registrare il reiterarsi di manifestazioni e iniziative di tipo dichiaratamente fascista, in aperta contrapposizione ai principi della Costituzione repubblicana e alle leggi Scelba e Mancino. In questo quadro si colloca la preannunciata manifestazione nazionale neofascista di Forza Nuova, particolarmente preoccupante perché, oltre a offendere Milano Città Medaglia d'Oro della Resistenza è prevista proprio a ridosso del Giorno della Memoria. Milano, città multietnica e antifascista vuole dare una risposta forte, pacifica e unitaria ai troppo frequenti episodi e manifestazioni di antisemitismo, xenofobia e razzismo che si svolgono in città e nei comuni dell'area metropolitana. Importanti, sotto questo profilo, sono state la decisa presa di posizione di tutte le forze democratiche e antifasciste e del Sindaco di Milano. Per queste ragioni chiamiamo i milanesi a partecipare al presidio che avrà luogo Sabato 14 gennaio 2017 in piazza Fontana a partire dalle ore 16,00.
Roberto Cenati,
Presidente Comitato Permanente Antifascista contro il Terrorismo per la Difesa dell'Ordine Repubblicano
La Sezione A.N.P.I. di Biassono condanna fermamente il comportamento del Comandante della Polizia Locale Giorgio Piacentini e chiede al Sindaco ed alla Giunta di intervenire tempestivamente a sanzionare iniziative che si pongono in aperto contrasto con i principi sanciti dalla Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza e con il disposto delle leggi Scelba e Mancino.
Comportamento ancor più grave e provocatorio se si considera che avviene a cavallo delle due cerimonie di commemorazione dell'eccidio di Valaperta che ha visto un giovane Partigiano biassonese, Mario Villa di anni 22, perdere la vita per mano fascista.
Biassono non può tollerare che la Memoria di chi ha sacrificato la propria vita per la libertà di tutti noi venga offesa in questo squallido modo.
Né che chi riveste l'incarico pubblico di Comandante della Polizia Locale oltraggi la divisa posando in uniforme di ufficiale delle SS.
La Sezione A.N.P.I. di Biassono, d'intesa con la Federazione Provinciale, chiede ai gruppi politici rappresentati in Consiglio Comunale di intraprendere, per quanto di loro competenza, le iniziative istituzionali che riterranno opportune.
Partiamo dal comunicato emesso nella “fatidica” notte, diffuso alle agenzie e
raccolto – al mattino – solo dal “Fatto Quotidiano”. Ritengo che esso contenesse
l’essenziale, pur nel momento – ovvio – di maggiore ma “composta”
soddisfazione. Lo riproduco al termine di queste note, per chi non lo avesse
ancora letto.
Aggiungo qui alcune considerazioni personali, perché il giudizio complessivo
uscirà – com’è giusto – dal Comitato Nazionale già convocato per il 9 dicembre.
E’ stata una grande vittoria, superiore ad ogni previsione; ed anche motivo di
orgoglio per essere stati tra i più attivi, impegnati e sobri partecipi della
campagna referendaria.
Adesso diverse forze politiche si stanno impegnando a rivendicare primazie, a
formulare richieste, più o meno perentorie, a prospettare soluzioni politiche.
A tutto questo l’ANPI non partecipa, non per superbia, ma perché non è questa
la sua partita, non è questo il suo compito. Ci sono dei percorsi democratici,
indicati dalla prassi e dalla Costituzione e sarà il Presidente della Repubblica a
percorrerli e ad indicare la strada.
Noi continueremo il nostro cammino, sulla base di due considerazioni
fondamentali: la prima è che in questi anni c’è stato troppo poco rispetto per la
Costituzione, sotto ogni profilo, dalle modifiche improvvisate e pericolose, alla
mancanza di attuazione delle disposizioni principali. I cittadini e le cittadine lo
hanno percepito ed hanno detto con forza NO a riforme che erano stravolgenti,
per giunta mal costruite e mal scritte. Adesso è il momento di ripristinare quel
rispetto che si deve ad una bella Costituzione, che - certamente - può essere
cambiata quando occorre, ma sulla base di un largo consenso e con l’accortezza
di rispettare sempre lo spirito di fondo che la anima e che dovrebbe sempre
conferirle una incontrastata autorevolezza.
La seconda è che occorre fare di più perché tutti (a cominciare dalle Istituzioni)
vedano nella Carta costituzionale il vero fondamento della nostra convivenza
civile e si adoperino per esaltarne non solo i princìpi ma anche e soprattutto i
valori.
Il nostro compito, dunque, è chiaro: continuare il nostro lavoro di sempre per la
difesa e attuazione della Costituzione, senza conservatorismo, ma con un vero
“patriottismo costituzionale”, da diffondere soprattutto fra i giovani.
Questo ci impegna a lavorare di più e meglio a “formare” in questa direzione i
nostri quadri e i nostri iscritti, a non accettare mai deviazioni o soste in un
percorso indispensabile per la democrazia. Sarà il Comitato nazionale a indicare
forme, modi, iniziative per il corretto perseguimento delle finalità consacrate
nell’art. 2 dello Statuto dell’ANPI, con sempre maggiore determinazione.
Quanto ai comportamenti, non abbiamo nessuna intenzione di menar vanto e
gloria di questo successo. Esprimiamo la nostra soddisfazione con compostezza
e fermezza, ma sempre senza iattanza. Siamo grati a quanti sottolineano, in
queste ore, il ruolo fondamentale che l’ANPI ha avuto nella battaglia
referendaria, ma riconosciamo l’apporto anche di tanti altri, dal Comitato per il
NO, alla CGIL, all’ARCI, a Libertà e Giustizia ed a tutti quelli che hanno operato
attivamente e contribuito al successo.
Siamo un’Associazione pluralista: al di là delle speculazioni giornalistiche e di
qualche atteggiamento francamente “stravagante” di alcuni, sappiamo bene che
ci sono state anche opinioni diverse, già emerse nei Congressi locali e nel
Congresso nazionale. Le abbiamo rispettate e le rispettiamo. Tuttavia non c’è
nulla da “ricucire”, perché nulla si è rotto; lo dimostrano le grandi
manifestazioni unitarie e soprattutto il clima di calore e di fraterna solidarietà e
amicizia che ha contraddistinto la manifestazione al Brancaccio.
A chi ha cercato lo strappo anche al nostro interno, continueremo a ricordare
che l’ANPI è pluralista, ma ha anche le sue regole: e su questo promuoveremo
un’ampia discussione al centro, nei Comitati provinciali, nelle Sezioni. Una
discussione serena, che ci aiuti ad essere tutti migliori ed a fare più grande e
forte la nostra Associazione.
Intanto, riprendiamo il nostro consueto lavoro, tutti assieme, nello spirito e con
la fraternità di sempre, facendo in modo che qualche sfasatura di questo
periodo non costituisca precedente e non incida sul futuro dell’Associazione.
Avremo molto da fare, per assolvere a tutti i nostri compiti, ma soprattutto per
spingere più a fondo l’acceleratore sulla conoscenza, il rispetto e l’amore per la
Costituzione. E indicheremo con chiarezza, non solo quali siano i valori da
rinverdire, ma anche quali siano le norme più bisognose di quella concreta
attuazione che finora, è mancata.
Si diceva, in altri tempi “bisogna tornare allo Statuto”; noi non abbiamo bisogno
di tornare alla Costituzione, perché da essa non ci siamo mai discostati;
possiamo solo, e dobbiamo, fare di più, molto di più per renderla più viva nella
coscienza, nella legislazione, nelle istituzioni e nella realtà sociale del nostro
Paese.
Due parole ancora, sulla stampa. In questo grande impegno, non possiamo
dire di aver avuto un vero e disinteressato aiuto da tutti. Anzi, ci sono stati,
ripetutamente, momenti ed occasioni in cui non siamo riusciti a far passare
notizie, a far conoscere posizioni ed iniziative; due soli quotidiani ci sono stati
vicini e ci hanno concretamente aiutato.
Tutto questo si presta a qualche (amara) considerazione, su che cosa è, oggi,
un certo tipo di giornalismo, troppo pronto a seguire ed esprimere le ragioni del
più forte e troppo pronto agli indirizzi del “pensiero unico”. Per fortuna, non si
tratta di tutta la stampa, né di tutti i giornalisti, ma solo di quelli (e non sono
pochi) che hanno cercato di spiegare bene le ragioni del governo e male (e
poco) quelle delle opposizioni; che hanno spinto, anche nei titoli (e perfino nei
giorni del “silenzio”) sulle ragioni del SI, addirittura maldestramente, visto poi i
risultati del voto.
Ma c’è di più. Anche nelle valutazioni di questi giorni sulle ragioni della sconfitta
del “SI”, vediamo tracce di una personalizzazione che, in parte, quella stessa
stampa ha creato; e ci sorprende che siano indicati come difetti (di Renzi)
quello che fino a ieri, venivano, dagli stessi, esaltati come pregi.
Ancora: mi stupisce che si parli del successo del NO solo riferendosi a ragioni
“politiche”, non prendendo in considerazione adeguata il fatto che molti hanno
certamente votato NO perché convinti che la riforma del Senato fosse una
solenne e pericolosa porcheria, al di là delle fandonie che venivano raccontate.
Forse un po’ più di attenzione alla realtà ed a ciò che pensano davvero i
cittadini, non farebbe male e gioverebbe all’informazione.
Infine, per concludere sull’argomento, l’ANPI ha subìto attacchi vergognosi;
una parte della stampa ha sempre avallato, anche con grandi titoli, le tesi
peggiori, più negative per l’ANPI, senza prove e senza poi prendere atto delle
smentite. Anche questo è un comportamento intollerabile in un Paese civile e
c’è qualcuno che dovrebbe finalmente fare il “mea culpa”. E, sia ben chiaro, non
mi riferisco ai giornali che ci hanno vergognosamente attaccato a tutto tondo e
con argomenti offensivi e diffamatori (quelli li abbiamo querelati); ma penso
piuttosto a quelli “seri”, pronti ad pubblicare, per certe, notizie di “punizioni”,
di “rifiuto di tessera”, di “esclusione di dissenzienti” e altrettanto pronti a non
ammettere mai di essersi prestati a palesi falsità.
Non posso omettere di ricordare, sul punto, anche l’atteggiamento ondivago di
certa stampa a proposito dell’ANPI, un giorno sugli altari e per tutto il resto
dell’anno “oscurata”, come è accaduto per l’incontro di Bologna, prontamente
oscurato perché non era andato così bene per il “capo” come si sperava. Ed
altrettanto si sta facendo adesso, fingendo di non sapere che gran parte del
successo del NO è dovuto allo straordinario impegno di tutta l’ANPI.
La democrazia ha bisogno di una stampa libera da pressioni, da vincoli o dalla
propensione spontanea ad abbassare la schiena. Abbiamo bisogno di una
stampa davvero libera, che informi i cittadini, che cerchi di capire i fermenti
della società e della politica, fornendo e sottoponendo alla discussione le sue
interpretazioni.
Solo atteggiamenti di questo tipo giovano alla democrazia. Gli altri, invece, la
danneggiano; e, attenzione, alla lunga finiscono per danneggiare gli stessi
“protagonisti”, (non a caso, tende a ridursi fortemente il numero dei lettori).
Anche su tutta questa partita aperta cercheremo di fare la nostra parte,
esercitando quella “coscienza critica” a cui ci impegna il Documento
congressuale.
Insomma, oggi abbiamo vinto, ma da oggi ricominciamo a discutere, a operare,
per la crescita di un “patriottismo costituzionale” e per dare alla Costituzione ciò
che le è dovuto, cioè l’attuazione e alla democrazia ciò che le compete, vale a
dire una politica degna di questo nome, un’etica profondamente applicata alla
vita politica ed in quella sociale.
Insomma, un grosso passo si è compiuto, ma guai a fermarsi; perché altri ne
occorrono, per il bene del nostro Paese e di tutti coloro che ci vivono.
5 Dicembre 2016: Carlo Smuraglia: “Hanno vinto la Costituzione e la democrazia. Alle sorti del Governo provvederà la saggezza del Presidente Mattarella”
Ancora una volta ha vinto la Costituzione, contro l'arroganza, la prepotenza, la
mancanza di rispetto per la sovranità popolare e i diritti dei cittadini. Hanno usato tutti
gli strumenti possibili, il denaro, la stampa, i poteri forti, gli stranieri; sono ricorsi al
dileggio e alla diffamazione degli avversari, ma il popolo italiano non si è lasciato
convincere e ha dato una dimostrazione grandiosa di maturità. Noi che abbiamo fatto
una campagna referendaria rigorosa, sul merito, con l'informazione e il ragionamento,
siamo felici e orgogliosi di questo successo. Ora finalmente si potrà pensare di attuare
la Costituzione nei suoi principi e nei suoi valori fondamentali, per eliminare le
disuguaglianze sociali, privilegiare lavoro e dignità della persona, per riportare la
serietà, l'onestà e la correttezza nella politica e nel privato. Alle sorti del Governo
provvederà il Presidente della Repubblica e noi ci rimettiamo alla sua saggezza. La cosa
importante è che riprenda il confronto politico e democratico e che prevalga su ogni
altra cosa la partecipazione dei cittadini. Questa è una vittoria anche dell'ANPI, ma
soprattutto della democrazia e ripeto, con forza, della Costituzione. Mi auguro, inoltre,
che si realizzi finalmente quella rigenerazione della politica, in senso politico ed etico,
che è un’esigenza imprescindibile e indifferibile, per il rilancio del Paese e delle sue
istituzioni, sulla base di un consenso diffuso e consapevole. Sarà un nuovo
“patriottismo costituzionale “, di cui l’ANPI si farà promotrice e garante, a determinare
le condizioni per il consolidamento e lo sviluppo del nostro sistema democratico.
appello del PRESIDENTE NAZIONALE ANPI CARLO SMURAGLIA all’elettore “indeciso”
Cara elettrice e caro elettore, io spero vivamente che tu abbia letto attentamente la legge di riforma del Senato; per parte mia ho la coscienza a posto per averla illustrata e spiegata, nei suoi contenuti essenziali, in tutta Italia, dal Piemonte alla Sicilia, in tutti i luoghi che le mie forze mi hanno
consentito di raggiungere. A questo punto, posso solo riassumere: bisogna bocciare questa riforma perché crea un soggetto “mostruoso”, un Senato non più eletto dai cittadini, occupato da Senatori eletti (non si sa bene come) dai Consiglieri regionali che manterranno la loro funzione originaria di Consigliere o
di Sindaco e dunque svolgeranno il fondamentale lavoro legislativo part time (cioè, in modo impossibile); che sarà “a porte scorrevoli” perché non avrà una durata precisa come la Camera, ma vedrà i Senatori decadere all’atto del venir meno, per qualsiasi motivo, dell’organismo da cui sono stati eletti; che avrà
troppe funzioni per la sua stessa composizione e troppo poche per essere una vera Camera (che, in teoria, dovrebbe essere “alta”); che insomma, non potrà funzionare. E se ciò avverrà, come è certo, non si potrà fare con la sola Camera, ma bisognerà rimettere mano alla riforma costituzionale, con tutto
l’iter previsto dalla legge.
Un Senato che costerà meno (poco meno, non più di 50 milioni, come dice la Ragioneria dello Stato), ma che conterà poco o nulla, non funzionerà da “contropotere” come vuole la Costituzione; tuttavia i suoi componenti godranno della “immunità” come gli altri (veri) parlamentari, senza alcuna valida giustificazione. Un Senato che non sarà la Camera delle Regioni, perché non è
questo il modello del Senato delle autonomie (vedi Germania, Austria, etc.) non essendo dotato di alcuna reale rappresentatività del territorio e degli enti territoriali.
Insomma, con un colpo solo (tenendo conto della legge elettorale tuttora vigente) finiremo per avere una Camera che fa tutto ed ha tutti i poteri, dominata dal partito che ha vinto le elezioni ed ha avuto il vistoso premio di maggioranza, e dal suo stesso “Capo” (il cui nome deve essere preventivamente
indicato da chi si candida a governare).
Questo, in estrema sintesi, ciò che ci viene prospettato e che si realizzerà se vincerà il SI’, con conseguente disastro per l’intero sistema istituzionale, con totale stravolgimento di quella che fu la volontà della Costituente.
Ma del merito, come avrai notato, se n’è parlato ben poco (salvo che da parte nostra), essendosi preferito dal Governo e dal Partito di maggioranza ricorrere piuttosto ad altri “argomenti”, ai quali i cittadini – secondo il pensiero, appunto, di chi ha promosso queste riforme – dovrebbero essere più sensibili.
Vale dunque la pena di riflettere un momento proprio su questi temi maggiormente “sensibili”:
* la riduzione dei parlamentari – se ce ne fosse realmente bisogno, l’operazione logica sarebbe quella di ridurre proporzionalmente i Deputati e i Senatori. Se si eliminassero duecento Deputati e cento Senatori, la proporzione ci sarebbe e il “risparmio” sarebbe maggiore, visto che si eliminerebbero trecento parlamentari anziché duecento come proposto. Ma nessuno ha chiarito perché deve essere penalizzato solo il Senato.
* la diminuzione dei costi della politica – si tratta di un appello al peggior populismo ed al peggior tipo di antipolitica. In realtà, i “risparmi” sarebbero modestissimi, mentre è pacifico che la cattiva politica ci costa non tanto in termini economici, quanto in termini etico-politici. Costano assai di più la corruzione, il trasformismo, le collusioni con la criminalità organizzata, gli abusi di potere, i conflitti di interesse, tutti i mali di questa politica, che devono essere
corretti in ben altro modo, rendendoci conto che la politica è il sale della democrazia, ma per esserlo deve essere contrassegnata da eticità, rispetto dell’interesse pubblico e dei cittadini, promozione (vera) della partecipazione.
* gli effetti della vittoria del SI’ – secondo i fautori della riforma sarebbero soprattutto la stabilità e la governabilità; ma nessuno dei due può costituire un mito. Entrambi dipendono dalla “buona politica”, dal rispetto dei princìpi e dei valori costituzionali, dall’esistenza di partiti che lavorino non per sé, ma per il bene comune. In ogni caso, la governabilità e la stabilità non possono essere realizzati a danno dei diritti dei cittadini e, in particolare, del loro diritto alla rappresentanza e alla partecipazione.
* gli effetti economici – se vince il SI’ ci promettono una vita migliore. Ma quale? L’Italia continua ad essere il fanalino di coda, in Europa, per quanto riguarda la ripresa, lo sviluppo, la ricerca e l’innovazione. Non si è intravisto e non si intravede un piano, un programma di rilancio del Paese, per lo sviluppo dell’occupazione, per il rilancio delle imprese, per il miglioramento delle condizioni di vita, per la messa in sicurezza del territorio. Si continuerebbe semplicemente a dire che gli investimenti non ci sono per colpa del costo del lavoro, quando è a tutti noto che non si investe per timore di una lenta ed obsoleta burocrazia e di una prepotente criminalità organizzata.
Ma, vi obbietteranno, se vince il NO sarà un disastro, per l’economia, per la stabilità, per il “salto nel buio” che ne deriverà immediatamente.
Cominciamo da quest’ultimo.
* Il salto nel buio – perché? Se vince il NO, non si fa una brutta e dannosa riforma e si va avanti. Non si bloccano le riforme per sempre, perché se c’è qualche cosa da modificare e se c’è la volontà politica, lo si può sempre fare, cercando di trovare soluzioni che uniscano e non siano divisive come queste.
L’Italia resta la stessa, con tutti suoi problemi da risolvere. Il Governo, di per sé, resta in carica, perché l’esito di un referendum non obbliga mai nessuno a ritirarsi. Lo dice, talvolta il nostro Premier; ma è qualcosa che sa di minaccia, o, peggio, di ricatto. In ogni caso, chi decide è il Presidente della Repubblica, cui spetta dare l’incarico, se occorre; e spetta al Parlamento, dove ogni governo sopravvive fin che ha la fiducia. Dunque, non c’è nessun salto nel buio, neppure se Renzi facesse le bizze e si rifiutasse di fare un “governicchio” (chissà perché). La decisione spetterebbe sempre –come già detto - al Presidente, persona notoriamente affidabile e sensata; ed eventualmente, in seguito, al Parlamento.
* Lo scenario economico – Si prefigurano disastri a non finire, Borse che crollano, Banche che falliscono, l’economia a rotoli. Tutte panzane, grosse come case. E dovrebbe farvi avvertiti proprio il fatto che siano i “poteri forti” a prospettare simili catastrofi, solo per indurvi a votare a favore della riforma. In realtà, loro sperano che le cose vadano avanti così, anche con l’attuale stagnazione; il nostro interesse di cittadini va invece in direzione contraria: vogliamo solo che si esca dalla stagnazione, che i giovani non siano più costretti a cercare lavoro all’estero, che ci siano meno disuguaglianze e più giustizia sociale. E’ questo che paventano J.P. Morgan e gli altri? Peggio per loro, perché se vince il NO, non accadrà null’altro se non che ci metteremo al lavoro, tutti, con maggior determinazione e speranza, per attuare il dettato della Costituzione, per rilanciare ed avviare il Paese alla rinascita. E’ questo il nostro interesse ed è logico che contrasti con quello di chi vuole dominare il mondo con le regole del mercato, della libera concorrenza e dell’economia.
Il referendum, con tutto questo, non c’entra in nessun modo. D’altronde, non a caso, si sono moltiplicate, nell’ultimo periodo, le voci – anche all’estero – che si esprimono in senso contrario (per tutti, basta leggere l’Economist, oltre ad un bell’articolo apparso perfino sulle colonne del Financial Times, che si esprime in senso nettamente diverso, rispetto alla linea del giornale e sostiene che la vittoria del No non cambierebbe nulla.
* La perdita di ciò che si ha - Vi sono alcuni, specialmente anziani, che temono di perdere – in caso di vittoria del NO – quel poco di cui dispongono.
Una singolare preoccupazione da parte di chi ha tutto da temere, invece, dalle politiche che si fondano sulle mance, sui regali temporanei, senza garantire nulla di concreto né agli anziani, né ai giovani. Ancora una volta, il NO non c’entra nulla con tutto questo e l’invito che rivolgo è quello di non farsi travolgere da argomenti interessati a tutt’altro, pretestuosi e in buona parte, falsi.
Ho lasciato per ultimo il riferimento agli innamorati del fare. Ne sento non pochi, in giro, predicare che bisogna “fare”, non bisogna essere conservatori, e così via. Si può rispondere con facilità: “fare” è positivo solo se è “far bene”; Il fare a tutti i costi e comunque non è di per sé un vantaggio. Ma soprattutto questo vale quando si tratta di mettere mano alla Costituzione. La Carta costituzionale è il nostro bene più prezioso, la “tavola” che ci consente di convivere civilmente, di aspirare al progresso, di colmare le disuguaglianze, di rendere effettivi i diritti.
Ad essa bisogna avvicinarsi con rispetto ed attenzione, non con l’impazienza di portare a casa un “trofeo” che - oltretutto - sarebbe dannoso proprio per il funzionamento democratico delle nostre istituzioni.
Una recente vicenda dovrebbe essere ammonitrice. Il Governo si è molto gloriato di aver fatto la riforma della Pubblica Amministrazione. Di per sé una buona cosa, se fatta bene; ma ora la Corte costituzionale l’ha bocciata perché non rispetta i princìpi fondamentali della Carta costituzionale. E’ questo il “fare” che non serve e che è solo apparenza. Dunque, a chi vuol “fare” a tutti i costi ed a qualunque prezzo, è giusto rispondere, ancora una volta, di NO!
Un caro saluto a tutte e a tutti, nella speranza che riflettiate a lungo prima di mettere il vostro segno sulla scheda, rendendovi conto che state compiendo un atto importante per il presente ed il futuro vostro e delle vostre famiglie, ma soprattutto dei giovani.
In mezzo a tante polemiche, spesso costruite in modo strumentale, ci sono anche alcune buone notizie.
Sabato 12 novembre a Seveso, in Brianza, si è costituita una nuova sezione dell'ANPI, alla presenza del sindaco del paese e del presidente provinciale dell'ANPI.
La sezione ha già avuto l'adesione di 30 iscritti ed ha eletto presidente Giulia Spada, una giovane compagna di 27 anni.
Tanti auguri alla nuova sezione.
Comunicato stampa della Segreteria Nazionale ANPI sui fatti di Latina
Premesso che, ancora una volta, una certa stampa ed alcuni esponenti politici sono pronti ad occuparsi dell’ANPI (anzi, addirittura a scoprirne l’esistenza) solo quando insorgono problemi e si presentano occasioni per criticarla, la vicenda di Latina merita una netta presa di posizione da parte di questa Segreteria.
Stiamo facendo migliaia di manifestazioni in tutta Italia per il NO, abbiamo sempre ribadito che il nostro unico obiettivo è quello di impedire uno stravolgimento della Costituzione e che la campagna referendaria deve essere civile e ordinata. E in effetti l’ANPI la sta affrontando con le sue bandiere e la sua autonomia, fermi restando i rapporti di collaborazione con il comitato per il No e con alcune associazioni particolarmente vicine, come CGIL, ARCI, Libertà e Giustizia, ecc.
Deploriamo, dunque, che a Latina vi sia stato qualcuno che ha battuto una strada diversa, sia per dichiarazioni sbagliate e improvvide, sia per la presenza stessa ad un presidio che confligge con l’impostazione nazionale dell’ANPI tesa all’informazione e al dialogo civile sul merito; e deploriamo ancora di più che la nostra gloriosa bandiera si sia trovata esposta a contiguità e vicinanze assolutamente insopportabili e improponibili. Non è questa la nostra linea, a cui – del resto – si sta attenendo tutta l’ANPI nel suo complesso.
La nostra Associazione, a livello provinciale, si è già nettamente dissociata. Dissociazione che l’ANPI Nazionale condivide in modo fermo e assoluto.
Provvederà il Comitato provinciale di Latina ad accertare, anche attraverso una discussione approfondita, come siano andate realmente le cose. Sarà l’occasione non solo per adottare o proporre agli organismi nazionali le misure necessarie ma anche per ribadire che la linea dell’ANPI è e deve restare quella già tracciata, come sopra indicata, senza eccezioni o deviazioni di sorta.
È morta Tina Anselmi, prima donna ministra della Repubblica italiana
E' morta la scorsa notte, nella sua casa di Castelfranco Veneto, Tina Anselmi. Fu la prima donna ad aver ricoperto la carica di ministra della Repubblica, nominata nel luglio del 1976 titolare del dicastero del Lavoro e della Previdenza sociale in un governo presieduto da Giulio Andreotti. Anselmi, eletta più volte parlamentare della Democrazia Cristiana, aveva 89 anni.
Nata a Castelfranco Veneto (Treviso) il 25 marzo 1927, insegnante, sindacalista, esponente della DC, più volte ministro.
La notorietà di Tina Anselmi non deriva tanto dal contributo da lei personalmente dato alla Resistenza, quanto dall’attività politica da lei svolta nel dopoguerra. Eppure proprio la guerra partigiana ha determinato le sue scelte. Tina Anselmi, infatti, decise da che parte schierarsi quando, giovanissima, vide un gruppo di giovani partigiani portati al martirio dai fascisti che li impiccarono. Divenne così staffetta della brigata autonoma “Cesare Battisti” e del Comando regionale del Corpo volontari della libertà. Nel 1944 si iscrisse alla DC e - non si era ancora laureata in lettere all’Università Cattolica di Milano - partecipò attivamente alla vita del suo partito, non dimenticando mai le ragioni profonde della sua scelta antifascista. Tina Anselmi è stata via via dirigente sindacale dei tessili, incaricata dei giovani nella DC, vice presidente dell’Unione europea femminile. Parlamentare dalla V alla X legislatura eletta nella Circoscrizione Venezia-Treviso, ha fatto parte delle Commissioni Lavoro e previdenza sociale, Igiene e sanità, Affari sociali, occupandosi molto dei problemi della famiglia e della donna. Ha inoltre presieduto per due volte la Commissione parlamentare d’inchiesta sulla Loggia P2. Tina Anselmi è stata tre volte sottosegretaria al Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale, una volta ministra del Lavoro, due volte ministra della Sanità. Si deve a lei la legge sulle “pari opportunità” ed è stata tra gli autori della riforma che introdusse il Servizio Sanitario Nazionale. Nel 2004 ha promosso la pubblicazione del libro intitolato Tra città di Dio e città dell’uomo. Donne cattoliche nella Resistenza veneta di cui ha scritto l’introduzione e un saggio.
pubblicazione elenco sostenitori Comitato per il SI - Lettera dell'ANED
DI seguito la lettera del vice Presidente sez. ANED Sesto/Monza a Virtuani:
Caro Virtuali segretario Provinciale del PD
ho visto con sorpresa che nell'elenco dei sostenitori del comitato per il SI compare il nome di Armando Pioltelli con accanto la sigla ANED.
Tengo a precisare che ANED Nazionale non ha preso posizione alcuna in merito al prossimo referendum e che, pertanto, nessuno è autorizzato ad usare il nome della nostra Associazione.
Inoltre, cosa alquanto sgradevole, ti informo che il sig. Armando Pioltelli non si è più voluto iscrivere alla nostra Associazione da oltre due anni. Quindi l'utilizzo della sigla ANED è doppiamente impropria e non vorremmo che fosse utilizzata per scopi puramente strumentali.
Pertanto per evitare inutili polemiche e ogni possibile strumentalizzazione ti chiedo cortesemente di provvedere a togliere ogni riferimento alla associazione che rappresento e di darne opportuna informazione.
Cordiali saluti
Milena Bracesco
vice Presidente sez.Aned Sesto/Monza
consigliere Aned Nazionale
Da: ANPI REGIONALE LOMBARDIA
ALLE ANPI PROVINCIALI LOMBARDIA
AI RESPONSABILI ANPI PROVINCIALI COMITATI DEL NO
Si è tenuta sabato 1 ottobre, a Roma, la riunione dei nostri “responsabili” provinciali per la campagna referendaria. Una riunione molto partecipata, molto “calda” ed appassionata, di persone fortemente e seriamente impegnate e determinate.
Una quantità di interventi (si è dovuta contenere la discussione in ristretti limiti di tempo per ciascuno, così da dar modo a tutti di parlare), le conclusioni e poi il ritorno a casa dopo una giornata faticosa, ma decisamente proiettata verso un impegno sempre maggiore. Ne ho riportato un’impressione eccellente e voglio esprimere un ringraziamento ai tanti che erano presenti, con sincera e reale partecipazione.
Confido che porteranno questo spirito nelle loro sedi e riusciranno a coinvolgere tutta l’ANPI in una battaglia di estremo valore e di grandissima importanza, per il bene che vogliamo a questo Paese e per l’affezione che da sempre portiamo ad una Costituzione che nasce dal sacrificio e dal sogno di libertà e di democrazia di tanti che combatterono in quegli anni, in condizioni spesso difficilissime.
Al termine, abbiamo consegnato alla stampa, e riportiamo qui di seguito, un documento che riassume le più recenti posizioni e decisioni dell’Associazione e le linee principali del programma per questi due mesi di campagna referendaria.
In sintesi, vogliamo realizzare molte iniziative, dibattiti e confronti; ma contiamo soprattutto sul contatto quotidiano con le cittadine e i cittadini, per informarli ed aiutarli a capire ed orientarsi, sulla base non delle suggestioni, ma delle ragioni.
Ecco il testo del Documento: L’ANPI Nazionale, anche a seguito della discussione con i “responsabili” provinciali per la campagna referendaria, esprime il convincimento che sia più che mai necessario che essa si svolga sul merito, respingendo ogni tentativo di influenzare gli elettori in modi diversi da quelli che si risolvono in una vera informazione.
Deplora che si sia pensato di utilizzare come quesito il titolo (molto lungo e complesso della legge) senza altra giustificazione che quella di “influenzare” gli elettori a favore del SI’, con argomenti più attinenti all’antipolitica che al merito.
Deplora che si continui a ricorrere a ricatti sul piano economico e politico, sostenendo che se vincesse il NO, per l’Italia sarebbe una catastrofe economica e addirittura un pericolo di involuzione fascista.
Insiste perché si resti sulle questioni principali e vere sulle quali i cittadini devono esprimersi.
Auspica un intervento chiarificatore ed autorevole del Presidente della Repubblica per garantire una campagna sul merito e in condizioni paritarie per i sostenitori delle tesi contrapposte.
Infine, assicura che nei due mesi che verranno l’ANPI si atterrà rigorosamente ad iniziative di informazione e di sostegno alla tesi del “NO”, rivolgendosi alla ragione dei cittadini e delle cittadine e non alle impressioni e alle paure.
Annuncia che oltre alle numerosissime iniziative promosse in sede locale, ci saranno iniziative di più vasto respiro in dieci città ed una, di carattere nazionale, a Roma, nell’ultima fase della campagna e precisamente il 25 novembre; che inoltre, nei giorni 4 e 5 novembre sarà realizzata una “staffetta” di 24 ore in streaming tra il sud e il nord (dalla Sicilia alla Valle d’Aosta), con la partecipazione di Associazioni, Sindacati, musicisti, registi e studenti.
Comunica, infine, che l’ANPI è stata e sarà sempre rispettosa della libertà di stampa e del diritto di critica, ma ritiene che altrettanto rispetto meritino i valori della persona (individuale e associata) inseriti più volte dalla Corte di Cassazione tra i beni tutelati dalla Costituzione.
Pertanto, mentre ha taciuto anche a fronte di attacchi a dirigenti dell’ANPI ed alla stessa Associazione, certamente poco apprezzabili e spesso vili, ma non tali da mettere in discussione i predetti fondamentali valori, ritiene necessario reagire – anche in sede giudiziaria (e a tale scopo è già stato dato mandato ai propri legali) – contro l’articolo scritto da Giancarlo Perna sul quotidiano “Libero”, del 29 agosto 2016, perché fortemente lesivo della personalità e dell’immagine del Prof. Carlo Smuraglia, come persona e come Presidente nazionale dell’ANPI, così come contro l’intera pagina dedicata, sempre da “Libero” del 1 settembre 2016, all’Associazione, con articoli e titoli gravemente lesivi dell’immagine e della reputazione dell’ANPI. Assicura che non vi è, in questa iniziativa, alcun tentativo di comprimere il diritto di critica, ma solo l’intento di riaffermare che il diritto all’immagine, alla reputazione e all’onore – di persona o di Associazione – sono valori intangibili, ai sensi della Carta costituzionale; e dunque meritevoli di tutela, nell’interesse non solo dei singoli ma dell’intera collettività.
Roma, 1 ottobre 2016
Cordiali saluti
Segreteria Organizzativa
ANPI REGIONALE LOMBARDIA
20 settembre 2016
ANPInews n.215 - 20/27 settembre 2016
Su questo numero di ANPInews:
APPUNTAMENTI
★ ”SI’ e NO: gli interessi del Paese, dei cittadini e dei lavoratori”: il 23 settembre a Monza iniziativa pubblica sulla riforma costituzionale. Interverranno Susanna Camusso, Carlo Smuraglia e Tommaso Nannicini
ARGOMENTI
Notazioni del Presidente Nazionale ANPI, Carlo Smuraglia:
★ Carlo Azeglio Ciampi ci ha lasciati
★ A proposito del confronto del 15 settembre
★ Ancora morti sul lavoro
La risposta del presidente ANPI di Arcore all'articolo del Corriere della Sera del 5 Settembre 2016
Di seguito la risposta del presidente ANPI di Arcore, Emanuela Rastelli:
A quanto pare sembra che la sezione Anpi di Arcore attiri l'attenzione dei più autorevoli(?) giornalisti italiani.
Il giornalista del Corriere della Sera, Pierluigi Battista, ha pensato bene di citare la nostra sezione nel suo articolo “L’Anpi, il referendum e le tessere immeritate” uscito ieri sul Corriere.
Definisce grottesco che chi non ha fatto il partigiano pretenda di parlare a loro nome, portando avanti quei valori che hanno caratterizzato la Resistenza.
Ognuno ha diritto di scrivere e pensarla come vuole, per ora in Italia vige ancora la libertà di espressione, ma penso che sarebbe bene informarsi o verificare le proprie fonti, prima di mettere delle lettere su un foglio bianco di carta.
Il sig. Battista nel suo articolo si stupisce “Che il trentacinquenne segretario dell’Anpi di Arcore debba far sentire la sua voce referendaria pretendendo l’ammirato ascolto di chi, proprio come lui, in montagna è salito solo per qualche escursione o trascinato in skilift, ha il sapore della beffa. Eppure, tutti facciamo finta di prendere sul serio la storia dei partigiani (sedicenti) che chiedono spazio per dire «No» al referendum durante le Feste dell’Unità.”
Io invece mi stupisco che lui prima di scrivere non abbia verificato che la sezione di Arcore non è guidata da un uomo bensì da una donna (o femmina) veda un po’ lui come vuole chiamarmi, che ahimè non ha più 35 anni da un bel po’, che non ha avuto ancora occasione di parlare in pubblico di referendum costituzionale (ma per la sua gioia provvederò a breve) e che ancora non ha preteso l’ammirato ascolto di chi proprio come lei è salita in montagna solo per qualche escursione o trascinata da uno skilift.
Visto che me ne si da occasione vorrei gentilmente far notare al nostro esimio giornalista solo due cosette.
La prima, forse la più importante, è che la mia formazione partigiana arriva da un nonno, Mandelli Silvio, che ha fatto il partigiano e che per un anno e mezzo è stato internano nel campo di sterminio di Flossemburg, da dove fortunatamente è tornato dandomi la possibilità di conoscere tutta la brutale storia di cui è stato protagonista.
La seconda è che nel Congresso di Chianciano nell’ormai lontano 2006, la decisione presa dalle partigiane e dai partigiani di aprire le porte dell'Associazione anche ai non combattenti, che per inciso nel suo articolo ha definito “sciagurata”, è stata una loro accortezza per non far disperdere l'immenso patrimonio di valori e principi fondativi della Resistenza.
So che la loro decisione in Italia ha dato molto fastidio, perchè sappiamo tutti che finché esisterà l’Anpi non potrà esserci nessun tipo di pacificazione o manomissione della storia. Mah! Che le posso dire …….. fatevene una ragione.
Non mi dilungo sulla decisione presa quasi all’unanimità dall’ANPI di votare NO al referendum con un percorso che è partito dalle sezioni, passando dai comitati provinciali e concludendosi nel congresso nazionale, perché so che tutto ciò ad alcuni di voi giornalisti fa venire l’orticaria, ma nel mio piccolo di presidente di una piccola sezione dell’ANPI, se sarà ben accetto, vorrei dare un suggerimento a lei e ai suo colleghi; credo che il giornalismo italiano farebbe un buon servizio ai cittadini se la smettesse di fare sul referendum solo gossip ed iniziasse concretamente ad esporre le ragioni del No e del SI. Si, ha visto bene, ho scritto anche le ragioni del SI, perché noi giovanotti dell’Anpi che hanno “usurpato” il posto dei loro nonni sappiamo cosa voglia dire essere democratici.
Ah! Dimenticavo, dorma pure sonni tranquilli, l’Onorevole Serracchiani non verrà espulsa.
Cordialmente
Rastelli Emanuela
Presidente ANPI sez. di Arcore
Appello straordinario "Trasmetti la Costituzione nata dalla resistenza ai tuoi figli"
Cara amica, caro amico,
come sai il mancato raggiungimento delle 500.000 firme necessarie per entrare nel novero dei promotori del referendum costituzionale ha creato alcuni problemi per la nostra agibilita' nella campagna elettorale. Incontreremo i partiti schierati per il No per chiedere loro di aiutarci a disporre comunque di alcune facilitazioni soprattutto negli ultimi 30 giorni di tempo, quando i vincoli di legge saranno piu' stretti.
Abbiamo pero' anche bisogno delle risorse per produrre il materiale necessario e le iniziative della campagna elettorale. Non potendo contare, malgrado le 316.000 firme raccolte, sul contributo pubblico, di cui disporra' invece il PD che ha promosso il comitato per il si, abbiamo lanciato il 14 luglio una sottoscrizione speciale le cui ragioni di fondo, con le relative indicazioni per il pagamento sono nel link sotto.
Chiediamo anche a te, ove ancora non l'avessi fatto, di contribuire perche' la sottoscrizione prosegue e pur avendo raggiunto l'importante risultato di 150.000 euro in nemmeno 3 settimane abbiamo bisogno di arrivare a un risultato molto piu' forte da cui dipende largamente la possibilita' di svolgere una buona campagna elettorale per contribuire a fare vincere il No contro le deformazioni della Costituzione della legge Renzi-Boschi.
Certi della tua disponibilità, ti ringraziamo per l'attenzione
La festa provinciale è finita. Mi sento di poter dire che anche questa edizione è andata bene. È andata bene per la qualità delle iniziative che abbiamo proposto, in particolare l'incontro con il presidente Carlo Smuraglia, e per la qualità degli spettacoli che abbiamo proposto. È andata bene per la grande partecipazione di cittadini che ancora una volta ci hanno dato una risposta molto positiva. È la dimostrazione che l'ANPI è una associazione vitale e ben radicata nel territorio. Questo ci deve essere di stimolo per affrontare gli impegni dei prossimi mesi, in particolare la campagna per i referendum.
Il risultato positivo della festa è dovuto al contributo di tutti i volontari che hanno partecipato e lavorato con la solita passione. Vi prego, non avendo io la mail di tutti, di far pervenire a tutti il grazie dell'ANPI. Al più presto faremo avere anche il resoconto economico della festa.
Un grazie a tutti per l'attaccamento che avete dimostrato alla nostra associazione.
ANPI PROVINCIALE DI MONZA E BRIANZA: APPELLO AL VOTO PER I BALLOTTAGGI DEL 19 GIUGNO
Il primo turno delle elezioni amministrative del 5 giugno scorso ha registrato un notevole e preoccupante calo della partecipazione al voto da parte dei cittadini.
Questo rappresenta un sintomo del distacco che molti cittadini vivono nel rapporto con la politica e persino nei confronti delle istituzioni comunali che sono le più vicine ai problemi quotidiani delle persone.
È compito di tutti i democratici dare il proprio contributo affinché questo disagio venga affrontato e risolto positivamente.
Per questo l’ANPI di Monza e Brianza sente la necessità di lanciare un appello affinché tutti i cittadini sentano il dovere di partecipare al voto in occasione dei ballottaggi previsti per il 19 giugno.
Anche in Brianza andranno al voto comuni importanti come Arcore, Desio e Vimercate.
Siamo convinti che una forte partecipazione al voto renderà i sindaci che risulteranno eletti più forti e rappresentativi nell’affrontare i difficili problemi delle nostre città.
L’ANPI, per la sua natura di associazione autonoma e indipendente, ovviamente non prende posizione nella competizione che riguarda direttamente i partiti politici.
Tuttavia, In una situazione di grave crisi economica e sociale, nella quale sono messi a rischio valori fondamentali ed emergono persino preoccupanti movimenti che si richiamano direttamente all’ideologia fascista, l’ANPI ritiene fondamentale che le nostre città siano governate da sindaci che si richiamano in maniera chiara ed esplicita ai valori e agli ideali della giustizia sociale, della solidarietà e della difesa intransigente dei principi democratici ed antifascisti.
Il nostro invito è, quindi, quello di partecipare al voto e di dare la preferenza ai candidati che sono vicini ai valori democratici ed antifascisti che hanno caratterizzato la Resistenza italiana.
Le scuole di Limbiate ottengono riconoscimenti ed encomi che vanno oltre l’ambito comunale.
Già venerdì 20 maggio, nell’ambito dell’assegnazione delle Benemerenze attribuite dal Ministero della Difesa ai Combattenti per la Libertà ancora in vita nel 2015 (70° Anniversario della Liberazione) sono state ben 2 su 3 in tutta la provincia,, le scuole di Limbiate selezionate, per presentare l’impegno e la serietà con cui vengono affrontati i temi della Memoria storica.
Nella prestigiosa cornice del Teatro “Manzoni” a Monza, davanti ai sindaci di tutta la Brianza, al Prefetto, al Presidente della Provincia e ad un numeroso pubblico, sul palco sono saliti, assieme al Liceo “Zucchi” di Monza, anche gli studenti della Scuola media “L. da Vinci” accompagnati dalla Preside Anna Origgi e dalla Professoressa Luisa Quinci e quelli dell’ITC “Elsa Morante” accompagnati dalla Preside Michela Vaccaro e dal professore Rosario Traina.
I riconoscimenti alla scuola limbiatese hanno, però, varcato anche i confini della Provincia.
Giovedì 2 giugno nella suggestiva cornice del castello “Malaspina” di Varzi, lo studente Luca Palumbo della 4° I dell’ITC “Elsa Morante” ha ricevuto una “Borsa di studio” e un Attestato di merito in quanto vincitore del concorso “Adottiamo un cippo” indetto dalla “Comunità montana dell’Oltrepo pavese”, dallla Biblioteca e dal Comune di Varzi e dall’ANPI. Il lavoro della studente limbiatese, selezionato fra quasi un centinaio di elaborati pervenuti alla Giuria, è consistito in un breve video (come da Regolamento) in cui viene presentata la pulitura dell’area sepolcrale, il ripristino della scritta sulla lapide e l’installazione di una targa commemorativa nel Cimitero ebraico di Bolzano dove riposano i resti della deportata ebrea Elda Guttenberger, rastrellata nell’Ospedale di Mombello e morta dopo atroci tormenti proprio nel Lager della città trentina.
Molto significativa la Motivazione con cui è stato attribuito il Riconoscimento: “Originale è apparsa la ricerca della cittadina di Limbiate, Elda Guttenberger, morta a Bolzano per le leggi razziali. Dolente e lirica commemorazione dei giovani che non hanno dimenticato”.
Il premio è stato consegnato da Santino Marcheselli, Presidente provinciale dell’ANPI di Pavia ed è stato ritirato da Rosario Traina, Presidente onorario dell’ANPI di Limbiate nonché docente di Storia del premiato, assente alla cerimonia per problemi di salute.
Il 25 aprile cade quest’anno in un complesso di vicende
europee che riporta l’orologio della storia in un tempo dove la
civiltà e le pratiche democratiche erano pesantemente
oscurate. Una profonda crisi economica da cui si riesce con
difficoltà a vedere una via d’uscita, il proliferare di movimenti
di chiara marca neonazista e neofascista che arrivano fin
dentro i governi, e il panorama drammatico di decine di migliaia
di immigrati in fuga da guerre e disperazione che ricevono
come risposta dalla politica e dalle istituzioni quasi
esclusivamente muri e abbandono, devono far riflettere tutti
sull’inquietante e gravissima china che sta prendendo il vivere
civile. Non è questa la società che sognavano i combattenti
per la libertà. Non è questo il futuro cui aspiravano, deprivato
di coscienza, senso di responsabilità, solidarietà.
Auspichiamo un 25 aprile di piena e robusta memoria.
Una Festa che rimetta al centro dei ragionamenti e dei
comportamenti politici e sociali preziosi e decisivi
“comandamenti”: antifascismo, Resistenza e Costituzione.
Una Festa che ricordi con forza i 70 anni della Repubblica e
del voto alle donne, i primi importantissimi passi della rinascita
democratica del Paese.
Auspichiamo iniziative larghe, che coinvolgano tante italiane e
italiani, Comuni, partiti, sindacati, associazioni. Una giornata
come una stagione di impegno e profonda, viva Liberazione.
Una giornata che dal giorno successivo inneschi un cammino
collettivo, sguardi e azioni solidali e responsabili. Un mondo
migliore si costruisce insieme.
L’ANPI è in campo. Con lo spirito e la determinazione dei suoi
ispiratori: le partigiane e i partigiani.
Il partigiano brugherese Paolo Ticozzi si è spento all’età di 90 anni, venerdì 22 gennaio.
«Gli siamo riconoscenti, lo ricordiamo come un cittadino benemerito», afferma il direttivo locale dell’Anpi.
Lì dove nacque la Brigata del popolo Era un componente, proseguono dall’associazione partigiana, «della 27° Brigata del Popolo operante nel nostro territorio».
Un eroismo di famiglia, aggiungono: «Paolo, assieme al fratello Francesco (Cecchin, scomparso da alcuni anni) ha fatto della “Casìna dal busc” (Cascina del bosco, cioè la Modesta) dove abitavano, un centro di attività clandestina dove nacque la stessa Brigata del Popolo».
«Era un gran lavoratore e si sentiva ancora giovane»
Ticozzi era noto in città anche per il suo lavoro di fabbro, che ha continuato a svolgere, come semplice passione, anche dopo la pensione. Lo ricordano anche le figlie Marilena e Annalisa: «È sempre stato un gran lavoratore oltre che un gran amante del ballo. Faceva il fabbro, amava il suo lavoro e siccome noi figlie non avevamo intenzione di entrare nell’azienda da lui fondata e fatta crescere, la Co.Fal, al momento di ritirarsi l’ha ceduta gratis agli operai». Non ha mai perso la voglia di rendersi utile, aggiungono, «e di vivere pienamente la vita. Era molto generoso e tante persone ricordano la sua gentilezza».
A luglio dello scorso anno, Ticozzi era anche stato premiato con una targa a Monza per la sua operatività come partigiano: «Un riconoscimento – concludono – di cui lui andava molto fiero».
NOTAZIONI DEL PRESIDENTE NAZIONALE ANPI CARLO SMURAGLIA
Un importante passo avanti per il contrasto ai movimenti di tipo fascista
Abbiamo realizzato, sabato 9 gennaio, nella sede dell’Istituto Cervi, a Gattatico,
il Seminario cui lavoravamo da tempo, dal titolo “Per uno Stato pienamente
antifascista” e sottotitolato “Come rafforzare il ruolo delle istituzioni per il
contrasto ai movimenti ed alle iniziative neofasciste”. L’iniziativa, adottata ed
attuata di piena intesa tra ANPI nazionale e Istituto Cervi, mirava ad una
discussione approfondita, tra esperti, sul tema indicato nel titolo e nel
sottotitolo, partendo da una premessa comune: se non entreranno in campo le
istituzioni, ad ogni livello e se l’antifascismo non diventerà un elemento
fondamentale della coscienza culturale, politica e civile, i nostri sforzi e quelli di
tutti gli antifascisti militanti resteranno al livello della protesta e del
contenimento della diffusione di tali iniziative, ma non riusciremo a produrre
risultati determinanti. Questo non significa che non dobbiamo continuare ad
impegnarci contro neofascismi e neonazismi e contro qualsiasi movimento che
si richiami all’autoritarismo ed alla violenza, comunque denominato; ché anzi il
nostro impegno deve ancora aumentare, senza mai cedere di un millimetro e
senza mai concedere nulla ad un “nemico” che, oltretutto, è anche dotato di un
intrinseca pericolosità. Semmai, ci è stato ricordato da un autorevole relatore (il
Prof. Piero Ignazi) nel corso del Seminario, che bisogna allargare l’ambito della
nostra attenzione e del nostro impegno a tutte le “novità” negative che questo
mondo complicato ci propone ad ogni istante, anche se non si richiamano
direttamente ed esplicitatamene al fascismo: le nuove forme di conservazione
più retrograda, l’intolleranza diffusa, la xenofobia, il razzismo dilagante in forme
diverse, più o meno esplicite e scoperte; a cui si potrebbero aggiungere, penso,
le manifestazioni, altrettanto diffuse, di un liberismo sfrenato e privo di
scrupoli.
Tutti questi pericoli (ché tali sono per il futuro di un Paese) vanno affrontati con
decisione e con forza. Ma di essi bisogna rendere edotte e attenzionate le
autorità, le istituzioni, la società.
Il movimento “antifascista”, inteso nel senso più ampio, deve comprendere il
contrasto a tutte le forme di spregio non solo – come si è detto nel Seminario –
della famosa triade della Rivoluzione Francese (Liberté, Fraternité, Égalité), ma
anche e soprattutto dei valori costituzionali che quella triade hanno arricchito,
col disposto dell’art. 3, secondo comma, della Costituzione, con l’affermazione
della indissolubilità di libertà ed uguaglianza, con la proclamazione aperta e,
spesso, implicita, del valore immenso della dignità della persona.
Il Seminario si è chiesto se le Istituzioni (quelle statuali e quelle del sistema
delle autonomie) siano attrezzate pienamente per far fronte a questi pericoli,
vecchi e nuovi. La risposta è stata negativa, sia da parte dei relatori, sia da
parte dei numerosi interventi nella discussione. Il cui andamento è chiaramente
espresso dalla stessa organizzazione del Seminario, che risulterà chiara dalla
locandina che riteniamo opportuno ripubblicare al termine di queste note. Si
rileverà che il Seminario era organizzato in due sessioni, di cui una dedicata alle
strutture statuali (lo Stato come tale, la scuola, la giustizia, etc.) e l’altra alle
Autonomie, con una pregevole Tavola rotonda in cui hanno parlato Sindaci di
importanti città (Torino, Udine, Reggio Emilia), Presidenti di Regione (Emilia-
Romagna), Presidenti di “Province” (Reggio Emilia), oltre al Presidente
dell’Associazione nazionale dei Comuni d’Italia. Le tre relazioni iniziali della
prima sessione (tutte davvero ottime e stimolanti) hanno impostato la
problematica, sotto vari profili; la Tavola rotonda pomeridiana ha discusso i
temi di ciò che possono e devono fare i Comuni e le Regioni in questo campo,
portando esempi importanti, tra cui segnalo la legge appena approvata dalla
regione Emilia-Romagna, importante non solo perché dedicata al rafforzamento
della memoria, ma anche perché dotata (finalmente) di uno stanziamento
adeguato (un milione, contro i cinquantamila euro stanziati dalla Regione
Lombardia, cinque anni dopo l’approvazione della legge regionale e contro
l’assenza, sul tema, di molte regioni).
Non entro nell’analisi dei singoli temi trattati perché sarebbe troppo lungo il
discorso da fare e perché abbiamo registrato tutto e cercheremo di pubblicare
gli atti, ma anche perché basta riassumere sinteticamente: della seconda
sessione ho già detto; nella prima, si è parlato dello Stato come tale, delle sue
“assenze”, delle sue incertezze e contraddizioni di fronte a questi fenomeni; si è
dedicata particolare attenzione alla scuola, soprattutto su ciò che potrebbe e
dovrebbe fare per far conoscere davvero la storia, anche la più recente del
nostro Paese e per non limitarsi ad impartire nozioni, ma per costruire le basi –
per quanto possibile – per la realizzazione di una “cittadinanza attiva” e
partecipe, insomma per creare dei cittadini. Si è parlato anche della giustizia,
sull’opportunità o meno di pensare a leggi più penetranti, senza violare alcuni
fondamentali princìpi costituzionali, sulla necessità di far crescere la “cultura
giuridico-politica” della Magistratura, anche attraverso gli insegnamenti della
Scuola Superiore della Magistratura, di rafforzare e rendere più coerente la
giurisprudenza e così via.
Si è molto parlato, nelle due sessioni, anche della necessità di un diffuso
rispetto della Costituzione e dei suoi valori, compreso quello della doverosa
osservanza delle regole e quello della eticità dei comportamenti istituzionali e
pubblici.
Un relatore (Ignazi) si è richiamato alla necessità della realizzazione di un forte
“patriottismo costituzionale” e su questa via altri relatori (ed es. Berlinguer) e
molti interventi lo hanno seguito.
Importante anche la netta e decisa affermazione del Sindaco di Udine, secondo
il quale chi è investito di una pubblica funzione, in un Paese dotato di una
Costituzione “antifascista” come la nostra, non può restare neutrale e deve
prendere posizione, quando occorra, assumendo le responsabilità che gli
competono.
Sarebbe troppo lungo riprodurre ciò che si è detto e sostenuto anche negli
interventi programmati e in quelli “estemporanei”, soprattutto perché si è
entrati anche nel dettaglio, si sono esaminate le leggi vigenti e la
giurisprudenza che le applica, non sempre in modo congruo; così come si è
parlato di progetti di legge, giacenti in Parlamento, della necessità di un’azione
legislativa specifica per le manifestazioni di fascismo e razzismo, fortemente
diffuse via Internet, della necessità di intervenire con uno specifico
provvedimento nazionale, sulla inammissibilità di liste elettorali che si richiamino
espressamente a ideologie e movimenti di tipo fascista, nonché di possibili
interventi sulla vendita ed esposizione di prodotti, beni, merci espressamente
rievocativi del regime fascista.
Voglio solo rilevare che tutto questo si è svolto in una giornata densissima, in
cui la partecipazione (sempre al massimo della capienza della sala dell’Istituto
Cervi, tutt’altro che piccola) è stata assolutamente costante, dalle 9.30 alle
17.15, con un brevissimo intervallo per la consumazione di un altrettanto rapido
snack su posto.
Ritengo opportuno completare questo resoconto troppo rapido con un rilievo:
costante e diffuso è stato il richiamo alla pericolosità dei fenomeni denunciati,
che non vanno mai sottovalutati ed anzi, vanno sempre considerati con estrema
attenzione, per quello che sono: un pericolo per la collettività e per la
democraticità di un Paese.
Chi pensa che si tratti (le “vecchie” iniziative proiettate sul passato, e i fenomeni
più nuovi e recenti) di qualcosa di poco rilevante, da non ingigantire ed a cui è
meglio non attribuire un peso eccessivo, sbaglia di gran lunga. Non è vero che
siamo esorcizzati dal passato e che la tragica esperienza del fascismo e del
nazismo è sufficiente a scongiurare ogni pericolo. La storia – ammonisce un
importante storico francese – non si ripete necessariamente nelle stesse forme,
ma bisogna conoscerla per riconoscere, anche nelle “novità”, i sintomi del
pericolo di sempre. L’autoritarismo, il populismo, la xenofobia, il razzismo,
talora si fondano su sentimenti, sui pregiudizi, sulle preoccupazioni di tanti
cittadini, specialmente in periodi di crisi. Ma questo li rende ancora più
pericolosi, in quanto striscianti e soprattutto per la ragione che non si rivolgono
alla mente ma alla “pancia” dei cittadini. Poi ci sono spesso in agguato, interessi
più grandi e più forti di quanto possiamo immaginare. Non hanno bisogno di
dar vita a iniziative e movimenti di tipo fascista, ma spesso li guardano con
benevolenza e cercano quanto meno di utilizzarli ai propri fini.
Tutto il materiale raccolto ci servirà come guida per il lavoro quotidiano, che ne
trarrà giovamento ed impulso.
D’altronde, non abbiamo inteso rivolgerci agli iscritti all’ANPI oppure ai soci
dell’Istituto Cervi, ma abbiamo voluto estendere il nostro ragionamento alle
cittadine ed ai cittadini, alla società civile, alle stesse istituzioni.
A queste ultime, ci rivolgeremo, poi, in modo molto concreto. Elaboreremo, con
la Presidenza dell’Istituto Cervi, un documento riassuntivo di quanto emerso dal
Seminario e soprattutto delle proposte concrete che intendiamo sottoporre
all’attenzione delle massime cariche dello Stato. Qualcuno ci accuserà, come
spesso accade, di operare su un terreno solo “culturale” e di aspettarci dalle
istituzioni ciò che esse non intendono o non possono dare. Sono atteggiamenti
che non solo respingiamo, ma stentiamo perfino a comprendere.
La “cittadinanza attiva” non si risolve in qualche atto propagandistico o
pubblicitario, ma implica una partecipazione effettiva e concreta, fatta di
ragionamenti, di confronti e di proposte concrete e tali da potere (dovere)
essere accolte.
Inoltre, come ho già detto, noi continuiamo a fare la nostra parte, anche sul
piano locale, per contrastare le iniziative di tipo fascista, per pretendere
interventi da parte di chi ha il potere di adottarli, per informare l’opinione
pubblica sulle vicende passate e presenti del Paese e sui pericoli che può
correre, sempre, una democrazia.
L’ANPI si muove così, con la forza della sua tradizione e con l’autorevolezza dei
suoi valori; e solo così noi pensiamo che si potrà incidere anche sulla natura e
sui comportamenti di uno Stato, che non può, eticamente e giuridicamente,
collocarsi se non sulle posizioni ed ai livelli indicati dalla Carta costituzionale.
Diamo l'annuncio della scomparsa di Aurelio Sioli, nato a Monza il 28/7/1926, arrestato a Monza il 17/10/1943.
Deportato a Mauthausen e poi trasferito a Gusen.
L’ANPI di Monza e Brianza esprime il proprio cordoglio a tutti i suoi famigliari.
17 ottobre 2015
Franco Servello al Famedio.
Qui sotto il link che rimanda alla netta presa di posizione dell'Anpi nazionale:
L'Anpi provinciale di Monza e Brianza , condividendo la posizione dell'Anpi di Milano, vi invita ad inviare prese di posizione
alle istituzioni competenti per richiedere di revocare quanto deciso.
5 settembre 2015
comunicato stampa ANPI provinciale Monza e Brianza
Il giorno 31 luglio 2015 l’ANPI provinciale di Monza e Brianza, con il prezioso contributo del dott. Elio Bindi, ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Monza, denunciando l’attività di chiaro stampo fascista di alcuni gruppi della nuova destra.
Il 25 aprile del 2015 un gruppo di militanti dell’estrema destra ha reso omaggio, presso il cimitero di Monza, ai caduti della RSI.
Nel corso di tale manifestazione sono stati usati simboli che si richiamano in maniera evidente al passato regime fascista. In particolare è stata esposta una bandiera con lo stemma della Repubblica di Salò.
Tutto questo avviene in aperta violazione di quanto previsto dalla nostra Costituzione e dalle leggi vigenti.
L’esposto che abbiamo presentato vuole richiamare l’attenzione di tutti nei confronti dell’attività dei gruppi di estrema destra che, anche nella nostra provincia, si susseguono con preoccupante continuità.
Riteniamo doveroso che tutte le parti si assumano le proprie responsabilità, affinché tali iniziative siano valutate con la giusta attenzione. Citiamo, in tal senso, alcune righe della lettera del presidente nazionale dell'Anpi, Carlo Smuraglia, ai massimi rappresentanti delle istituzioni democratiche: “La nostra mobilitazione è legittima e doverosa; ma non basta, perché il primo compito e il primo dovere di intervento spettano alle Istituzioni democratiche, che devono sapere, e far sapere, che i diritti di libertà trovano un limite imprescindibile nella natura democratica e antifascista del nostro Stato”.
Non è, dunque, in gioco la libertà di espressione, spesso invocata a sproposito in questi casi, ma il sanzionare veri e propri reati che vengono commessi da quanti praticano ideologie ed usano simboli propri del disciolto partito fascista.
Contro il riemergere di forze antidemocratiche, che agitano in maniera demagogica temi di grande delicatezza come quelli del dramma dei profughi, l’ANPI intende usare tutti gli strumenti possibili.
In primo luogo, chiameremo alla mobilitazione i cittadini ogni volta che le formazioni della nuova destra si presenteranno nelle nostre città.
In secondo luogo, continueremo a chiedere a tutte le istituzioni democratiche di usare tutti gli strumenti a loro disposizione per non concedere spazi pubblici.
Infine, utilizzeremo lo strumento della denuncia giudiziaria ogni volta riterremo che vengano violati la Costituzione e le leggi della Repubblica italiana.
appello per presidio domenica prossima 6 settembre a Bovisio Masciago contro presenza Forza Nuova.
La "marea nera" neofascista continua a tentare di espandersi allargando a macchia d'olio la sua infausta presenza nei nostri territori.
Domenica prossima toccherà a Bovisio Masciago subire l'offesa della presenza di questi tristi figuri.
Come a Milano, a Cantù, ad Agrate e in ogni altro luogo, anche a Bovisio Masciago l'A.N.P.I.chiama tutti i cittadini democratici ed antifascisti alla mobilitazione. Domenica 6 settembre alle ore 9.00 ritrovo in Piazza Biraghi (la piazza del Comune) per un presidio antifascista. Hanno già aderito alla mobilitazione le forze politiche di centro sinistra di Bovisio Masciago.
Siete tutti/e invitati caldamente a partecipare.(Allego un appello che vi invito a diffondere- In parte è una sintesi di diversi comunicati precedenti, modificato per l'occasione).
Ora e Sempre Resistenza.
Il Presidente dell'ANPI alle più alte cariche dello Stato: "Attendo un pronto e deciso intervento contro i raduni fascisti in Lombardia"
Di seguito la lettera inoltrata dal Presidente Nazionale dell'ANPI Carlo Smuraglia alle più alte cariche dello Stato.
On.le Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella
On.le Presidente del Senato della Repubblica, Pietro Grasso
On.le Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini
Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi
On.le Ministro degli Interni, Angelino Alfano
Illustri Presidenti e Onorevole Ministro,
dalle pagine milanesi di un quotidiano nazionale (La Repubblica), ho appreso che sarebbero previste, a breve, in Lombardia, due manifestazioni di netta marca fascista (significativo il titolo dell’articolo “La galassia nera arriva a Milano“), una Festa nazionale di tre giorni di CasaPound, a Milano e, pressoché contemporaneamente, un meeting internazionale a Cantù, promosso da Forza Nuova. La concomitanza di due manifestazioni del genere, che hanno precedenti ben noti, indigna e preoccupa chiunque sia dotato di una vera sensibilità democratica. In particolare l’ANPI, riconosciuta da diverse sentenze di Tribunali militari come erede e successore dei Combattenti per la libertà, è legittimata e tenuta a reagire nei confronti di eventi che contrastino con i valori per i quali si batterono donne e uomini della Resistenza e su cui si fonda la Costituzione repubblicana.
La nostra mobilitazione, dunque, è legittima e doverosa; ma non basta, perché il primo compito e il primo dovere di intervento spettano alle Istituzioni democratiche, che devono sapere, e far sapere, che i diritti di libertà trovano un limite imprescindibile nella natura democratica e antifascista del nostro Stato. A nome di tutta l’Associazione che ho l’onore di presiedere attendo, quindi, un pronto e deciso intervento da parte di chi ha competenza in materia e una indifferibile presa di posizione delle massime Istituzioni nazionali sulla questione di fondo: l’Italia, che si è liberata 70 anni fa dalla dittatura fascista e dall’occupazione tedesca, è e deve essere un Paese democratico e antifascista, non lasciando alcuno spazio a chi sogna impossibili ritorni o propugna forme nuove di autoritarismo.
Buon giorno a tutti
Dopo il buon risultato del presidio del 30 agosto, organizzato dalla sezione di Agrate contro la presenza di forza nuova dobbiamo dare il nostro contributo alla iniziative organizzate a Como e Cantù per il 12 settembre prossimo.
Limbiate; se ne va un altro pezzo di Memoria: è morto il Partigiano Carlo MANTICA.
Venerdì 5 giugno ci ha lasciati il carissimo “Carlone”. Tutto è precipitato in pochi giorni quando ancora in Ospedale ragionavamo degli impegni dell'ANPI per la prossima stagione. Primo fra tutti il Progetto della realizzazione del “Viaggio della Memoria 2016” proprio a Flosseburg dove era stato deportato e di cui più volte ne avevamo delineato i contorni
Fra un mese esatto avrebbe compiuto 92 anni. Era Socio onorario dell'ANPI di Limbiate.
Mantica è stato l’esempio di come ai nostri giorni sia indispensabile mettere in pratica in modo orgoglioso i valori di quei gloriosi momenti della nostra Storia che furono la Resistenza prima e la scrittura della Costituzione dopo.
Arrestato per “Attività sovversive” fu prima condotto a Monza e poi a San Vittore a Milano.
Inviato nel Lager di Bolzano fu, dopo qualche giorno, deportato a Flossemburg, in Germania dove gli fu assegnata la Matricola 43791 come pericoloso “politisch” ed assegnato al lavoro forzato.
Al termine del conflitto tornò a Limbiate e riprese la sua attività politica da militante Socialista al fianco di nomi prestigiosi del Socialismo italiano, primo fra tutti Riccardo Lombardi di cui fu amico personale.
Negli ultimi anni, ha consentito a molti studenti di poter partecipare ai “Viaggi della Memoria” nei Lager del Terzo Reich con particolari facilitazioni economiche grazie ai suoi generosi contributi finanziari.
Ha raccontato a centinaia di giovani che la Libertà era costata molto cara. E che è un grave peccato non riconoscere l’importanza dell'Antifascismo e della Resistenza. A lungo lo abbiamo ascoltato nella narrazione del suo arresto, della deportazione, della morte dei suoi compagni più cari, il dottor Biraghi di Bovisio ed Eugenio Pertini, fratello del Presidente Sandro. Dalla sua voce autorevole abbiamo appreso la sofferenza, le imboscate alle colonne tedesche e le azioni dei GAP di Giovanni Pesce a Milano e poi ancora il suo appoggio alla Volante Rossa del Comandante Alvaro e di come più volte abbia rischiato la vita.
Con una vita così, anche la morte acquista più senso.
Un momento di preghiera e ricordo si terrà Domenica 7 giugno alle 19 presso la Casa Funeraria “Gianella” in Via Monte Bianco, 9 (di fronte Municipio).
I funerali si svolgeranno lunedì 8 alle 10 presso la Chiesa di San Giorgio in via Piave alle 10.
Comunicato dell'ANPI Provinciale in merito alle vicende di Lissone
Di seguito il comunicato dell'ANPI Provinciale in merito alle vicende di Lissone. Con l'occasione vogliamo esprimere la nostra comprensione a tutti i compagni dell'ANPI di Lissone per lo stravolgimento delle loro posizioni e per le conseguenti strumentalizzazioni che hanno subito.
Visto il rilancio sui giornali locali del cosiddetto “caso Lissone” l’ANPI provinciale di Monza e Brianza esprime in modo netto il proprio totale dissenso per il fatto che sul sito del Comune di Lissone sia apparsa una scheda che ricorda i morti di parte fascista, giustiziati in modo sommario nei giorni immediatamente successivi al 25 aprile del 1945. Questi fatti, peraltro contrastati già allora in modo inequivocabile dal CLN di Lissone, non possono in alcun modo scalfire il valore della lotta partigiana e non sono comparabili con le tragedie causate dal fascismo.
L’ANPI Di Lissone ha già chiarito, con un suo comunicato, come sia la realtà dei fatti. La mostra curata dall’ANPI riguarda solo ed esclusivamente i partigiani uccisi dai fascisti e dai nazisti. La pubblicazione della scheda in oggetto sul sito del comune non è quindi stata autorizzata dall’ANPI stesso. Siamo certi che l’Amministrazione comunale di Lissone non abbia alcuna intenzione di equiparare le vittime dei fascisti con i loro carnefici. Proprio per questo e per evitare ogni possibile strumentalizzazione, L’ANPI provinciale di Monza e Brianza ritiene opportuno che tale scheda venga rimossa. L’ANPI provinciale ribadisce che il 25 aprile è la festa della Liberazione. In questa giornata si devono ricordare ed onorare le vittime del fascismo e del nazismo. I momenti e i giorni in cui esercitare il sentimento della pietà umana sono altri.
70° della Liberazione - relazione sul ciclo d'incontri RESISTENZA E ANTIFASCISMO
Venerdì 10 aprile si è concluso il ciclo di lezioni su Resistenza e antifascismo organizzato da ANPI e sindacati al Binario 7, conferenziere il prof. Giorgio Galli, politologo e storico.
Rosella Stucchi ne ha fatto la relazione che potete trovare a questo link:
Appello
al Prefetto di Milano Dott. Francesco Paolo Tronca
al Questore di Milano Dott. Luigi Savina
e al Sindaco di Milano Avv. Giuliano Pisapia
Non è più tollerabile che Milano debba assistere ogni 29 aprile alla parata nazifascista che da anni deturpa la nostra città
strumentalizzando il ricordo dei tragici episodi da noi duramente condannati, avvenuti quaranta anni fa, con l'uccisione
del giovane Sergio Ramelli. Il 29 aprile prossimo ricorrerà il quarantesimo anniversario della morte di Sergio Ramelli.
L’esperienza degli anni passati lascia certamente presagire che tale pur legittima manifestazione di ricordo sarà il
pretesto, come avvenuto in occasione delle manifestazioni precedenti, per frange di neofascisti di tutta Italia per
inscenare l’ennesima parata militare con l’utilizzo e la magnificazione di simboli neonazisti e neofascisti. Naturalmente,
non si vuole mettere in discussione il fondamentale principio di libertà di manifestazione del proprio pensiero sancito
dall’art. 21 della nostra Carta Costituzionale.
È altresì vero, tuttavia, che tale principio incontra limiti ben precisi e anch’essi sanciti per Legge laddove si risolva nella
apologia del fascismo.
Tutti noi rivolgiamo un forte appello al Sindaco di Milano e invitiamo il Prefetto e il Questore perchè quest'anno, a soli
quattro giorni dal settantesimo della Liberazione, a due giorni dalla Festa del Primo Maggio e dall'inaugurazione di
EXPO 2015, con la presenza di un nutrito numero di rappresentanze internazionali, non si ripeta questa grave offesa a
Milano Città Medaglia d'Oro della Resistenza e venga impedita l'ennesima manifestazione di aperta apologia del
fascismo che si porrebbe in aperto contrasto con i principi sanciti dalla Costituzione repubblicana e con le leggi Scelba e
Mancino.
Chiediamo pertanto, alla luce di quanto esposto, che la manifestazione e il corteo vengano vietati dalle Autorità
competenti.
Milano, 23 marzo 2015
Sottoscrivono l'appello:
Associazione Nazionale Partigiani d'Italia - ANPI Provinciale di Milano;
Associazione Nazionale Perseguitati Politici Antifascisti - ANPPIA Milano;
Associazione Italiana Combattenti Volontari Antifascisti di Spagna – AICVAS;
Associazione Nazionale Ex Deportati - ANED di Milano;
Associazione Nazionale Partigiani Cristiani – ANPC;
Federazioni Italiane Associazioni Partigiane – FIAP Lombardia ;
Camera del lavoro Metropolitana di Milano - CGIL;
CISL Milano Metropoli;
UIL Milano e Provincia;
Partito Democratico Area Metropolitana di Milano;
Partito Comunista d'Italia - Milano;
Partito della Rifondazione Comunista - Federazione di Milano;
Sinistra Ecologia Libertà Milano - SEL;
ACLI Milano;
ARCI;
Centro Puecher
"Un Presidente rappresentativo dei valori fondamentali in cui fermamente crediamo": il messaggio del Presidente nazionale dell'ANPI a Sergio Mattarella
Signor Presidente, siamo lietissimi che sia stato eletto un Presidente così rappresentativo dei valori fondamentali in cui fermamente crediamo. Le auguriamo sinceramente buon lavoro, nell’interesse della collettività nazionale e della giustizia sociale. Le assicuriamo che nell’impegno per i diritti, per la Costituzione e per la democrazia, contro la corruzione, contro la criminalità organizzata e contro ogni forma di razzismo, di neofascismo e di violenza, Ella troverà sempre al Suo fianco la nostra Associazione, fedele ai valori della Resistenza e della Costituzione repubblicana.
Con sinceri rallegramenti e vivissima, rispettosa cordialità,
Prof. Carlo Smuraglia
Presidente Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
Inviamo appello sottoscritto da Anpi di Cremona.
Per quanto riguarda la nostra provincia chiederemo a Prefettura e Questura di vigilare sulle
attività e di assumere le adeguate iniziative contro le sedi neofasciste
aperte in Brianza.
AI PRESIDENTI ANPI PROVINCIALI LOMBARDIA
ALLE ANPI PROVINCIALI LOMBARDIA
Facciamo seguito a quanto ieri preannunciato per trasmette in allegato:
APPELLO DEI CITTADINI E DEI MOVIMENTI DEMOCRATICI CREMONESI
PER UNA NUOVA MOBILITAZIONE POPOLARE UNITARIA
CONTRO IL FASCISMO, IL RAZZISMO E LA VIOLENZA
PER LA DEMOCRAZIA, LA LIBERTA' E L'EGUAGLIANZA
In allegato il testo dell'appello che l'Anpi Cremona ha sottoscritto
In aggiunta all'appello ci sarà un sit-in davanti alla Prefettura per
chiedere la chiusura della sede cremonese di CasaPound, che l'Anpi sta
chiedendo ormai da 4 anni senza ottenere risposta; sede che si trova in
uno stabile privato per cui il sindaco non può far nulla ma la Prefettura
sì.
Cordiali saluti
segreteria organizzativa
ANPI - Comitato Regionale Lombardia
Limbiate democratica ripudia il fascismo COMUNICATO ANPI LIMBIATE
Il 18 gennaio i neofascisti di Forza nuova vorrebbero tenere una loro manifestazione in città.
Chiediamo all'Amministrazione comunale che si dia concretezza alla Mozione Antifascista approvata l'aprile scorso.
Chiediamo al Prefetto e al Questore che, in base alla Legge Scelba e a quella Mancino, venga impedito lo svolgersi di propaganda razzista e xenofoba.
Chiediamo a tutte le Istituzioni democratiche che venga fatta rispettare la XII disposizione finale della Costituzione italiana.
Invitiamo tutti i Partiti, le Associazioni, i Sindacati ad un Presidio di vigilanza democratica e Antifascista.
La XII disposizione finale della Costituzione della Repubblica Italiana è una norma della Repubblica Italiana che vieta la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto Partito Nazionale Fascista.
La legge 20 giugno 1952 n. 645 (cosiddetta legge Scelba) in materia di apologia del fascismo, sanziona chiunque faccia per la costituzione di un'associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità di riorganizzazione del disciolto partito fascista, e chiunque pubblicamente esalti esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche.
La legge 25 giugno 1993, n. 205 è una norma della Repubblica Italiana che sanziona e condanna gesti, azioni e slogan legati all'ideologia nazifascista, e aventi per scopo l'incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali.
La legge punisce anche l'utilizzo di simbologie legate a suddetti movimenti politici.
Emanata con il decreto legge 26 aprile 1993 n. 122 - convertito con modificazioni in legge 25 giugno 1993, n. 205 - è nota come legge Mancino, dal nome dell'allora Ministro dell'Interno che ne fu proponente.
Essa è oggi il principale strumento legislativo che l'ordinamento italiano offre per la repressione dei crimini d'odio.
MERCOLEDI' 14 h.21 nella sede ANPI Villa Mella a Limbiate si terrà un incontro con Partiti, Sindacati, Associazioni per preparare un presidio contro razzismo e fascismo
VISTA LA POSSIBILE MANIFESTAZIONE DI FORZA NUOVA DI DOMENICA 18, MOBILITIAMOCI!!!
Per sabato 20 dicembre, a solo pochi giorni dal 45° anniversario della strage di Piazza Fontana, Forza Nuova ha organizzato a Milano, a pochi passi dalla Camera del Lavoro, un convegno sull'Europa, chiamando a raccolta i vari movimenti neofascisti e neonazisti del vecchio continente.
L'ANPI fa appello alle forze politiche democratiche, alle istituzioni, e alle autorità perché intervengano per impedire che il raduno si svolga ancora una volta a Milano, medaglia d'oro della Resistenza, città multietnica, democratica e antifascista.
L'ANPI Provinciale di Milano aderisce al presidio promosso dalla Camera del Lavoro Metropolitana, che svolgerà davanti alla Camera del Lavoro, sabato 20 dicembre a partire dalle ore 14.
Il ripetersi di questi raduni che per la loro carica antisemita, razzista e xenofoba si pongono in netto contrasto con i principi sanciti dalla Costituzione Repubblicana nata dalla Resistenza e con le leggi Scelba e Mancino suscita - sottolinea Roberto Cenati, presidente ANPI Provinciale di Milano - crescente preoccupazione tra le forze democratiche che si richiamano ai valori della nostra Carta Costituzionale.
L'ANPI chiede alle istituzioni e alle pubbliche autorità una netta presa di posizione volta a ribadire che, soprattutto in vista del 70° anniversario della Liberazione, Milano, capitale della Resistenza, non venga invasa e oltraggiata da simboli e manifestazioni neonaziste e neofasciste che offendono la memoria dei Caduti per la Libertà."
Invitiamo le sezioni a diffondere l'appello e a partecipare al presidio.
Dopo il concerto di Black metal di ispirazione nazionalsocialista del 1° novembre, è previsto per il prossimo 29 novembre sempre a Milano, città Medaglia d’oro della Resistenza, in un luogo ancora top secret la Hammerfest 2014, ennesimo raduno europeo di band neonaziste organizzato dalla Skinhouse di Bollate. Stimato l’arrivo di circa mille persone da tutta Europa. Lo scorso anno a Rogoredo il concerto si svolse tra svastiche, saluti nazisti e slogan razzisti. A Milano - come denuncia l'Osservatorio democratico sulle nuove destre - l’apologia di fascismo, l’incitamento al razzismo e alla xenofobia, non consentiti in altri paesi, stanno ormai diventando di casa.
Queste alcune delle band che suoneranno all’Hammerfest. I tedeschi Kommando Skin e i Lunikoff (in origine si chiamavano Endlösung, 'Soluzione finale', della questione ebraica); i Vérszerzodé ungheresi messi al bando dalla Svizzera, nemici giurati di neri, turchi, ebrei e omosessuali. Gli italiani Gesta Bellica, veronesi nati con il Veneto Fronte Skinhead che dedicano un loro brano al comandante delle SS Erich Priebke, condannato all’ergastolo per l’eccidio delle Fosse Ardeatine, presentato dalla band veronese come un perseguitato. In un’altra canzone, Giovane patriota, si esaltano le divisioni delle WaffenSS che nel 1945 a Berlino si arroccarono disperatamente a difesa del bunker di Hitler. Sul palco anche i milanesi Malnatt, un altro gruppo di riferimento degli Hammerskin con la loro Resistenza Bianca.
Il referente politico del raduno sarà anche quest’anno Lealtà Azione, l’ “associazione culturale” che rappresenta la facciata istituzionale degli skinhead milanesi e brianzoli. Proprio circa un mese fa a Monza Lealtà Azione ha inaugurato l'ampliamento della nuova sede sempre in Via Dante, con la partecipazione all’evento di noti esponenti della destra monzese come Lele Petrucci e Andrea Arbizzoni e anche Marco Tognini della Lega nord, nuovo alleato politico dell’organizzazione il cui sodalizio è stato inaugurato in Urban Center a fine settembre con la serata “omofobia o eterofobia?”
Lealtà Azione continua a spacciarsi per una innocua associazione dedita alla tutela degli animali, dei valori della famiglia tradizionale, contro la pedofilia: ottimi argomenti per darsi una patente di rispettabilità. Nel contempo organizza iniziative come quella di alcuni giorni fa dal titolo “Amor Patriae Nostra Lex” http://www.lealta-azione.it/2014/11/24/resoconto-conferenza-amor-patriae-nostra-lex/ con la presenza di Guido Ongaro, vice-presidente dell’associazione “Piccola Caprera” http://www.piccolacaprera.it/associazione/associazione.html a Ponti sul Mincio (MN), sede del Museo storico del Reggimento “Giovani Fascisti”, Stelvio Dal Piaz Reduce R.S.I. “FIAMME BIANCHE”, Norberto Bergna coordinatore nazionale del gruppo di ricerca storica “L’altra verità"che lavora con il supporto di Memento
(http://www.lealta-azione.it/le-branche/memento/) associazione impegnata nella tutela dei monumenti e delle tombe dei caduti R.S.I." e L'Ultima Crociata http://www.ultimacrociata.it/ i cui scopi sono "ricordare e onorare la memoria dei soldati e dei civili scomparsi nei venti mesi della R.S.I. e nel dopoguerra, per azioni partigiane, per la loro appartenenza di lealtà diretta o indiretta alla R.S.I., o per la loro italianità; (...) svolgere e promuovere attività culturale per far conoscere e tramandare alle future generazioni il pensiero e l’azione della R.S.I."
Contro il raduno neonazista del 29 novembre, l'Anpi di Milano ha promosso la mobilitazione antifascista nella Giornata del tesseramento con il presidio alla Loggia dei Mercanti e l’associazione Libertà e Giustizia ha lanciato la sottoscrizione ad un appello nel quale si rivolge “alle istituzioni milanesi, prefetto e sindaco, nonché al ministro Alfano e al governo tutto affinché blocchino l’occupazione della città impedendo l’arrivo delle folle naziste e vietino qualunque forma di manifestazione organizzata, di esposizione di simboli fascisti vietati dalla nostra Costituzione.” http://www.libertaegiustizia.it/2014/11/18/impediamo-il-raduno-nazista/
l'Anpi di Monza sarà presente in città domenica 30 novembre in occasione della Giornata del tesseramento con un banchetto in Largo IV novembre, dalle 10.00 alle 17.00 al quale invita i cittadini per informarli sulle iniziative in corso e su quelle che si stanno preparando in occasione del 70 ° anniversario della Liberazione del nostro Paese dalla dittatura nazifascista.
In un momento difficile come questo le nostre battaglie in difesa della Costituzione e per contrastare la crescente attività di organizzazioni neofasciste e neonaziste nel nostro territorio hanno bisogno del contributo e della partecipazione di tutti.
Dopo la grande scritta sovrastante il cancello di ingresso del campo di
Auschwitz, il cancelletto di Dachau. Ad attirare l'attenzione dei ladri, anche
questa volta, e' la scritta Arbeit Macht Frei, il lavoro rende liberi, che
decine di migliaia di deportati da tutta Europa hanno visto all'ingresso nel
campo. Il cancelletto e' stato scardinato e rimosso nella notte, e ora la sua
assenza, per la prima volta dopo 81 anni, segna anche visivamente la ferita
inferta una volta di piu' alla memoria delle vittime dei Lager nazisti, alle
decine di migliaia di uomini uccisi in questo luogo e Ai pochi anziani
superstiti che ancora non si sono stancati di testimoniare e di denunciare
l'orrore del nazifascismo.
Aperto solo poche settimane dopo l'avvento di Hitler al potere, nel 1933,
Dachau simboleggia la spietata repressione di ogni voce di dissenso realizzata
dal nazismo fin dalle origini. Perche' non e' vero che nessuno in Germania si
oppose all'avanzata della dittatura: centinaia di migliaia di tedeschi, uomini
e di donne, furono percossi, imprigionati, deportati, torturati e spesso uccisi
per avere levato la propria voce contro Hitler. E uno dei principali luoghi in
cui questa repressione si materializzo' fu proprio il campo di Dachau.
>In questo luogo dal 1943 al 1945 furono deportati a migliaia anche gli
italiani: e' questo anzi il Lager dove gli italiani furono deportati in maggior
numero. Erano in larghissima maggioranza persone colpevoli di essersi opposte
al fascismo e di avere combattuto l'occupazione nazista del nostro paese.
Anche per questo il furto perpetrato in quanto rimane di questo luogo di
sofferenza, di tortura e di morte ferisce e offende i superstiti del campo e i
familiari dei deportati.
L'Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti si fa interprete di
questo sentimento di sdegno, e chiede alle autorita' tedesche di fare
l'impossibile per recuperare quanto e' stato rubato e di colpire con severita'
gli autori di questo sfregio.
L'ANED non puo' non rilevare che questo episodio richiama nuovamente
all'attenzione delle autorita' il tema della tutela e della salvaguardia di
quanto rimane degli ex Campi nazisti, alla vigilia delle manifestazioni per il
70* anniversario della liberazione, che inizieranno a gennaio ad Auschwitz, per
concludersi a maggio a Mauthausen. Gli ex Lager nazisti, con quanto
rappresentano e con quanto insegnano anche al mondo di oggi, sono patrimonio
dell'umanita'. Troppi episodi di sfregio dicono che questi luoghi sono troppo
poco tutelati e vigilati. E' ora di fare di piu' e meglio: lo si deve alla
memoria delle vittime, per consegnare questi luoghi anche alle future
generazioni
ANED - Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti
ANPI Monza e Brianza. comunicato stampa
Danneggiata la sede dell’Anpi di Muggiò
Nella notte fra il 26 e il 27 ottobre è stata danneggiata la sede dell’Anpi di Muggiò.
E’ stata colpita la vetrata e sono stati strappati i manifesti affissi in bacheca.
Il Presidente della sezione ha tempestivamente informato dell’accaduto l’amministrazione comunale, proprietaria dei locali, ed esposto regolare denuncia alle forze dell’ordine competenti.
Al momento non è chiaro se si tratti di un generico atto vandalico o di un attacco intimidatorio di carattere politico rivolto proprio all’Anpi.
Risulta invece evidente che, nell’attuale clima politico e sociale, forze di estrema destra, che si richiamano al credo fascista e alla discriminazione razziale, sono sempre più presenti con iniziative provocatorie ed inaccettabili. Sarebbe ora che, come da tempo l’Anpi richiede, le istituzioni, il Prefetto di Monza e Brianza e le forze dell’ordine intervenissero per vietare tali manifestazioni che sono in aperto contrasto con la Costituzione e le leggi vigenti.
L’attività dell’Anpi di Muggiò è costantemente impegnata nelle iniziative a difesa della memoria storica della lotta di liberazione dalla dittatura nazifascista e delle fondamenta democratiche e antifasciste della Costituzione Italiana
L’Anpi provinciale di Monza e Brianza esprime la propria solidarietà e vicinanza alla sezione di Muggiò, nella convinzione che questi episodi verranno isolati e sconfitti grazie all’ apporto di tutte le forze democratiche del paese e della cittadinanza tutta.
Domenica 5 ottobre si è svolta nel teatro Comunale di Limbiate, la Cerimonia per l'assegnazione dell'APE D'ORO, il prestigioso riconoscimento cittadino
che, ogni anno, viene attribuito a personalità e Associazioni che si sono particolarmente distinti nel corso dell'anno.
L'ANPI di Limbiate esprime la sua grande soddisfazione per l'attribuzione di una particolare Benemerenza alla Memoria a tre Partigiani limbiatesi caduti nella Lotta di Liberazione.
Franco Laratta, combattente della 23a Brigata "Mazzini", arrestato e deportato, morì nel lager di Dachau;
Francesco Solari, Partigiano combattente fu catturato e fucilato da un reparto motorizzato di tedeschi in ritirata nell'Oltre Po pavese il 26 aprile del 1945;
Luigi Casati, Partigiano combattente della 122a Brigata "Garibaldi", cadde in uno scontro durante un rastrellamento di forze nazifasciste in località Cimmo di Tavernole in Val Trompia (BS).
L'alta onorificenza è stata ritirata dal Presidente dell'ANPI Limbiate, Rosario Traina che nel ringraziare l'Amministrazione comunale ha detto:
"Con questo prestigioso riconoscimento nasce sotto i migliori auspici il programma per le iniziative del 70° della Resistenza.
La bandiera storica dell'ANPI di Limbiate contiene tre stelle.
Le stelle di tre martiri che rappresentano la "Meglio Gioventù" della Storia della nostra città.
Tre giovani che, a vent'anni, presero a corteggiare la più bella delle ragazze, la Libertà"
Questa mattina è scomparso, dopo una lunga malattia, Vittorio Bellini, personalità importante della cultura democratica e antifascista di Monza e della Brianza. Ex deportato nei lager nazisti per aver rifiutato di aderire alla Repubblica di Salò nel dopoguerra ha svolto una intensa attività culturale a sostegno dei valori della cultura della nostra città. In particolare è sempre stato presente a tutte le iniziative e le manifestazioni per ricordare l'orrore rappresentato dal nazismo e dal fascismo.
Finché le forze glielo hanno permesso ha rappresentato un punto di riferimento essenziale per mantenere viva la memoria e per rinnovare l'impegno democratico e antifascista, impegno che Vittorio Bellini viveva con particolare intensità in quanto vedeva con preoccupazione il degrado della vita politica e il pericoloso insorgere di fenomeni neonazisti e neofascisti.
Ci mancheranno la sua disponibilità, la sua forza ideale e morale e la sua straordinaria lucidità nel ricordare il passato e nell'indicare i pericoli attuali per la nostra convivenza sociale.
L'ANPI di Monza e Brianza sarà presente ai funerali di Vittorio Bellini che si svolgeranno lunedì 25 agosto alle ore 15 presso la chiesa Carrobiolo , in piazza Carrobiolo.
Loris Maconi
25 luglio 2014
dalla Segreteria Nazionale ANPI
Carissime e carissimi,
trasmettiamo in allegato:
1. Note del Presidente Smuraglia sulla discussione avvenuta ieri in Senato sulle riforme costituzionali.
2. Documento della Segreteria Nazionale ANPI su una petizione avviata da un quotidiano riguardante le riforme costituzionali.
3. Un documento della Segreteria Nazionale ANPI sui tragici fatti di Gaza.
Abbiamo appena terminato la sesta Festa provinciale dell'ANPI di Monza e Brianza.
Il tempo non ci è stato amico, la gente invece si. Infatti, nonostante la pioggia, la nostra festa ha avuto un grande successo e una grande partecipazione.
Pensiamo di avere offerto una festa con spettacoli di grande qualità e con incontri politici significativi con una buona partecipazione. Abbiamo dedicato la festa al settantesimo anniversario degli scioperi del 1944. Siamo partiti da li per rinnovare il nostro impegno per una difesa e applicazione coerente della nostra costituzione.
Abbiam parlato di legalità e di contrasto alla mafia; abbiamo ricordato Mario Lodi e il suo impegno per una scuola libera; abbiamo ricordato le vicende del partigiano Moranino; abbiamo analizzato i fenomeni della nuova destra e, infine, con Guerzoni, vice presidente dell'ANPI nazionale, abbiamo ricordato i 70 anni della storia dell'ANPI. I nostri dibattiti hanno dimostrato che è possibile far convivere idee diverse con un impegno comune.
Un grande grazie ai tanti compagni che hanno lavorato con grande impegno nei 5 bellissimi giorni della festa.
COMUNICATO:
SABATO 14 GIUGNO: IMPEDIRE L' ENNESIMA PROVOCAZIONE NEONAZISTA SABATO 21 GIUGNO MONZA : NEONAZISTI IN PIAZZA, NO GRAZIE
Al Prefetto della Provincia di Monza e Brianza
Alla Questura di Monza
Al Sindaco del Comune di Monza
Come ormai noto la SKIN-HOUSE di Bollate, con la collaborazione di LEALTA’ AZIONE, ha organizzato per sabato 14 giugno un concerto (del tutto simile a quello tenutosi circa un anno fa in un capannone di Rogoredo) per il quale è previsto l’arrivo di alcune centinaia di neonazisti dall’Italia e dall’Europa, in particolare Francia e Ungheria. Non è ancora noto il luogo preciso comunque tra Brugherio, Cernusco sul Naviglio e Carugate, dove è stato indicato il cosiddetto meeting point (nel pomeriggio di sabato all'uscita 14 della tangenziale est).
Il ricavato del concerto è destinato ai dirigenti di Alba dorata greca, organizzazione neonazista perseguita dalla magistratura greca come associazione criminale. Alcuni suoi esponenti sono i responsabili dell’assassinio, avvenuto circa un anno fa del rapper antifascista Pavlos Fyssas.
L’Anpi Provinciale Monza Brianza chiede al Sindaco del Comune di Monza di coordinarsi con i sindaci di Brugherio, Cernusco S/N e Carugate e alle autorità competenti di impedire che si svolga l’ennesima manifestazione in totale spregio dei valori dell’antifascismo e della Costituzione.
Medesimo appello rivolgiamo per la cosiddetta veglia delle Sentinelle in piedi, promossa da Lealtà Azione con la sigla di BRAN.CO e sponsorizzata da accoltellatori e picchiatori fascisti per sabato 21 giugno a Monza in P.zza del Duomo alle ore 17,00.
COMUNICATO STAMPA
In frantumi i vetri delle finestre e la vetrata dell'ingresso della sede ANPI di Limbiate
I vetri delle finestre e la vetrata dell'ingresso dei locali di Villa Mella dove hanno sede l'Associazione dei Bersaglieri, Legambiente e l'A.N.P.I. di Limbiate distrutti, nottetempo, a colpi di pietre.
Pur non escludendo nulla, compreso l'atto vandalico di alcuni balordi, siamo portati a propendere verso l'atto intimidatorio nei confronti proprio dell' A.N.P.I.
Riteniamo, infatti, che le altre Associazioni che nei locali di Villa Mella hanno sede siano da escludere come un probabile obiettivo di matrice politica, in questo caso, di chiara matrice neofascista.
L'attività dell'A.N.P.I. di Limbiate, fra i giovani e nella città, si è caratterizzata come un intransigente baluardo a difesa della Memoria storica e delle fondamenta democratiche e Antifasciste della nostra Costituzione e questo già basta a scatenare il riemergere di atti e violenze di chi non si è mai rassegnato alla condanna a cui la Storia e le coscienze democratiche lo aveva relegato.
Possono aver indotto a questo attentato notturno le recenti iniziative di cui l'A.N.P.I. si è resa promotrice? per esempio l'approvazione in Consiglio Comunale di una Mozione che mette al bando nel territorio limbiatese le manifestazioni neonaziste? Oppure la denuncia dei tentativi di infiltrazione di gruppi dell'eversione nera in Associazioni limbiatesi ignare di tali subdole manovre? Oppure il crescente consenso che le nostre iniziative come la presentazione di libri, l'allestimento di mostre, l'organizzazione di Convegni e i Viaggi della Memoria riscuotono nelle scuole, nelle Istituzioni e nella città ?
Abbiamo sporto denuncia ai Carabinieri e a loro spetterà dare risposte, noi ci limitiamo a mettere in fila indizi e contesto.
Mozione antifascista in Consiglio Comunale a Monza - solidarietà a Alessandro Gerosa
A seguito della mozione presentata da Alessandro Gerosa in comune a Monza contro i rigurgiti fascisti il consigliere Gerosa è oggetto di pesanti attacchi. Esprimiamo tutta la nostra vicinanza e solidarietà a Alessandro Gerosa. Di seguito il testo delle dichiarazioni rilasciate oggi da Gerosa:
"La Mozione antifascista presentata ieri in Consiglio Comunale è sorta sulla base di un appello condiviso da moltissime realtà associazionistiche e partitiche del territorio ed è stata firmata da molti Consiglieri Comunali di Maggioranza e Opposizione. Lo scopo dichiarato è quello di impedire che anche a Monza possano proliferare incitamenti all'odio ed episodi di intimidazioni fisiche gravissime come quelle ai danni dei migranti al sottopasso Rota-Grassi.
Non posso che smentire categoricamente chi mi ha affibbiato nostalgie degli anni di piombo, di agguati e di morti, in quanto sono concetti quanto più distanti dalla mia storia e cultura politica.
Rivendico invece orgogliosamente di essere parte di una mobilitazione antifascista monzese che si rifà ai valori della Cultura, della Democrazia, della Costituzione.
Inoltre sottolineo come nel mio intervento, che è pubblico e visibile a tutti sul sito del Comune, non abbia citato alcun nome e cognome, ma abbia semplicemente comunicato di aver consegnato ai consiglieri comunali per conoscenza un dossier realizzato dall'Osservatorio Democratico sulle nuove destre, pubblicato online da tempo e già uscito sugli organi di stampa locali"
COMUNICATO DELLA SEGRETERIA NAZIONALE DELL’ANPI SULLA MANIFESTAZIONE DEL 12 OTTOBRE A ROMA
Trasmetto, in allegato, il Comunicato che riassume la posizione assunta dalla Segreteria dell’ANPI sulla manifestazione del 12 ottobre.
Prego di considerare che si tratta di una decisione sofferta e ampiamente discussa in due sedute di Segreteria e culminata in una decisione assunta all’unanimità.
Raccomando vivamente di leggere attentamente il contenuto, che spiega con chiarezza le nostre ragioni e risponde ad ogni eventuale obiezione.
Come sempre, abbiamo ritenuto di agire nell’interesse dell’ANPI e della sua identità.
Intanto, rinnovo l’invito pressante alla mobilitazione contro il progetto di riforme costituzionali, nel senso e sulla linea più volte indicati.
Fraterni saluti.
ANPI Monza e Brianza: "manifestazione antifascista a Cantù"
Le forze democratiche di Cantù hanno indetto una manifestazione democratica, antifascista, pacifica e non violenta per domani, venerdì 13 settembre, alle ore 21.00, in piazza Garibaldi a Cantù.
L'Anpi Monza e Brianza sostiene la manifestazione e invita i propri iscritti a partecipare.
L’ANPI Regionale ha organizzato, con tutti i Comitati Provinciali Lombardia, e con l'adesione delle altre forze
sociali politiche e sindacali democratiche, nonché della Comunità Ebraica di Milano, la manifestazione a
Como di giovedì 12 settembre, nel luogo del Monumento alla Resistenza Europea, prendendo certo spunto
dal raduno neonazifascista che si è saputo da poco dovrebbe svolgersi a Cantù, ma intendendo dare un
significato più ampio alla presa di posizione del mondo democratico: vogliamo sensibilizzare l’opinione
pubblica e le istituzioni rispetto alla necessità di contrastare i rigurgiti del nazifascismo in Italia e in
Europa, ma anche alla necessità di riconoscere e combattere oggi il fascismo di sempre.
Noi abbiamo chiesto fermamente alla giunta comunale di Cantù, al Prefetto e al Questore di Como che
vietino il raduno, e se ciò non avvenisse non potremo che stigmatizzare comportamenti contrari allo spirito e
alla lettera della nostra Costituzione e delle sue Leggi attuative.A questi rappresentanti delle Istituzioni
Repubblicane rivolgiamo una doverosa precisazione: qui non si tratta di tutelare la libertà di pensiero e
di riunione, ma di sanzionare l’incitamento all’odio, alla discriminazione razziale, alla soppressione
delle libertà democratiche.
I poteri dello Stato, sia centrali che locali, dunque, sono chiamati a salvaguardare non solo l’ordine pubblico,
ma anche l’ordine repubblicano, che non consente l’istigazione al nazifascismo, all’odio e al razzismo.
Sarebbe giusto e doveroso che il Ministro degli Interni diffondesse notizie circostanziate circa i gruppi
europei invitati al raduno di Cantù, fornendo conoscenze e direttive ai propri rappresentanti sul territorio.
Non spetta all’ANPI impedire fisicamente le riunioni fasciste, ma appunto, alle Istituzioni repubblicane.
Spetta all’ANPI sollecitarle a ciò, e sensibilizzare gli italiani rispetto al permanere del fascismo di sempre e
all’innesto su di esso di nuovi fascismi.
Questo è il senso della manifestazione a Como di tutte le ANPI di Lombardia e del loro impegno quotidiano
nel territorio di competenza.
L'ANPI Regionale esprime piena solidarietà alle forze democratiche ed antifasciste di Cantù per l'offesa
arrecata dalla sbagliatissima scelta di consentire il raduno neonazista nel loro Comune.
L’ANPI di Monza e Brianza parteciperà in modo massiccio alla manifestazione organizzata dall’ANPI regionale il 12 settembre a Como. Con questa manifestazione l’ANPI intende protestare contro il raduno di forze nazifasciste organizzato a Cantù da Forza Nuova, con la partecipazione di organizzazioni provenienti da vari paesi europei. L’ANPI intende inoltre lanciare un forte allarme contro la ripresa di attività di forze di chiara ispirazione fascista, che in Lombardia trovano spazio anche a causa della sottovalutazione da parte di troppe forze politiche.
Le dichiarazioni del sindaco di Cantù, che ha giustificato la concessione di spazi pubblici con il richiamo alla libertà di opinione, sono inaccettabili.
Infatti a Cantù si riuniscono forze e organizzazioni che, per la loro cultura, violano apertamente la Costituzione e le leggi dello Stato Italiano.
Inoltre risulta particolarmente grave il comportamento della questura di Como che, mentre non ha avuto dubbi nel concedere l’autorizzazione per l’iniziativa nazifascista, pare intenda vietare una pacifica manifestazione delle forze democratiche e antifasciste di Cantù.
L’ANPI di Monza e Brianza, in accordo con l’ANPI regionale, esprime piena solidarietà ai cittadini e alle forze democratiche di Cantù e assicura il proprio sostegno a tutte le iniziative pacifiche e democratiche che intenderanno organizzare.
Adesioni alla manifestazione democratica e antifascista promossa dall’Anpi Regione Lombardia
Andrea Folco, Sindaco del comune di Briosco
Marco Troiano, Sindaco del comune di Brugherio e la Giunta comunale
Roberto Corti, Sindaco di Desio e la Giunta comunale
Roberto Scanagatti, Sindaco di Monza
Renato Casati, Sindaco di Verano Brianza e la Giunta comunale
Partito Democratico, Rifondazione Comunista, Sinistra Ecologia Libertà
Lista civica Città Persone (Monza)
Lista civica L’altra Carate (Carate Brianza)
Lista Sinistra e Ambiente (Meda)
Cgil Monza e Brianza
Cisl Monza Brianza Lecco
Uil Brianza
11 settembre 2013
COMUNICATO STAMPA ANPI SEZIONE DI COMO
ll sindaco di Cantù pare si voglia elevare a paladino difensore della libertà di espressione sempre e comunque, non ravvedendo alcun problema democratico nel ritrovo nella sua città di movimenti filonazisti e neofascisti. Anzi, ritiene che sia addirittura anticostituzionale vietare il raduno omofobo e razzista.
Noi crediamo che il Sig. sindaco Bizzozero stia stravolgendo completamente la realtà, svuotando soprattutto il concetto di democrazia dal suo significato e segno distintivo: l'antifascismo. Questo valore, conquistato grazie alla lotta di Resistenza dopo anni di sofferenze e violenze, è alla base della Carta Costituzionale e della nostra società.
Ci chiediamo dove fosse il sig. sindaco di Cantù quando Forza Nuova tappezzava le strade con manifesti che recitavano "L'immigrazione uccide" oppure "Proteggete le nostre donne. No alla cittadinanza agli immigrati" o ancora "L'Italia ha bisogno di figli, non di omosessuali" .
L'Anpi sezione di Como chiama gli antifascisti, i democratici cittadini e tutte le forze politiche e sociali che si richiamano ai valori e ai principi della Costituzione Repubblicana ad una grande, unitaria e democratica manifestazione antifascista indetta dall'Anpi regionale che avrà luogo nella nostra città giovedì 12 settembre presso il Monumento alla Resistenza europea ai giardini a lago, dalle ore 18.00 alle ore 21.00.
Inoltre l'Anpi sezione di Como invita sin da ora a partecipare al presidio di testimonianza democratica che l'insieme delle forze antifasciste canturine stanno organizzando a Cantù venerdì 13 settembre alle ore 21 in P.za Garibaldi.
ANPI Monza e Brianza: "manifestazione antifascista"
Carissimi,
vi inoltro il comunicato dell'Anpi regionale che indice la manifestazione democratica ed antifascista contro il raduno europeo organizzato da Forza Nuova nel comasco.
Stiamo tentando ancora in queste ore di impedire che il raduno si svolga.
In ogni caso è importante che ci mobilitiamo.
Vi invito pertanto ad organizzare una massiccia presenza alla manifestazione di Como.
L'Anpi di Monza e Brianza, con la collaborazione di Cgil Cisl e Uil, metterà a disposizione un pullman che partirà da Monza, via Vittorio Veneto n. 1, Circolo Cattaneo, alle ore 16,00.
Fermate in Biassono, piazza Italia ore 16.15 e Carate Brianza, piazza Risorgimento, fronte sede Cgil ore 16.30.
Le prenotazioni per il pullman vanno comunicate entro mercoledì alle ore 17.00.
Ps Entro giovedì alle ore 12.00 comunicare le adesioni all'appello contro il raduno, da parte di amministrazioni comunali, associazioni, partiti etc...
Il Presidente
Loris Maconi
ANPI - Associazione Nazionale Partigiani d'Italia
Comitato Provinciale di Monza e Brianza
lettera a Provincia e Prefettura per il presunto raduno nazifascista in Lombardia
Di seguito la lettera che abbiamo inviato al Presidente della Provincia, al Prefetto ed al Questore:
Egregio Sig. Presidente,
dalla stampa abbiamo notizia che dal 12 al 14 settembre prossimi si terrà un raduno internazionale di forze che si richiamano ai tragici valori del nazismo e del fascismo.
Da alcune indiscrezioni sembra che tale raduno si potrebbe svolgere in una località della Brianza.
L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia di Monza e Brianza esprime la propria preoccupazione per quanto preannunciato. Le chiede di fare tutto quanto in suo potere per verificare la veridicità della notizia. Qualora venisse accertata, l’Anpi Monza e Brianza la invita ad assumere ogni misura possibile per impedire che ciò avvenga. Il raduno nazifascista rappresenterebbe una grave offesa alla cultura democratica e antifascista della Brianza nonché una grave violazione dei principi costituzionali. Ricordiamo infine che quest’anno ricorre il settantesimo anniversario della Resistenza Italiana e sarebbe ancor più inaccettabile che trovassero spazio manifestazioni di chiaro stampo neofascista.
Certi della sua consueta collaborazione colgo l’occasione per inviarle i migliori saluti.
Il Presidente dell’Anpi Provinciale di Monza e Brianza
Messaggio della Segreteria Nazionale ANPI per la scomparsa di Don Andrea Gallo
La Segreteria Nazionale ANPI esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Don Andrea Gallo e si stringe attorno al dolore della Comunità di San Benedetto e delle cittadine e dei cittadini di Genova.
Il Paese intero perde con Don Gallo un autentico servitore dell’antifascismo e della Costituzione, vissuti nel profondo e diffusi tra la gente, per le strade senza mai lesinare coraggio, fiato e speranza.
E’ stato un solido punto di riferimento e voce dei bisognosi, dei diseredati, degli inascoltati dal potere: da qualsiasi posto emergesse una richiesta accorata di riscatto e dignità don Andrea Gallo era lì ad offrire mani e cuore.
Un esempio, non un’omelia. Un partigiano della solidarietà, della giustizia sociale, dei diritti. Limpido erede della Resistenza, del suo appassionato spirito di rivolta e rivoluzione.
Resistenza, che amava nominare in ogni occasione possibile anche ricorrendo ad indimenticabili esibizioni canore: la sua Bella Ciao cantata spesso anche in chiesa. Così fu durante la Prima Festa nazionale dell’ANPI a Casa Cervi dove la sua presenza regalò entusiasmo e una bella allegria.
La memoria di don Andrea Gallo, del suo impegno, delle sue lotte, non ci abbandonerà. Doverosamente la porteremo nel cuore e nella coscienza. Fino a farla scendere nelle piazze, tra la gente. Con la Costituzione in mano.
Messaggio per la scomparsa di Annunziata Cesani “Ceda” componente della Presidenza Onoraria
“Provengo dalla Resistenza e, come tante altre donne, dopo il 25 aprile 1945, non ci
siamo ritirate nell’ambito familiare delegando ad altri il compito di continuare l’impegno e la
battaglia per la realizzazione degli ideali per i quali avevamo combattuto, ma siamo
rimaste sulla breccia in questi cinquant’anni, riuscendo, sia pure con fatica, a coniugare
doveri e affetti familiari con l’impegno civile, sociale e politico”: Annunziata Cesani “Ceda”
fu partigiana per tutta la vita. E questa lezione di impegno totale, continuo senza il minimo
tentennamento ha voluto trasmetterlo alle giovani generazioni.
Ci ha lasciato la notte scorsa a 86 anni, diffondendo emozione e commozione.
“Ceda”, il Suo nome di battaglia, inizia la Sua attività di combattente per la libertà
giovanissima, 16 anni, a Imola, Suo luogo natio e nel 1946 la Presidenza del Consiglio dei
ministri Le riconosce la qualifica di “partigiana combattente col grado di sottotenente”.
Nel dopoguerra intraprende un importante percorso politico nel PCI e quindi nelle
organizzazioni femminili. A Sesto San Giovanni, luogo che diverrà la Sua residenza fino
alla fine, arriva a ricoprire la carica di Assessore alla sanità.
Quindi è la volta dell’ANPI. La Sua naturale casa di militanza e di impegno “di
radice”. Presidente della Sezione ANPI di Sesto San Giovanni, dirigente del Comitato
Provinciale di Milano e per tanti anni componente del Comitato nazionale. Col Congresso
del 2011 a Torino entra a far parte della Presidenza Onoraria.
“Ceda” resterà nel cuore di chi l’ha conosciuta nel profondo, ma non solo, come una
instancabile e appassionata “sentinella” dei diritti e della memoria. Un patrimonio di valori
e di condotta responsabile e di futuro.
Il Suo esempio e la Sua testimonianza resteranno vivi nella coscienza di tutti i
sinceri e appassionati democratici e antifascisti.
L’ANPI Nazionale partecipa con commozione al dolore dei Suoi familiari, dei
compagni e di quanti hanno incontrato e conosciuto “Ceda” in tanti anni di militanza e di
attività dirigenziale nella nostra Associazione.
Ne conserveremo sempre un ricordo fraterno e affettuoso.
La Procura di Stoccarda ha respinto il ricorso contro l'archiviazione della strage S.Anna di Stazzema. L'indignazione dell'ANPI
"Dalle Agenzie apprendo che la Procura Generale di Stoccarda ha respinto la richiesta di riaprire le indagini (in precedenza archiviate) sulla strage di Sant’Anna di Stazzema. Il ricorso era stato presentato per conto dell’Associazione dei Martiri della strage.
Se la notizia è esatta, devo dire che sono veramente indignato. Per la strage in questione, alcuni responsabili sono stati condannati, in Italia, all’ergastolo, con sentenza divenuta definitiva. Possibile che non se ne tenga alcun conto e che per una strage così orribile, in Germania si pensi di chiudere la vicenda con un tratto di penna? Ciò che colpisce è che il Presidente tedesco è andato quest’estate a Sant’Anna, ha fatto un bel discorso, si è rammaricato di quanto accaduto allora ed ha parlato della necessità di una memoria condivisa. Ma come è possibile, se poi decisioni come questa di Stoccarda scavano un solco ancor più profondo non solo con i familiari delle vittime, ma anche con tutti i cittadini che aborrono la violenza e la barbarie e confidano che i popoli possano diventare amici?
Esprimo un sentimento di viva protesta e indignazione; e ne faccio partecipi anche tutti coloro – italiani e tedeschi - con i quali si è cercato di percorrere un cammino di pace, rispettando verità storica e giustizia. Vorrei che tutti si impegnassero a farlo, contro ogni tentativo ed ogni sforzo di dividere e di negare giustizia, per creare una convinzione comune e diffusa che, senza giustizia e verità, le profonde ferite scavate dalla barbarie e dalle stragi non si potranno mai rimarginare. Noi, persone responsabili, vorremmo invece arrivare a soluzioni di pace, ma nel rispetto della storia e della verità. Esprimiamo, perciò, la nostra più sentita partecipazione e vicinanza a tutti coloro che vedranno rinnovarsi, con questa triste notizia, dolori, angosce e sofferenze mai sopite".
Carlo Smuraglia
Presidente Nazionale ANPI
16 maggio 2013
Comunicato ANPI Nazionale: "La Costituzione non si deve alterare"
Il Comitato Nazionale dell’ANPI,
In relazione ai diversi progetti che si vanno formulando, anche in sede governativa, a riguardo di un sistema di riforme costituzionali,
ribadisce
la più ferma contrarietà ad ogni modifica, legislativa o di fatto, dell’art. 138 della Costituzione, che – semmai – dovrebbe essere rafforzato e del quale in ogni caso, si impone la più rigorosa applicazione;
conferma
il netto convincimento che il procedimento da seguire non può che essere quello parlamentare, attraverso gli strumenti e le commissioni ordinarie, non essendovi ragione alcuna per eventuali nuove formule e strutture, essendo più che sufficiente quanto già previsto dai regolamenti parlamentari;
riafferma
l’inopportunità del ricorso ad apporti esterni che in qualche modo incidano sul lavoro parlamentare e che non siano quelli già previsti, attraverso i quali si possono acquisire opinioni e contributi di esperti, mediante pareri, consultazioni, audizioni e quant’altro;
conferma
la convinzione, più volte espressa, che le riforme possibili ed auspicabili sono solo quelle che risultano in piena coerenza con i principi della prima parte della Costituzione e con la stessa concezione che è alla base della struttura fondamentale della seconda, indicando fra le riforme possibili, la diminuzione del numero dei parlamentari, la differenziazione del lavoro delle due Camere, l’abolizione delle province; tutte materie sulle quali esiste già una notevole convergenza e che non pongono problemi di coerenza complessiva;
ribadisce
quanto già espresso in varie occasioni, vale a dire la netta opposizione dell’ANPI ad ogni riforma che introduca il presidenzialismo o il semipresidenzialismo, non risultano ragioni evidenti per stravolgere il delicato e sistema delineato dal legislatore costituente;
conferma
ancora una volta, l’assoluta e prioritaria necessità di procedere alla modifica della legge elettorale vigente, da tutti ritenuta inadeguata e dannosa; invita tutti gli organismi dell’ANPI ad impegnarsi a fondo su questi temi, promuovendo dibattiti e confronti, irrobustendo l’informazione ai cittadini, assumendo tutte le iniziative (a partire da quelle per il 2 giugno e in particolare da quella di Milano), idonee ad ampliare il consenso attorno a queste posizioni, d’intesa con altre associazioni democratiche e con tutte le forme di aggregazione di cittadini interessati a problemi di ordine costituzionale, chiarendo soprattutto che non si tratta di restare ancorati a tutti i costi ad un sistema immodificabile, ma di impedire ingiustificate alterazioni di esso e assicurare che non vengano poste in atto misure pericolose, suscettibili di scardinare la profonda ed intima coerenza del sistema costituzionale, senza alcun vantaggio per la democrazia.
Comunicato Riforme Costituzionali.pdf
Roma, 16 maggio 2013
Adesione ANPI nazionale a manifestazione della FIOM-CGIL del 18 maggio a Roma
Carissime e carissimi, di seguito l'adesione del Presidente Smuraglia, a nome dell'ANPI Nazionale, alla manifestazione della FIOM-CGIL del 18 maggio a Roma:
"Ho ricevuto il Vostro appello per la manifestazione del 18 maggio. L’ANPI Nazionale ne condivide i contenuti e gli obiettivi ed apprezza l’iniziativa, a cui auguriamo pieno successo, in una fase così difficile della vita del nostro Paese e in presenza di una gravissima emergenza sociale".
STRAORDINARIA MOBILITAZIONE DELL'ANPI IN TUTTE LE PROVINCE D'ITALIA PER IL 25 APRILE
Il 25 aprile cade in un momento di gravissima crisi per il Paese: pesante instabilità economica, un livello occupazionale mai così basso, una situazione che costringe molte famiglie addirittura al livello della disperazione, uno scenario politico segnato da una devastante confusione, da una forte caduta di valori e infine da una diffusa rabbia sociale – derivante da una pesante incertezza del futuro – che spesso si traduce in atti e linguaggi di preoccupante violenza.
Il 25 aprile cade, quindi, a dettare un sentiero di profonda inversione di rotta e solida ricostruzione: diritti, partecipazione. Il sentiero della Costituzione - ancor’oggi disapplicata e ignorata quando non avversata - unica garanzia di un Paese libero, civile e cosciente, un Paese, è il caso di dirlo e sottolinearlo, normale. La festa della Liberazione cade a liberarci dalla tentazione di tirarsi fuori, affidare il timone delle scelte e della guida pubblica alla casualità; a liberare il futuro da interessi personali e tentativi di riedizioni di pratiche e culture politiche che hanno mortificato, diviso e gettato nella disgregazione l’Italia. E’ soprattutto un monito contro ogni forma di degenerazione morale e politica e contro ogni rischio di populismo e autoritarismo.
L’Italia ha bisogno di un governo democratico e stabile, di un Parlamento che funzioni nella serietà e nella trasparenza, di una politica “buona”, di organi di garanzia che fondino la loro autorevolezza sul richiamo ai valori della Costituzione nata dalla Resistenza.
Il 25 aprile è un grande richiamo alle cittadine e ai cittadini a tornare ad incontrarsi, riflettere insieme: in una parola a partecipare e ridare ossigeno a una democrazia sempre più calpestata. E un monito a chi ha il dovere costituzionale di amministrare e di garantire diritti: non sono più tollerabili condotte che non siano trasparenti e responsabili; non è più sostenibile una situazione di disuguaglianza, di incertezza e di precarietà.
Per tutto questo l'ANPI ha avviato una grande mobilitazione nel Paese: in tutte le province sono previste iniziative con la partecipazione delle Istituzioni.
Segnaliamo, in particolare, la presenza della Presidente della Camera, On. Laura Boldrini, a Milano, del Presidente del Senato, Sen. Pietro Grasso, a Marzabotto e della Vice Presidente del Senato, Sen. Valeria Fedeli,a Reggio Calabria.
Segreteria Nazionale ANPI
20 aprile 2013
Comunicato dell'ANPI regionale - Lombardia
Quest’anno il 25 Aprile cade in una fase di straordinaria difficoltà del nostro Paese.
La devastante crisi economico/finanziaria, generata, non dimentichiamolo mai, dal liberismo
selvaggio voluto da Reagan e dalla Thatcher, morde sempre più ferocemente moltissimi italiani,
creando paura, disagio, disperazione, rabbia, e divaricando
in modo inaccettabile le disuguaglianze.
Il marasma politico/istituzionale di queste ore aumenta il disorientamento e lo sbandamento, forieri,
in una democrazia fragile e immatura come la nostra, di possibili involuzioni autoritarie.
L’A.N.P.I. rimane uno dei pochi punti di riferimento al quale molti guardano con fiducia, e questo
aumenta le nostre responsabilità.
Ecco perché la manifestazione nazionale del 25 Aprile a Milano – che vedrà l’emblematica presenza
della Presidente della Camera - assume la connotazione di dimostrazione di volontà dei cittadini
democratici per la salvezza nazionale e per una ripartenza forte e corale dell’Italia della
Costituzione.
La situazione è eccezionale, ed eccezionale deve essere l’impegno di tutte le A.N.P.I. di Lombardia
perché la manifestazione sia, come fu la Resistenza, una grandissima risposta di speranza e
di volontà di riscatto.
Portiamo, dunque, le nostre A.N.P.I. a Milano!
Milano, 20 aprile 2013
ANPI LOMBARDIA
Il Presidente
18 marzo 2013
Verano Brianza: inaugurazione nuova sede
L’ANPI Provinciale di Monza e Brianza e la sezione ANPI di Verano Brianza hanno il piacere di comunicare che, in data 23 marzo 2013, alle ore 16 verrà inaugurata la sede della Sezione ANPI del Comune di Verano Brianza.
La sede, gentilmente messa a disposizione dall’Amministrazione comunale - che ringraziamo -, è ubicata nei locali della ex biblioteca, in Via Nazario Sauro, che già ospitano molte altre associazioni.
La disponibilità dei locali, per le riunioni della sezione, è fissata per il lunedì sera.
Eccezionalmente, in occasione dell’inaugurazione, fruiremo dei locali il sabato pomeriggio.
All’inaugurazione sono invitate tutte le associazioni che operano e animano il nostro paese di tante attività di volontariato, il Consiglio Comunale dei ragazzi e l’Amministrazione comunale.
Durante l’inaugurazione verranno anche presentate le iniziative programmate dalla sezione per la commemorazione della Liberazione.
Cogliamo l’occasione per presentarvi gli organi della nostra sezione e la nostra associazione.
Presidente Onorario è Enrico Preda, fratello del Partigiano Mario Preda,detto Topolino, ucciso a Someraro Verbano dal fuoco nazifascista, all’età di soli 15 anni.
Presidente è Antonio Chiodo, questi i recapiti per ogni eventuale vostro contatto:
antonio.chiodo1@gmail.com tel. 335304902 .
L’ANPI è un’Associazione aperta a tutti i democratici e a tutti gli antifascisti.
Il suo compito è quello di coltivare la memoria e di ricordare i valori e gli ideali della Resistenza.
E’ stato anche grazie alle battaglie e ai sacrifici di tanti partigiani che è stato possibile sconfiggere la dittatura nazifascista e riportare la democrazia nel nostro Paese.
L’ANPI inoltre si propone di essere un punto di riferimento per alimentare la discussione attorno ai valori della Costituzione, che rappresentano il frutto più alto della lotta partigiana.
L’Anpi di Verano Brianza è impegnata anche in percorsi didattici con le scuole primarie e secondarie e collabora attivamente con l’Associazione Combattenti e Reduci, proprio nello spirito dell’art. 11 della Costituzione Italiana che “… ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di controversie internazionali…”
Nel porgervi i più cordiali saluti rinnoviamo l’invito alla vostra partecipazione all’inaugurazione della sede.
Notazioni del Presidente Nazionale ANPI, Carlo Smuraglia:
Si sono svolte finalmente le elezioni politiche: i maggiori partiti, quale che sia stato il risultato finale, hanno perduto – in modo differenziato – milioni di voti; la “nuova” formazione guidata da Monti non ha sfondato; il movimento di Ingroia non ha superato nemmeno la soglia per entrare in Parlamento; c’è stata una forte crescita del movimento di Grillo. Il quadro finale si può sintetizzare in un rischio: quello dell’ingovernabilità
Nella news precedente avevo espresso soddisfazione per la fine di una campagna elettorale deludente e noiosa; e concludevo esprimendo la speranza di una “svolta”, di cui il Paese ha bisogno.
La svolta c'è stata, ma anche a causa di una legge elettorale perversa, e nonostante alcuni aspetti meritevoli di interesse ed attenzione, stenterei alquanto a definirla come positiva (...)
L’8 marzo è una data estremamente importante da sempre, ma acquista un rilievo particolare in un momento difficile e in una fase in cui il ruolo della donna merita una riflessione profonda, tra momenti di crescita, che salutiamo con favore e il perdurare di una situazione complessiva che continua, spesso, a relegare le donne ad un ruolo ancillare o addirittura di oggetto
Nella settimana in cui esce la nostra newsletter n. 66, c’è una data di particolare rilievo, che merita un ricordo ed un richiamo sin da ora. Si tratta dell’8 marzo, festa della donna (...)
Villasanta: ”Qualche precisazione sul giorno del Ricordo”
Rispondiamo volentieri all’articolo dell’Assessore Casiraghi comparso sul numero di Dicembre di “Villasanta Informa” in cui lo stesso sembra avvertire un disagio in alcuni soggetti della politica Villasantese riguardo all’intitolazione di una nuova via a Norma Cossetto, vittima della tragedia delle foibe.
L’A.N.P.I. di Villasanta non ha mai espresso né contrarietà né disagio per questa scelta che avrebbe potuto avere forse maggior valore se la via fosse stata intitolata a tutte le vittime delle foibe e non ad una sola per quanto significativa.
Il contesto in cui la tragedia di Norma Cossetto si viene a collocare insieme alla grande tragedia delle foibe è un contesto drammatico e complesso in cui verità e strumentalizzazioni si sono spesso confuse e sovrapposte mescolandosi e non aiutando , di certo, ad una reale comprensione dei fatti.
Il giorno del Ricordo istituito nel 2004 aveva certamente l’obiettivo di superare anni di colpevole silenzio e di portare ad una vera condivisione di questa pagina della nostra storia. Ma è anche vero che questa ricorrenza è stata spesso occasione in cui una destra sinceramente democratica e portatrice dei valori della nostra Costituzione si è trovata a fianco di una destra della quale la condivisione reale e fattiva di questi valori suscita più di un ragionevole dubbio.
Una destra per la quale la lettura di questa pagina di storia ed in particolare delle foibe risulta decontestualizzata e spesso strumentale, quasi contrapposta a quella che la stessa definisce il “mito” della Resistenza. Una lettura che volutamente tace su di uno scenario in cui gli italiani furono non solo vittime ma anche carnefici e in cui la popolazione spesso inerme fu oggetto dello scontro fra due regimi (quello fascista e quello comunista di Tito) che avevano come obiettivo l’annientamento dell’altro e che sperimentarono su entrambi i fronti una vera e propria “pulizia etnica” ante litteram.
Siamo assolutamente d’accordo con l’assessore Casiraghi sulla necessità di una vera e reale condivisione della Storia ma in quest’ottica lascia piuttosto sorpresi l’indicazione in “oltre 350.000” delle vittime delle foibe quando tutte le stime e le fonti riportano cifre comprese fra i 10.000 e i 30.000 morti. Non si tratta di fare sterili polemiche sul numero delle vittime ma crediamo che fare del “sensazionalismo” storico non aiuti a portarci nella direzione auspicata.
Esprimiamo altresì una netta contrarietà sulla decisione di onorare questa ricorrenza chiedendo la collaborazione di Associazioni che non nascondono il loro apparentamento ad organizzazioni la cui adesione ai valori e ai principi della democrazia sopra citati risulta molto discutibile.
Per il Comitato provinciale Monza e Brianza:
il presidente, Loris Maconi
il Comitato Direttivo
Per la sez. “Albertino Madella” - Villasanta:
il presidente, Fulvio Franchini
il Comitato Direttivo
Gentili candidati Presidente della Regione Lombardia;
nell’allegato trovate l’appello che la nostra Associazione “ANPI Regionale Lombardia” rivolge agli elettori perché esercitino il diritto di voto e nel farlo tengano conto “che il candidato abbia nelle parole e nei fatti dimostrato un saldo orientamento antifascista e una profonda e convinta fedeltà ai principi e ai valori della Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza” e di pretendere un rigoroso senso etico, il richiamo e il rispetto della legalità.
Nell’occasione l'ANPI della Lombardia chiede ai candidati Presidente e alle forze politiche un forte e significativo impegno nella direzione di:
· valorizzare la memoria della Resistenza nei numerosi luoghi che ricordano le sue battaglie e i suoi caduti;
· rifinanziare la legge regionale del 18 gennaio 2010 n. 1 “Sostegno alle attività di studio e memoria sui fondamenti e lo sviluppo dell'assetto democratico della Repubblica”;
· promuovere incontri e dibattiti volti alla diffusione e conoscenza della Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza, soprattutto nei riguardi delle giovani generazioni, nelle scuole e nelle Università;
· contrastare soprattutto sul piano ideale, culturale e della conoscenza storica i rigurgiti neofascisti e razzisti, negando spazi pubblici e sostegno ad iniziative contrarie alla Costituzione e alle leggi che vietano l'apologia di fascismo in tutte le sue forme.
Certi di vostra considerazione e riscontro, formuliamo un sincero saluto.
Brugherio 7/2/2013 - COMUNICATO STAMPA
È mancato a tutti noi il partigiano
PAOLO MIGNOSI
Partigiano combattente nella 113° Brigata Garibaldi. Ha svolto la sua attività nella zona di Milano.
Nato a Palermo nel 1924, residente a Brugherio dal 1969.
L’ANPI di Brugherio esprime profondo cordoglio per la scomparsa di un combattente per la libertà e la democrazia nel nostro Paese, invita tutti gli antifascisti a renderGli omaggio partecipando ai funerali che si terranno SABATO 9 febbraio alle 10,30 presso la chiesa di S.Paolo.
Appello dell’ANPI per le elezioni del 24 e 25 febbraio
Per un’Italia rinnovata, nei valori dell’Antifascismo, della Resistenza e della Costituzione
“Non è il Paese che avevamo sognato”, abbiamo detto più volte - in questi anni - e ora,
nell’imminenza delle elezioni politiche, c’è la seria speranza e la concreta possibilità di vedere
realizzato quel sogno per cui tanti antifascisti, partigiani e cittadini si sacrificarono e
morirono; di colmare il baratro che si è creato tra cittadini, istituzioni e politica; di riavvicinare
il Paese a quegli ideali che furono alla base della Resistenza e, in seguito, della Costituzione.
L’ANPI, dunque - in assoluta indipendenza e autonomia rispetto ai programmi che
ognuno dei partiti riterrà di prospettare agli elettori - ritiene di riaffermare alcuni
principi fondamentali per il futuro della democrazia, rivolgendosi ai partiti, alle
istituzioni, ai cittadini, con l’autorevolezza che deriva dalla propria storia e dal suo impegno
quotidiano, nella ferma convinzione che è indispensabile ritrovare un fondamento
comune – come quello che fu alla base del lavoro dell’Assemblea Costituente – almeno su
alcuni principi e su alcuni valori di fondo, tra i quali meritano di essere indicati:
o il rigore morale, nel pubblico e nel privato;
o la correttezza e la dignità, nella politica e nel vivere civile;
o la trasparenza nell’attività delle Istituzioni;
o la “buona politica”, nel contesto della funzione che l’art. 49 della Costituzione assegna ai
partiti;
o l’impegno contro ogni forma di corruzione;
o l’impegno diffuso contro ogni tipo di mafia e contro ogni tipo di connessione tra
criminalità organizzata e politica;
o il rispetto nei rapporti tra i partiti e fra i singoli cittadini;
o l’impegno diffuso contro ogni tipo di razzismo e di discriminazione e contro ogni
rigurgito di fascismo e di nazismo;
o il lavoro, in particolare per i giovani. La Repubblica italiana è “fondata sul lavoro” e
dunque proprio nella realizzazione di questo principio deve ravvisarsi la priorità assoluta
dell’azione pubblica e privata; perché senza lavoro, senza opportunità di lavoro, senza dignità
e sicurezza nel lavoro, viene meno quello stesso sviluppo della persona umana;
o libertà, uguaglianza e dignità per le donne, delle quali va garantita la pari opportunità
nell’accesso al lavoro e ai posti di responsabilità e per le quali va messa in atto una forte
campagna contro ogni forma di violenza anche domestica.
Chiediamo dunque ai partiti di assumere un solenne impegno, sui principi e sui
valori qui sopra elencati. Rivolgiamo anche un appello alle cittadine e ai cittadini
perché facciano in concreto quanto necessario per il rinnovamento del Paese, rendendosi
conto che la sovranità popolare non ha senso alcuno se i titolari non la esercitano.
Da ciò un invito forte alla partecipazione ed alla manifestazione della propria
volontà attraverso il voto: rinunciare a manifestare la propria volontà, significa rinunciare
a creare per se stessi, per i figli, per i nipoti, per le generazioni future, un avvenire di pace, di
serenità e di giustizia sociale”.
I fascisti croati minacciano di morte lo scrittore Giacomo Scotti
«I croati devono sbarazzarsi di questo vampiro...», «È un bastardo italo-serbo...».
Con queste parole (dicembre 2012) si è intensificata la campagna di Hrvatski List, il giornale dell'estrema destra croata contro lo scrittore Giacomo Scotti che si è sempre posto dalla parte delle vittime.
«Finalmente - scrive l’autore del testo di minacce, Josko Celan - gli ultimi generali croati accusati di crimini nella Krajina sono stati liberati e sono tornati a casa (i generali Ante Gotovina e Mladen Marka). Ora devono pagare coloro i quali li hanno accusati, è giunta l’ora di punire i nemici della Croazia». Segue un elenco di nomi tra cui quello di Giacomo Scotti definito come «un traditore dei croati» e «un bastardo italo-serbo»
La “colpa” di Scotti risale addirittura al 1996 quando pubblicò a Roma il libro-diario “Croazia-Operazione tempesta” in cui denunciò i crimini compiuti nella Krajina dall’esercito croato di Tudjman quali uccisioni di persone anziane e incendi di case abitate dai serbi, il tutto all’indomani della cosiddetta liberazione di quella regione abitata dai serbi.
L’autore del testo è lo stesso che puntò il dito contro Scotti, incitando i patrioti croati a «farlo fuori» se avesse messo piede in Croazia, in due velenosissimi articoli contro di lui e il suo libro usciti il 14 maggio e il 14 luglio 1997 sempre su Hrvatsko Slovo.
Quella volta per un pelo Scotti sfuggì alla morte quando trovandosi a Fiume fu aggredito da un gruppo di sei-sette uomini in uniforme mimetica della milizia tudjmaniana che cercarono di strangolarlo.
Scotti è autore di saggi etnografici e storici oltre a romanzi, racconti, poesie e racconti per bambini.
Fu per lunghi anni, dal 1992 al 1999, presidente dell'Associazione pacifista e umanitaria Arcobaleno che coordinò gli
aiuti ai profughi in Croazia di una quarantina di associazioni umanitarie italiane distribuendo da trenta a quaranta tonnellate di viveri ogni mese alle vittime della guerra rifugiatesi nella regione del Quarnero. Molto attivo nei movimenti pacifisti europei è stato in passato fervente comunista e sostenitore di Tito. Ciò non gli ha impedito, nel 1991, di pubblicare Goli Otok. Ritorno dall’Isola Calva, il saggio rivelò per la prima volta l’esistenza dell’isola dalmata che fu usata per anni come campo di concentramento e carcere politico per gli oppositori del socialismo jugoslavo. Dal libro è stato tratto lo spettacolo Goli Otok di Renato Sarti messo in scena lo scorso novembre a Monza alla presenza di Giacomo e di Ada, moglie di Aldo Juretic rinchiuso a Goli Otok negli anni ’50.
Giacomo Scotti ha avuto il doppio “onore”, anni fa, di finire anche nella “lista nera” dei fascisti
italiani del Msi-Destra nazionale che hanno scatenato contro di lui una campagna di demonizzazione.
Scotti ha raccontato la vicenda delle foibe non solo nei contenuti ma anche nella sua origine e responsabilità: quella degli occupanti italiani (fascisti ed esercito) che commisero, tre anni prima delle ritorsioni dei partigiani jugoslavi, crimini e stragi efferate tra le popolazioni civili dei Balcani, a cominciare dal massacro di quelle slovene, ancora in gran parte nascoste dalla storiografia ufficiale del Belpaese che preferisce ancora rappresentare gli italiani in guerra come «brava gente». Le associazioni ANPI e ANED di Monza e Brianza che hanno avuto l’onore di conoscere Giacomo Scotti ospitato a Monza in diverse occasioni, si adopereranno in ogni modo per permettere a Giacomo di continuare a esprimere le proprie opinioni senza subire minacce e senza intimidazioni. La libertà di espressione e di parola è un diritto fondamentale in una società laica e liberale. Ogni sua limitazione, da qualunque parte provenga, è inammissibile. Tutta la nostra solidarietà e affetto a Giacomo Scotti.
"Si è costituita la Sezione ANPI del Comune di Besana Brianza"
Monza, 21 gennaio 2013
L’ANPI Provinciale di Monza e Brianza ha il piacere di comunicare che, in data 18 gennaio 2013, si è costituita la Sezione ANPI del Comune di Besana Brianza.
In tale occasione è stato eletto presidente il sig. ISELLA MARIO.
Sono stati nominati membri del direttivo di sezione Gianluca Alzati, Mauro Pozzi, Luca Radaelli e Dara Svanoni.
L’Anpi è un’associazione aperta al contributo e alla partecipazione di tutti i democratici e gli antifascisti, autonoma rispetto a tutti i partiti.
La nuova sezione dell’ANPI di Besana darà il suo contributo per coltivare la memoria e ricordare i valori e gli ideali della Resistenza, con una particolare attenzione ai fatti della resistenza locale.
E’ stato anche grazie alle battaglie e ai sacrifici di tanti partigiani che è stato possibile sconfiggere il fascismo e il nazismo e riportare la democrazia nel nostro Paese.
L’ANPI, inoltre, si propone di essere un punto di riferimento per alimentare la discussione attorno ai valori della Costituzione, che rappresentano il frutto più alto della lotta partigiana. Per questo si impegna a ricercare la collaborazione con tutte le associazioni del territorio e ad alimentare un positivo confronto con le istituzioni locali al fine di diffondere i valori e gli ideali che sono alla base della Resistenza e della nostra Costituzione.
Il 25 gennaio si terrà la prima iniziativa pubblica organizzata dalla sezione di Besana Brianza, patrocinata dal comune e in collaborazione con il Corpo Musicale Santa Cecilia.
Alle ore 21.00 presso il palazzetto Ezio Perego si terrà il concerto “ Se comprendere è impossibile, conoscere e non dimenticare è necessario” in occasione della celebrazione della Giornata della memoria. La cittadinanza è invitata a partecipare.
"... i due anziani partigiani ci hanno commosso e sosteniamo la loro richiesta ..."
Alleghiamo la lettera che una classe cosmopolita della scuola media Confalonieri ha consegnato al sindaco dopo la commemorazione di Centemero e Paleari e che ci dà fiducia nei giovani e negli insegnanti sensibili.
La Libertà non ha confini, è una condizione indispensabile ad ogni abitante del globo terrestre. E' un concetto sentito da tutti allo stesso modo e necessario a tutti nello stesso modo.
la Libertà ci UNISCE!
Dichiarazione del Presidente nazionale ANPI sulla rinnovata Marcia su Roma
"La notizia della manifestazione del ricordo della marcia su Roma è ancora una volta vergognosa, come lo è stata quella della dedica di un sacrario a Graziani, i numerosi episodi di manifestazioni neofasciste, le aggressioni ai licei romani e così via. C’è un crescendo, che bisogna assolutamente fermare, perché indegno di un paese democratico e antifascista.
L’ANPI ha avviato dal 25 luglio una campagna di mobilitazione su questi temi, ha denunciato all'autorità giudiziaria i responsabili del sacrario a Graziani e non ha mancato di reagire ad ognuno di questi episodi, chiamando anche alle loro responsabilità le autorità dello Stato, le Istituzioni, gli Enti locali.
Ora basta, faremo ancora di più: chiederemo un incontro al Ministro degli Interni, anche sulla base del documento del 25 luglio scorso redatto con l’Istituto Alcide Cervi, proporremo un incontro con l’ANM per verificare il livello della sensibilità della magistratura sull’applicazione della normativa vigente, a partire dalla legge “Mancino”; e pensiamo di realizzare una iniziativa di forte respiro a livello nazionale, per ottenere un serio impegno antifascista e democratico, da parte di tutti, Istituzioni, autorità pubbliche e cittadini".
L'Anpi Nazionale denuncia il Sindaco di Affile per apologia del fascismo
"Informiamo che la Segreteria Nazionale ANPI, in data 20 settembre ha deliberato di sporgere formale denuncia presso la Procura della Repubblica di Tivoli contro il Sindaco di Affile, Ercole Viri, ed altri eventuali compartecipi, a seguito dell'erezione del monumento-sacrario a Rodolfo Graziani, per vari reati (apologia del fascismo, apologia di delitti ed altri reati previsti dalla legge Mancino). Con la denuncia si chiederà anche che la Procura compia accertamenti sulle modalità della realizzazione del monumento con fondi pubblici, ai fini di ulteriori valutazioni. E' stato dunque dato mandato al legale dell'ANPI di procedere".
Il Presidente Nazionale ANPI sul provvedimento che archivia la strage di S.Anna di Stazzema: "E' semplicemente inaudito! Vuol dire calpestare i diritti umani"
Il Presidente Nazionale ANPI sul provvedimento di archiviazione della Strage di S.Anna di Stazzema: “E’ semplicemente inaudito e colpisce per la sua gravità, dimostrando che in
Germania, insieme a persone che hanno “capito” ce ne sono altre che ancora non
vogliono arrendersi di fronte alla durezza della storia e della realtà.
Il provvedimento di archiviazione di Stoccarda, nei confronti di alcuni residui imputati della
strage di S. Anna di Stazzema, è semplicemente inaudito e colpisce per la sua gravità,
dimostrando che in Germania, insieme a persone che hanno “capito” (vedi i discorsi di Schultz a
Marzabotto e a Sant’Anna) ce ne sono altre che ancora non vogliono arrendersi di fronte alla
durezza della storia e della realtà.
Possibile che la giurisdizione di un Paese prescinda del tutto da quanto si è accertato (e in modo
definitivo) in un altro Paese? Certo, non esiste un obbligo di legge di conformazione a quanto
altrove accertato, anche se nella sede più alta, ma che si possa addirittura archiviare “per
mancanza di prove” per una vicenda storicamente accertata e per la quale dieci cittadini tedeschi
sono stati condannati in Italia, in tutti i gradi del giudizio, all’ergastolo, è veramente inaudito e
incredibile, perché significa che non ci si è resi conto della orrenda tragedia compiuta, per mano
tedesca e fascista, nell’agosto 1944, e non si è pensato non solo alle ragioni imposte dal diritto ma
neppure a quelle imposte dalla umanità.
Così le 560 vittime, i loro familiari, i loro figli e nipoti, restano sullo sfondo, come figure
irrilevanti, perché non si è stati in grado di capire che così si rinnova il loro dolore, visto che da
anni invocano verità e giustizia, senza successo, perché hanno ottenuto sentenze in Italia, che
non sono state eseguite e perché quella di Stoccarda pretende oggi di chiudere anche l’ultimo
sipario. C’è da restare attoniti e sgomenti a fronte di provvedimenti come questo, che si
muovono – peraltro – su un filone mai estinto ed al quale non è mancato l’apporto della Corte
dell’Aja, che ha dato più rilievo al ruolo diritto che non ai valori ed ai diritti umani. Bisogna perseguire la verità ed affermare le ragioni della storia, contrapponendole ad ogni
tentativo di ridurre la gravità estrema di quanto accaduto in Italia, tra il ‘43 e il ‘45, ad opera della
barbarie di una parte dell’esercito tedesco, spesso con l’aiuto dei fascisti.
Bisogna terminare di costruire la mappa delle stragi, avvenute in tutta Italia, completare ed
arricchire le ricerche storiche, condurre in porto i procedimenti penali ancora aperti davanti ai
Tribunali militari di Verona e Roma. Ma bisogna anche ottenere una discussione parlamentare
seria su tutta la vicenda delle stragi, sulle responsabilità tedesche e fasciste, ma anche sulle
responsabilità collegate all’ignobile vicenda dell’armadio della vergogna; responsabilità che
devono essere finalmente dichiarate e riconosciute a tutti i livelli, nella loro complessità non solo
giuridica ma anche politica. Quindi, deve andare avanti la interrogazione presentata da un intero
gruppo di Senatori e reiterata anche alla Camera e bisogna raccogliere tantissime firme sotto la
petizione popolare lanciata a Marzabotto.
E infine, bisogna premere sul Governo perché si proceda nella “trattativa” con la Germania, che
doveva avviarsi dopo la sentenza dell’Aja e di cui da mesi non si sa nulla. Anche sul punto
risarcimento e riparazioni occorre raggiungere qualcosa di concreto e certo, mentre si sta
sempre aspettando non si sa bene cosa.
Noi ci riteniamo impegnati a tutto questo e riteniamo che sia la migliore risposta ai Magistrati di
Stoccarda, così come ai tanti tentativi di far cadere l’oblio su vicende imprescrittibili perché
hanno oltrepassato ogni confine, abbattendosi su civili inermi, su persone ree solo di esistere,
calpestando diritti umani che dovrebbero essere intangibili. Ed è anche questo il modo migliore per esprimere la solidarietà più forte, affettuosa e sincera, alle
vittime, ai sopravvissuti ed ai familiari della strage di S. Anna di Stazzema, così come a tutte le
vittime ed i familiari della strage di Marzabotto e di tante altre terribili stragi.
Il Comitato Direttivo dell’ANPI provinciale di Monza e Brianza, riunitosi il 30 settembre 2012, esprime pieno consenso alla posizione espressa dall’ANPI nazionale in merito alla difesa dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori.
Tutte le iniziative rivolte a ripristinare i contenuti dell’articolo 18, pesantemente modificato dall’attuale governo, rappresentano strumenti utili per ristabilire una efficace difesa dei diritti dei lavoratori.
Pertanto, in coerenza con le posizioni già espresse in passato dall’ANPI nazionale e provinciale, il direttivo esprime pieno sostegno a tutte le iniziative messe in atto per ripristinare i contenuti originali dell’articolo 18, a cominciare dalla raccolta di firme per indire un referendum,che potrebbe tenersi nel 2014.
Il direttivo dell’ANPI auspica altresì che le prossime elezioni politiche possano determinare una maggioranza favorevole a ripristinare l’articolo 18.
L’ANPI non è interessata a partecipare a discussioni o diatribe meramente politiche.
E' interessata, invece, a contribuire a creare un clima di unità e di partecipazione a sostegno del comune obbiettivo della difesa dei diritti dei lavoratori.
Manifesto Anpi-Istituto Cervi per una campagna antifascista
Per un nuovo impegno e una nuova cultura antifascista 1) Benché in Italia esista un gruppo consistente, diffuso e coerente di veri, sinceri e impegnati antifascisti, non c’è dubbio che il Paese avrebbe bisogno di una forte iniezione di antifascismo, capace di diffonderlo fra i cittadini e di farlo penetrare nella cittadella delle istituzioni, come condizione essenziale per il consolidamento della democrazia.
Ciò a maggior ragione perché ci troviamo in una fase in cui in tutta Europa spirano venti di conservazione, di populismo e addirittura, in alcuni casi, di autoritarismo: donde la crescita e la diffusione di movimenti dichiaratamente neonazisti.
In Italia, quelli che apparivano semplici rigurgiti di nostalgia, si stanno manifestando con rinnovato impegno, con rinnovata ampiezza e con crescente diffusione. Si aprono nuove sedi di movimenti neofascisti, si assumono iniziative, spesso ardite, da parte di Forza Nuova, di “Fiamma Tricolore”, di “Casa Pound”, con un vero e proprio crescendo e spesso con la protezione e l’incoraggiamento anche da parte di pubblici amministratori.
Cresce anche la violenza delle manifestazioni, anche da parte di coloro che – storicamente – risorgono in occasione delle crisi cercando di approfittarne e finiscono sempre per porre in essere vere e proprie spinte verso destra, i cui sbocchi – sempre sotto il profilo storico – sono sempre stati nefasti.
Si aggiungono anche i tentativi di collegamento, addirittura a livello europeo, di cui è manifesta dimostrazione il convegno neofascista e neonazista di Milano, con un forte afflusso di esponenti della destra “nera” da tutta Europa.
In questa situazione complessiva, la linea di difesa di coloro che credono nei valori della democrazia e dell’antifascismo è ancora troppo debole e spesso incerta tra la reazione immediata e la riflessione più ampia e il tentativo di coinvolgere nella resistenza e nel contrattacco, molti cittadini e le stesse istituzioni.
Colpisce il fatto che l’esposizione di simboli fascisti e le manifestazioni aperte di fascismo e nazismo lascino indifferente tanta parte dei cittadini, che non ne considera la gravità e la pericolosità, e trovino un clima troppo tiepido anche nelle istituzioni che dovrebbero garantire il rispetto della Costituzione. Istituzioni che, al più, possono prendere in considerazione il problema sotto il profilo dell’ordine pubblico, senza avvedersi che il problema è molto più serio e coinvolge princìpi e tematiche riferibili ai valori costituzionali.
Tutto questo trova le sue radici nel fatto che il nostro Paese non ha mai fatto i conti con il proprio passato, non ha mai analizzato e fatto conoscere a fondo il fascismo, ha trascurato non di rado le pagine più belle della nostra storia, come la Liberazione dai tedeschi e dai fascisti, ed infine è stato troppo tiepido di fronte ai continui attacchi di negazionismo e di revisionismo.
Si è diffusa la falsa idea di un fascismo “buono” e “mite”, contro la verità e la realtà, a fronte dei tremila morti del primo periodo del fascismo, delle leggi razziali, delle persecuzioni di chi non era fascista e della guerra in cui sono stati mandate al massacro decine di migliaia di giovani e si è rovinato e distrutto il Paese.
Revisionismo e negazionismo favoriscono la sottovalutazione dei fenomeni, producono diseducazione e disinformazione, non aiutano la diffusione di un antifascismo di fondo, che dovrebbe essere il connotato comune di tutte le generazioni.
Ancora più grave il fatto che le stesse Istituzioni, mai liberate del tutto dalle incrostazioni fasciste, facciano così poco per trasformarsi in quegli organismi democratici che disegna la Costituzione, con fondamentali disposizioni come l’art. 54 e l’art. 97, ma poi con tutto il quadro dei princìpi che ne costituiscono l’ossatura, il fondamento e la base. Eppure dovrebbe essere chiaro che ogni spazio che si lascia aperto e ogni ostacolo che oggettivamente si frappone allo sviluppo della democrazia, rappresentano un’occasione di crescita dei movimenti fascisti e nazisti; e dunque dev’essere evitata ogni possibile concessione, volontaria o meno, ai nemici della democrazia.
Il fatto che un Comune come quello di Roma possa mostrare aperta simpatia verso i movimenti neofascisti, così come il fatto che troppi prefetti e questori restino inerti (oppure si attestino, come si è detto, sull’ordine pubblico) a fronte di manifestazioni che dovrebbero ripugnare alla coscienza civile di tutti, sono rivelatori di una permeabilità assai pericolosa per istituzioni che – per definizione – dovrebbero essere democratiche.
Ma c’è di più: è una singolare “dimenticanza” quella di un Governo (quello attuale) che, ripartendo i contributi annuali in favore di Associazioni combattentistiche, li assegna (e in misura ridotta) soltanto alle Associazioni d’arma, ma nulla prevede, per il 2012, per le altre Associazioni e in particolare per quelle partigiane, con provvedimenti che sanno di vera e autentica discriminazione.
Ma c’è dell’altro. Noi siamo convinti che gran parte degli appartenenti alle forze dell’ordine sia rispettosa delle norme costituzionali e dei doveri connessi alla loro funzione; ma non possiamo non constatare che ancora troppi sono gli episodi di violenza ingiustificata e arbitraria, da quelli collettivi (per tutti, l’esempio del G8 di Genova) a quelli individuali (episodi anche recenti, di cui si è diffusamente occupata la stampa, come i pestaggi di cittadini inermi e gli “anomali” trattamenti riservati ad alcuni arrestati). Questo dimostra che è ancora insufficiente il livello di democratizzazione e di formazione all’interno di Corpi che dovrebbero essere sempre e concretamente impegnati nella difesa della democrazia e della convivenza civile, nel profondo rispetto dei diritti del cittadino.
Infine, la scuola. Davvero questa scuola è in grado di educare i cittadini alla cultura della legalità, al culto della democrazia, ad una seria e consistente formazione antifascista? E’ appena il caso di ricordare che perfino nella legge “Scelba (n.645/1952), all’art. 9, si dettava una norma (peraltro mai applicata fino ad oggi) che disponeva che fosse diffusa nelle scuole e fra i giovani la conoscenza di ciò che è stato il fascismo.
Se, infine, si passa alle istituzioni più decentrate, il problema è altrettanto evidente; ci sono Regioni che non hanno mai adottato alcun provvedimento a favore della ricerca storica sugli eventi più recenti e della formazione di una cultura democratica; altre hanno adottato provvedimenti del genere, che applicano – peraltro - con criteri discutibili, oppure non li rendono – di fatto – operanti in termini concreti.
Generale e diffusa è poi la sottovalutazione dei fenomeni europei, dei pericoli che derivano dalle esperienze populistiche e autoritarie in atto e di quelli che nascono dai collegamenti che si vanno istituendo tra le organizzazioni, comprese quelle italiane, che si ispirano al neofascismo e al neonazismo.
2. Insomma, un quadro davvero insoddisfacente e per alcuni versi addirittura preoccupante, contro il quale occorre reagire non solo episodicamente, ma in modo coordinato e diffuso, che riguardi i cittadini, le associazioni, i partiti, i movimenti, ma si riferisca anche alle istituzioni.
Occorre, cioè, delineare un programma non solo di difesa democratica, ma anche di sviluppo dell’antifascismo e della cultura dei valori e dei princìpi costituzionali. Un programma – politico e culturale - che riguardi tutti, senza esclusioni e senza eccezioni, e che sia fortemente impegnato e partecipato. Un programma che sia fondato su questi essenziali elementi:
a) A fronte delle manifestazioni di neofascismo, per le quali la contrapposizione violenta non serve e talvolta è addirittura dannosa, occorrono prese di posizione delle associazioni e delle istituzioni, dichiarazioni di non gradimento da parte di pubbliche autorità, elettive e non, interventi degli organi preposti all’ordine pubblico soprattutto sotto il profilo della non compatibilità di tali manifestazioni con i princìpi costituzionali visti nel loro complesso (non è solo la dodicesima disposizione transitoria a mostrare una linea antifascista, ma è l’intero complesso dei princìpi e delle disposizioni normative ad assumere tale carattere). Occorrono, quando sia ritenuto opportuno, presìdi delle forze democratiche, ovviamente pacifici, ma idonei a dimostrare e a contrapporre una forte presenza antifascista;
b) Le associazioni democratiche e antifasciste devono assumere in posizione centrale nei loro programmi di lavoro, la formazione dei propri iscritti e anche quella dei cittadini, per una compiuta conoscenza di ciò che è stato il fascismo e di ciò che rappresentano certi simboli di morte e di guerra e per una corretta informazione anche sul contributo dei fascisti alla persecuzione degli ebrei, degli antifascisti, dei partigiani e perfino delle popolazioni civili, soprattutto negli anni dal ‘43 al ‘45, quando i fascisti non furono da meno i tutti i casi in cui si scatenò la barbarie nazista;
c) Le stesse Associazioni devono impegnarsi a fondo per contribuire a creare una cultura della legalità e della cittadinanza, un culto della convivenza civile, della tolleranza e della coesione, contro ogni forma di discriminazione e dei fondamenti e dei contenuti della Carta Costituzionale;
d) Regioni e Comuni devono considerare, nei loro programmi di attività, il contributo della ricerca storica per la conoscenza del fascismo e della Resistenza, il rispetto delle festività più significative sul piano dei valori (come il 25 aprile e il 2 giugno) e scendere in campo in prima persona contro ogni tentativo di negare o svalorizzare i significati ad esse collegati, garantendo la più ampia partecipazione dei cittadini e contrastando, in ogni forma, tutte le manifestazioni contrarie allo spirito che pervade la Costituzione italiana;
e) Le istituzioni centrali devono fare quanto occorre per rendere il “corpo” dello Stato il più possibile democratico e vicino alle esigenze ed alle attese dei cittadini, e per garantirne l’impermeabilità rispetto ad ogni intrusione da parte di chi non si richiama ai valori costituzionali; devono altresì procedere alla formazione, al loro interno, del personale perché si ispiri alle regole dettate dalla Costituzione, non lasciando alcuno spazio all’autoritarismo, al sopruso, alla corruzione, al burocraticismo esasperato, alla mancanza di rispetto per i diritti dei cittadini;
f) Il Governo, nel suo complesso, e in particolare i Ministeri dell’istruzione e della coesione sociale, debbono adottare misure adeguate perché si insegni nelle scuole non solo la nostra storia più recente e le sue pagine migliori (dal Risorgimento alla Resistenza) ma la stessa concezione della democrazia, Debbono altresì essere adottate misure adeguate per la formazione del cittadino alla convivenza civile ed ai valori di fondo del nostro sistema democratico; favorendo, al tempo stesso, l’integrazione e la coesione sociale e fornendo agli stranieri che si inseriscono stabilmente sul nostro territorio, gli strumenti necessari per l’acquisizione di un vero senso di appartenenza;
g) Alla Magistratura, si richiede di essere attenta ai fenomeni più volte descritti ed al loro significato, e di essere pronta a intervenire contro ogni eccesso, tenendo presente che vi sono alcune leggi (come la cosiddetta legge Scelba) ormai di difficile applicazione ed altre invece (come la legge n. 205 del 1993, cosiddetta “Mancino”), che offrono potenzialità di intervento veramente notevoli anche a fronte di manifestazioni apertamente fasciste (potenzialità esattamente colte dalla stessa Corte di Cassazione con due sentenze che meritano di essere ricordate, fra le altre per la loro esplicita chiarezza nell’individuare lo stretto collegamento tra fascismo e razzismo: la sentenza n. 12026/2007 del 10 luglio 2007 e la sentenza 235/09 del 4.3.09).
Certo, non è solo con la repressione che si contrastano i fenomeni più volte ricordati; tuttavia – quando ne ricorrono i presupposti – le leggi vanno applicate e fatte rispettare con convinzione, se non altro perché anche questo costituisce un significativo segnale dell’indirizzo a cui lo Stato intende attenersi; d’altro lato, l’esistenza di un procedimento penale può fungere anche come deterrente e come occasione, per le Associazioni che svolgono un’attività antifascista, per sollevare apertamente il problema e far conoscere la realtà, insomma in qualche modo creare fra i cittadini quell’interesse e quella “cultura” antifascista di cui più volte abbiamo parlato, superando ogni forma di agnosticismo, ed ogni tipo di sottovalutazione.
3. Si apre, dunque, una grande battaglia, che richiede un impegno diffuso, da parte di tutti i cittadini e delle Istituzioni.
Uno studioso ha scritto di recente un libro con un titolo significativo: “Italia: una nazione senza Stato”, osservando che se si è ormai costruita l’anima (la Nazione) manca, tuttavia, un “corpo” che a quella corrisponda (cioè una Costituzione non solo bella ma applicata concretamente e rispettata, Governi duraturi, Parlamento che funziona, leggi comprensibili e ispirate a interessi generali, strutture organizzative efficienti e imparziali, burocrazia non arcigna ma fatta per il cittadino, e così via).
Noi siamo d’accordo, in linea di principio, ma pensiamo che in materia di democrazia e di antifascismo ci sia bisogno di uno slancio salutare e innovativo sia per l’anima che per il corpo; ed a questo vogliamo contribuire con una grande campagna di massa per creare una vera cultura dell’antifascismo e della democrazia, per disperdere ogni vocazione autoritaria e populistica, per ricreare la fiducia reciproca fra cittadini e istituzioni. Una Repubblica, dunque, in cui non ci sia più spazio per un passato tragico e doloroso che mai più deve poter tornare in nessuna forma, in questo Paese.
Per quanto riguarda le Associazioni firmatarie del presente documento, deve essere chiaro che esse intendono collocarsi in prima linea, nel quadro dell’impegno e della campagna di informazione e formazione, e dunque politica e culturale, con tutte le forze e gli strumenti di cui le rispettive organizzazioni dispongono, facendo in modo che la questione dell’antifascismo e della democrazia diventi veramente una questione nazionale e si avvii verso sbocchi ampiamente e concretamente positivi per l’intera collettività.
Il Presidente Nazionale dell'ANPI scrive al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio e al Ministro dell'Interno sulle manifestazioni che Forza Nuova terrà in 11 città d'Italia sabato 29 settembre
"Ci sarà qualcuno che abbia il “coraggio” di vietarle?
Ci sarà qualcuno – nelle istituzioni pubbliche – che abbia chiara la concezione che emerge da tutta la Carta Costituzionale, di assoluta contrarietà ad ogni forma di fascismo?
Ci sarà qualcuno che ricorderà che il fascismo è anche quello delle leggi razziali e delle persecuzioni contro gli ebrei e che questo basta, da solo, per rendere penalmente illegittima, ai sensi della legge “Mancino”, qualunque manifestazione che a quella ideologia si richiami, o ne faccia apologia o mostri di volerne continuare, in qualunque forma, la tragica esperienza? Ci sarà qualcuno che comprende la gravità della parola “rivoluzione”, specialmente in bocca di forze fasciste?
Vorremmo tanto che fosse così, che Governo, Ministero degli interni, Prefetti, Questori avessero sotto mano la Carta Costituzionale e verificassero l’incompatibilità con essa delle manifestazioni preannunziate, traendone le conseguenze. Soprattutto, vorremmo che si considerasse che non si tratta (solo) di un problema di ordine pubblico, ma di coerenza con i principi costituzionali".
Roma: Referendum Art. 18: comunicato della Segreteria Nazionale ANPI
E’ stata presentata una proposta di referendum sostanzialmente per il
ripristino del testo originario dell’art. 18 dello Statuto e per l’abrogazione dell’art. 8 della
legge 13.8.2011 n. 138, soprattutto nella parte in cui si consentono deroghe al
contratto collettivo nazionale in virtù di accordi contrattuali di minor livello.
L’ANPI non ha bisogno di ricordare che su questi temi si è pronunciata
ripetutamente, contro le iniziative legislative di cui oggi si chiede l’abrogazione,
ribadendo la propria convinzione che ragioni fondamentali di principio dovrebbero
impedire di modificare norme che appartengono da tempo alla struttura ed ai
fondamenti del diritto del lavoro, corrispondenti a precisi diritti dei lavoratori, che li
hanno conquistati a prezzo di lunghe e dure lotte.
Siamo dunque convinti che esiste davvero la necessità di tornare alle
formulazioni ed ai princìpi originari, tanto più preziosi ora in quanto attraversiamo un
momento difficile della vita del nostro Paese; ed è in occasioni e in periodi come questi
che vi è più che mai bisogno di tutele e garanzie fondamentali per chi lavora.
Gli strumenti per arrivare a risultati positivi sono molteplici e tutti legittimi,
sicché è condivisibile l’obiettivo perseguito dai promotori del referendum, per quanto
riguarda i due quesiti sopraindicati, così come resta forte la speranza che il governo
che uscirà dalle imminenti elezioni possa e sappia intervenire ripristinando quanto è
stato tolto ai lavoratori, ai cittadini, al diritto del lavoro.
Ovviamente, l’ANPI non vuole e non può entrare nella diatriba – tutta politica
– sull’opportunità e sull'idoneità, in questa delicata materia, di un referendum, che
peraltro dovrebbe tenersi, se ammesso, soltanto nel 2014.
Gli iscritti e le organizzazioni periferiche – in piena libertà – assumeranno
ogni opportuna decisione al riguardo, considerando quanto scritto nel documento
approvato dal Congresso nazionale del 2011, nel quale si ribadisce l’impegno a
“respingere ogni tentativo di sovvertire princìpi e regole che sono previsti a garanzia
della libertà e dei diritti dei cittadini” e dove ancora si afferma che “per garantire una
forte stabilità sociale ed economica al Paese occorre attuare pienamente i princìpi
costituzionali in materia di lavoro, cambiando la legislazione vigente che ha ridotto
diritti e garanzie per i lavoratori”.
Roma: L’ANPI NAZIONALE: Notazioni del Presidente Nazionale ANPI, Carlo Smuraglia:
Fiat: ancora una volta la Costituzione sembra restare fuori, non tanto e solo dalle fabbriche, ma anche dagli uffici degli imprenditori – manager – finanzieri delle aziende di maggiore importanza.
La notizia della settimana è che il grande “progetto” (Fabbrica Italia) di Marchionne, lanciato appena due anni fa, sarebbe messo in discussione, se non addirittura relegato a livello di una ipotesi molto vaga. Ovviamente, questa non è una sorpresa per quanti (fra cui noi) avevano già pensato nel 2010, che si trattasse di quella che viene comunemente definita una “bufala”. La verità è che già da allora non si sono visti investimenti, non si sono viste macchine veramente competitive sul mercato; insomma, risolti (negativamente) i casi Pomigliano e Torino, tutto pareva definito, per Marchionne, che sembra guardare sempre di più oltre l’Atlantico. E’ lecito tutto questo? O quanto meno, è ammissibile? (...)
Roma: L’ANPI NAZIONALE: “Il 25 aprile, l’1 maggio e il 2 giugno non si toccano. Sono i valori su cui si fonda la Repubblica”
“Non ci si dica che non ci sono altri strumenti per incrementare la produttività e far crescere il P.I.L.; ci sono provvedimenti in corso di esame, da tempo preannunciati, di cui si può accelerare l’iter; e ce ne sono altri, da molti invocati (la patrimoniale, per fare un esempio) che a torto si finge di ritenere improponibili”
Secondo notizie di stampa, il Governo si appresterebbe a procedere ad alcuni accorpamenti di festività, per aumentare la produttività. Nella “scure” incapperebbero anche le tre festività ben note per essere state già oggetto di tentativi analoghi (25 aprile, 1 maggio, 2 giugno). Dobbiamo essere estremamente chiari: non abbiamo – ovviamente – obiezioni di fronte ai sacrifici che possono essere chiesti ai cittadini in una fase difficile per il Paese; ma che si debba rinunciare alla storia, a quelli che sono i fondamenti comuni del nostro vivere civile, ci sembra davvero troppo. Ci sono festività che nascono da consuetudini o semplici abitudini, che forse possono consentire qualche operazione. Altre, come quelle citate, rappresentano il nostro passato migliore, i valori su cui si fonda la nostra Repubblica: sono, in una parola, la nostra storia. E non vanno toccate. Non ci si dica che non ci sono altri strumenti per incrementare la produttività e far crescere il P.I.L.; ci sono provvedimenti in corso di esame, da tempo preannunciati, di cui si può accelerare l’iter; e ce ne sono altri, da molti invocati (la patrimoniale, per fare un esempio) che a torto si finge di ritenere improponibili. Si faccia quello che occorre, per salvare il Paese da una crisi che non ci dà tregua. Ma si lasci al Paese la sua storia, si conservino i suoi valori, quelli a cui la stragrande maggioranza dei cittadini continua a richiamarsi. Questa è la richiesta che formuliamo alle istituzioni pubbliche e in particolare al Governo. Alle nostre organizzazioni rivolgiamo l’invito ad una mobilitazione immediata e diffusa, assumendo ogni possibile iniziativa, coinvolgendo i parlamentari e le istituzioni territorialmente competenti, sollecitando l’adesione e l’impegno dei cittadini. Il gravissimo proposito che è stato enunciato dalla stampa, se corrispondente ai reali intenti del Governo, dev’essere sventato e respinto, prima di tutto dalla coscienza civile e democratica del popolo italiano.
Milano: Comunicato stampa: Estrema destra a Milano
Il 6 e 7 luglio si svolgerà a Milano un convegno nazionalista e neofascista organizzato dall'estrema destra europea e che vedrà la partecipazione delle peggiori formazioni antisemite e razziste del nostro continente.
Gravissima l'offesa alla città di Milano e ai valori dell'antifascismo.
Monza: Comunicato stampa: intolleranza nei confronti della comunità islamica
Monza, 28 giugno 2012
Comunicato stampa
Dopo aver letto il comunicato della Lega Nord, pubblicato su Besanaweb, potremmo cavarcela ringraziando la Lega per la pubblicità offerta alle sedi dell’Anpi.
Ma la questione è seria. I diritti delle persone a vivere ed esercitare la propria fede secondo le credenze di ciascun individuo rappresenta un principio fondamentale, garantito dalla Costituzione.
Dovrebbe essere compito delle istituzioni fare in modo che tale diritto possa essere esercitato senza discriminazioni e nel pieno rispetto delle leggi e dei regolamenti vigenti.
La Lega Nord continua, invece, a diffondere intolleranza e odio razziale. Forse pensa che questo possa risolvere alcuni suoi problemi che derivano non da comportamenti religiosi ma molto materiali e terreni.
Per quanto riguarda l’utilizzo delle sedi dell’ANPI come luogo di preghiera, anche la Lega Nord dovrebbe sapere che, in una stato laico, esiste una fondamentale distinzione tra ciò che compete alle istituzioni e ciò che compete ad associazioni private quale è l’ANPI.
Ma anche questo principio forse non appartiene alla cultura della Lega Nord, visto che, quando si è trovata al governo, ha spesso confuso il ruolo delle istituzioni con quello del partito.
Monza: Comunicato stampa - Besana: intolleranza nei confronti della comunità islamica
Besana Brianza, 16 giugno 2012
L’Anpi di Monza e Brianza, in occasione della festa provinciale in corso a Besana Brianza, è venuta a conoscenza di alcuni episodi di intolleranza nei confronti della comunità islamica.
I cittadini di fede musulmana del nostro territorio, non avendo alcuna possibilità di utilizzare luoghi dedicati all’esercizio del proprio culto religioso, sono spesso costretti a pregare in luoghi improvvisati.
Alcune forze politiche usano strumentalmente questi situazioni per alimentare un clima di intolleranza e discriminazione.
La Costituzione Italiana riconosce l’uguaglianza di tutti indipendentemente dal credo religioso.
Pertanto l’Anpi invita le istituzioni ad aprire un confronto con le diverse comunità religiose territoriali al fine di attuare le indicazioni costituzionali, riconoscendo la piena libertà di esercizio del culto religioso.
Ciò, naturalmente, come per deve essere per tutti, nel rispetto delle leggi e delle normative vigenti.
Villasanta: comunicato ANPI - Casa dei Popoli - Partito Democratico
Con la presente comunicazione denunciamo che nella notte fra il 20 ed il 21 marzo 2012, sono state danneggiate la saracinesca, il logo della Casa dei Popoli e la targa del Partito Democratico, con scritte di chiara ispirazione nazi-fascista.
Nel denunciare l’atto vandalico, non vogliamo commentare un gesto che si squalifica da solo.
La nostra attenzione rimane massima.
ANPI sezione Villasanta
Casa dei Popoli
PD Villasanta
A.N.P.I. ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D'ITALIA COMITATO NAZIONALE
8 MARZO 2012
Raramente si ricorda quando e come nasce in Italia la festa dell’8 marzo: festa che,
più precisamente, rinasce, dopo che il fascismo e la prima guerra mondiale l’avevano
cancellata.
La prima volta , si svolge in una Roma da pochi mesi tornata alla libertà e alla pace,
mentre metà Paese è ancora impegnato in una feroce guerra contro l’occupazione
tedesca e la repubblica di Salò sua alleata e complice. Molte donne, rompendo tradizioni e
costumi millenari, sono con i partigiani, in montagna e ovunque nelle città e nei piccoli
paesi. Partecipano a scioperi contro la guerra, la fame, la mancanza di combustibili.
Clandestinamente, sfidano gli occupanti portando mimose sulle tombe dei Caduti per la
libertà.
Vogliamo ricordare questo atto di nascita perché lì stanno le radici di quei
movimenti che lungo gli anni sono riusciti a conquistare la piena cittadinanza e tutti quei
diritti civili che hanno portato le donne ad entrare nella vita, almeno formalmente, con le
stesse opportunità degli uomini. Sottolineiamo “formalmente”, perché nella realtà
quotidiana trovare lavoro, percorrere una carriera, crescere i figli (e in molti casi persino
decidere di metterli al mondo), sono tornati ad essere ostacoli durissimi mentre i salari
molto distanti da quelli ricevuti dagli uomini .
E mentre è di buon augurio il fatto che per la prima volta tre donne siano entrate nel
nuovo governo per ricoprire incarichi di primo livello, tante donne competenti e
appassionate al loro lavoro che ogni giorno si incontrano nei luoghi più disparati,
continuano ad avere una rappresentanza insignificante là dove si esercitano ruoli di
direzione nelle più varie attività.
Infine, ciò che più allarma, è la persistenza di un’idea della donna come corpo e
bellezza quale principale mezzo vincente per avere successo nella vita. I modelli velenosi
sparsi negli ultimi anni in ogni modo per convincere le ragazze che l’uso del corpo è il
fondamento di ogni strategia per farsi strada nella vita e ottenere rapidamente
riconoscimenti e ricchezza, sono penetrati profondamente nel costume,
nell’inconsapevolezza della perdita di dignità e libertà che queste scelte comportano.
L’ANPI, ha tra i suoi iscritti molte donne che sono state in prima fila nella
Resistenza come nei movimenti che hanno accompagnato e talvolta guidato le conquiste
di questi settant’anni. Oggi, allarmata per l’incerto futuro che si prospetta alle giovani
generazioni, vuole ricordare a chi si appresta a progettare il proprio avvenire, che la
generazione protagonista della Guerra di Liberazione e della ricostruzione, si trovò a fare i
conti con macerie materiali e morali non meno pesanti delle attuali, e che tuttavia riuscì a
rimettere in piedi l’Italia attraverso un impegno personale e collettivo senza precedenti.
L’ANPI lavora perché questo tessuto connettivo si ricostituisca e continua ad essere
impegnata, accanto a tutte le donne che reagiscono a questo stato di cose, perché
riprenda il cammino iniziato tanti anni fa, con tante speranze.
A Villasanta si è tenuta una mostra sul tema delle Foibe organizzata dall’Assessorato alla Cultura in collaborazione con A.D.E.S., Associazione Amici e Discendenti Esuli Giuliano-Dalmati.
A.D.E.S. è connessa ad Associazioni nazi-fasciste come Lealtà Azione che opera con Hammerskin, movimento razzista il cui statuto pone come fine principale “La sopravvivenza della razza bianca”.
Abbiamo avvisato il Sindaco di questi legami e dei rischi conseguenti, confermandogli la nostra attività di vigilanza; purtroppo si è verificato ciò che temevamo: la mostra era ampiamente pubblicizzata, con manifesti e articoli, anche sul sito di Lealtà Azione.
Qualora all’Assessore fossero sconosciute queste “Associazioni culturali” e i legami con l’Associazione A.D.E.S, chiediamo al Sindaco, alla Giunta, all’Assessore in questione e al Consiglio Comunale:
di indagare sull’argomento in modo da garantire per il futuro un’attività culturale totalmente affrancata da ogni collusione fascista o nazista;
di vigilare e garantire che le spese affrontate dall’Amministrazione per questa mostra non finanzino in qualche modo anche le sopra citate “Associazioni culturali”.
Facciamo queste due semplici ma indicative richieste anche perché siamo ancora in attesa di una dichiarazione della Giunta e del Consiglio Comunale di Villasanta in difesa dei valori dell’antifascismo sanciti nella Costituzione, richesta inoltrata un anno fa’.
E’ un caso che non abbiamo mai avuto alcuna risposta?!
Il Comitato Direttivo - Sezione "Albertino Madella" di Villasanta
Ma il vento è cambiato davvero?
Caro sindaco Pisapia, sull'antifascismo
dopo le parole attendiamo i fatti
Negli ultimi mesi nel centro di Milano, in Corso Vittorio Emanuele, e in altre vie di grande passaggio, si sono succeduti presidi da parte di organizzazioni neofasciste, quasi ogni sabato, con esposizione di bandiere, volantinaggi e piccoli comizi.
Per domenica prossima, 4 marzo, alle 10 in Piazzetta San Carlo è stato autorizzato un raduno nazionale della Fiamma tricolore, con l'intervento del segretario nazionale Luca Romagnoli, noto per le sue posizioni negazioniste dell'Olocausto. A questo appuntamento hanno già dato la propria adesione gran parte delle sigle del neofascismo milanese, ultimamente protagoniste in città di atti di violenza e sopraffazione, come l'irruzione al Consiglio di zona 6 per imbrattare una mostra allestita dall'associazione dei deportati o davanti ad alcune scuole (Manzoni, Volta e Tenca) con il proposito di minacciare e intimidire gli studenti di sinistra. Forza nuova, dal canto suo, ha indetto per la stessa mattinata un suo presidio a piazzale Cordusio, a ridosso della manifestazione già indetta dal Comitato antifascista alla Loggia dei Mercanti.
Al Sindaco era stata recapitata nei giorni scorsi, da parte della Rete antifascista, una lettera per richiedere un incontro e per protestare contro questa escalation di attivismo nazifascista, reso possibile anche dalla sistematica concessione di spazi da parte del Comune di Milano.
La risposta arrivata, quasi un telegramma conciso, ribadisce solo un orientamento generico quanto privo di impegni concreti.
Che non fossimo più in campagna elettorale lo avevamo capito da tempo, ma la domanda che ci poniamo è semplice: perché alle parole non si fanno seguire coerentemente i fatti? L'amministrazione comunale, per quanto di sua competenza, intende intervenire per negare in città a gruppi di orientamento nazifascista comizi e iniziative propagandistiche o no?
Villasanta: l'Amministrazione Comunale e il Giorno del ricordo
La ragione di questa missiva è legata all’iniziativa che l’Amministrazione comunale ha organizzato sul tema delle Foibe.
Senza voler negare o minimizzare il dramma di migliaia di persone e la legittimità della celebrazione, esprimiamo un giudizio fortemente critico sia sull’Associazione scelta sia nel merito della mostra.
A.D.E.S., Associazione Amici e Discenti Esuli Giuliano-Dalmati, che ha tra le finalità la quella riportare fatti accaduti nei territori ceduti all'ex Jugoslavia durante e dopo la seconda guerra mondiale, di promuovere la difesa e la rivalutazione autoctona dell’italianità culturale nell'Adriatico orientale, ma anche quella dell’irredentismo (…aspirazione di un popolo a completare la propria “unità territoriale nazionale” acquisendo terre soggette al dominio straniero sulla base di” una identità etnica” o di un precedente legame storico……).
ADES è inoltre collegata ad associazioni di estrema destra come Forza Nuova e a Lealtà Azione e quest’ultima opera con Hammerskin, movimento razzista il cui statuto pone come fine principale “La sopravvivenza della razza bianca”.
Per quanto riguarda la mostra è una catalogazione di fotografie dei corpi ritrovati nelle Foibe e sull’esodo delle popolazioni italiane.
Essa è totalmente priva di riferimenti storici riferiti all’occupazione dello Stato fascista dal 1922 e ai suoi brutali metodi di “italianizzazione” dei luoghi e delle persone, alla successiva invasione nazista, ai metodi terroristici usati dal generale italiano Mario Roatta (ideatore del piano per uccidere i fratelli Rosselli) nei confronti dei civili che davano supporto logistico ai partigiani, alle efferatezze degli Ustascia (fascisti croati) nei confronti dei partigiani italiani e iugoslavi.
Oltretutto le stesse persone che costituivano il C.L.N. del Friuli caddero vittime dell’espansionismo e della pulizia etnica di Tito, a dimostrazione della totale follia di quel progetto. Ma ricordare tutto ciò la celebrazione, e di conseguenza anche la mostra, avrebbe assunto una dimensione e un’equidistanza molto lontani dalla realtà e dai disegni per cui è stata realizzata: fare solo una campagna diffamatrice anti-Resistenziale con scopi esclusivamente politici.
Ci chiediamo se valga veramente la pena visitare tutto ciò.
Il Presidente Nazionale ANPI sullo sciopero del 9 marzo
“L’art. 18 e la rappresentanza sindacale non si toccano, sono fondamentali presidi di libertà”
L’ANPI è a fianco della Fiom in occasione dello sciopero proclamato per il 9
marzo 2012, condividendone le motivazioni e soprattutto quelle che vanno al di
là del contingente sindacale (che è sempre doveroso lasciare alla competenza
del Sindacato), ed investono questioni di principio, di fondo dello stesso sistema
democratico. In particolare, l’ANPI è fermamente convinta che l’art. 18 dello
Statuto rappresenta tuttora una garanzia di libertà, non risultando,
peraltro, che la sua abolizione potrebbe in alcun modo giovare a risolvere
il problema della crescita, dello sviluppo e della occupazione, che dipende
da ben altri fattori e che deve essere risolto con provvedimenti organici, diretti
unicamente e coerentemente a questi fini. E’ altresì nostra convinzione che il
problema della rappresentanza sindacale in azienda si risolva in un vero e
proprio presidio di libertà, corrispondendo non solo alla necessità di una
forte e positiva dialettica sindacale, ma anche e soprattutto all’esigenza di
attuazione di uno dei princìpi fondamentali consacrati nell’art. 39 della
Costituzione: le lavoratrici ed i lavoratori hanno diritto ad essere
rappresentati e tutelati, anche all’interno delle aziende, sempre e
comunque, e in ogni caso indipendentemente dalla sottoscrizione del
contratto aziendale. Quando si tratta di princìpi fondamentali, che attengono ai
diritti civili, politici e sindacali dei lavoratori e delle lavoratrici, la linea di difesa
apprestata dal Sindacato ci riguarda tutti, come cittadini e come persone,
perché il lavoro e la dignità nel lavoro appartengono ai fondamenti della
convivenza civile. Per questo solidarizziamo con l’iniziativa della Fiom, nella
convinzione fermissima che, nella sostanza, i problemi sollevati riguardano
l’intera collettività.
APPELLO DEL COMITATO PERMANENTE ANTIFASCISTA A PARTECIPARE AL PRESIDIO ANTIFASCISTA ALLA LOGGIA DEI MERCANTI
Domenica 4 marzo 2012 si svolgerà a Milano una iniziativa nazionale della organizzazione neofascista Fiamma tricolore, alla quale sono state invitate tutte le sigle del variegato schieramento dell’estrema destra, allo scopo di promuovere un appuntamento per tutto il neofascismo milanese e lombardo.
Negli ultimi mesi a Milano dobbiamo purtroppo registrare il reiterarsi di manifestazioni e iniziative di tipo dichiaratamente fascista, con l’apertura di nuovi punti di incontro e di riferimento oltre a preoccupanti fenomeni di vandalismo politico contro sedi democratiche presenti nei quartieri della nostra città e della Provincia.
Risale poi al 10 febbraio 2012, nel Giorno del Ricordo, la gravissima provocazione messa in atto da elementi di Forza Nuova che, dopo aver fatto irruzione nella Sala Polifunzionale del Comune di Milano in Zona 6, hanno imbrattato i pannelli della mostra su “Fascismo, foibe ed esodo” allestita con il patrocinio del Consiglio di Zona.
La situazione che si è venuta a determinare nella nostra città suscita fondate preoccupazioni e necessita di una attenta analisi e di un costante monitoraggio, soprattutto da parte delle Istituzioni e delle Forze preposte alla Difesa dell’Ordine Pubblico.
Milano, città Medaglia d’Oro della Resistenza, non può accettare tali provocazioni che si svolgono in aperto contrasto con lo spirito e i principi della nostra Carta Costituzionale.
La Questura di Milano ha disposto il divieto del corteo nazionale della Fiamma Tricolore “contro il governo Monti e la giunta Pisapia”, concedendo all’organizzazione neofascista solo un “presidio fisso” in piazza San Carlo.
Il Comitato Permanente antifascista invita tutta la cittadinanza alla massima vigilanza e a partecipare Domenica 4 Marzo 2012, a partire dalle ore 10,00 al presidio antifascista organizzato alla Loggia dei Mercanti, luogo simbolo di Milano, sotto la quale sorge il sacrario dedicato ai Caduti per la libertà e ai deportati milanesi scomparsi nei lager nazisti.
COMITATO PERMANENTE ANTIFASCISTA
CONTRO ILTERRORISMO
PER LA DIFESA DELL’ORDINE REPUBBLICANO
Il Presidente Nazionale ANPI sulla sentenza di Torino riguardante il processo Eternit
"Non sono solito commentare le sentenze; ma quella emessa oggi dal Tribunale di Torino sulla nota vicenda dell'eternit e dell'amianto, che ha cagionato una serie infinita di vittime è, in certo modo, una sentenza storica, perchè afferma la responsabilità di imprenditori che hanno causato danni terribili e protratti nel tempo, pur avendo cognizione del rischio e della inadeguatezza delle misure prevenzionali adottate; e questo, in un caso in cui hanno partecipato, come parti civili, in quanto danneggiati, oltre 4.000 persone (un quadro che spiega ampiamente la severità della condanna, per un reato che non è solo colposo, ma presuppone, appunto, la consapevolezza).
Un principio, in qualche modo già affermato dai Giudici di Torino anche nel processo della Thyssen; si conferma così una giurisprudenza che applica rigorosamente la legge, senza fare sconti a nessuno e tenendo conto della estrema gravità dei fatti.
La sentenza è storica, peraltro, anche perché - nel caso specifico - non sono stati colpiti solo i lavoratori dipendenti dell'azienda, ma anche i cittadini di Casale Monferrato e della zona vicina; e, purtroppo, non è finita, perchè si tratta di malattie a lunga latenza e quindi sussiste tuttora una grave situazione di pericolo.
Certo, le sentenze sono importanti, ma quando il danno è gravissimo ed è - al tempo stesso - lavorativo e ambientale, è chiaro che occorre realizzare una forte e seria politica di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali.
Bisogna attuare finalmente un sistema di sicurezza dei luoghi di lavoro e dell'ambiente, perchè non è concepibile che ancora ci si ammali e si muoia per il ripetuto impiego di sostanze dannose e per la mancanza di una adeguata prevenzione e di seri ed inflessibili controlli. Non è davvero tollerabile che si continui a morire, ad anni di distanza dalla cessazione dell'attività produttiva, per l'impiego - a suo tempo - di sostanze già allora note per la loro estrema pericolosità. Insomma , il problema non è solo giudiziario, ma anche e soprattutto "politico ", nel senso più alto della parola".
L’ANPI provinciale di Monza e Brianza e la sezione di Nova Milanese condividono la posizione espressa dalla segreteria dell’ANPI nazionale in merito a quanto avvenuto nel corso dell’assemblea pubblica del 29 gennaio, convocata per ricordare l’orrore dello sterminio degli ebrei nei lager nazisti.
L’ANPI provinciale e la sezione di Nova Milanese prendono nettamente le distanze da ogni posizione che tenda a compiere impropri paragoni tra la tragedia della Shoah ed altre tragedie della storia anche recente. La Shoah rappresenta, per le sue terribili caratteristiche, un dramma unico nella storia dell’umanità. Accreditare indebiti paragoni, oltre ad offendere la verità della storia, può dare argomenti a favore di teorie revisioniste e riduzioniste che, purtroppo, stanno prendendo piede in alcuni settori della destra europea.
Siamo pertanto profondamente dispiaciuti se le affermazioni di un singolo rappresentante dell’ANPI, che vogliamo credere siano state male interpretate, abbiano potuto offendere la sensibilità delle persone presenti.
Ci scusiamo per questo, in particolare, con la signora Anika Schiffer, partigiana di origine ebraica, alla quale va tutta la nostra solidarietà.
Ribadiamo che l’orientamento dell’ANPI in merito alla tragedia del popolo ebraico è talmente chiaro che non può dare adito a nessun dubbio interpretativo.
L’ANPI è fermamente e profondamente contraria ad ogni forma di razzismo, di violenza e di sopraffazione ed è determinata a fare tutto quanto è necessario perché tragedie disumane e terribili come la Shoah non debbano mai più ripetersi.
Pertanto non possiamo accettare critiche, alcune delle quali espresse in modi veramente impropri, che tendono ad attribuire alla nostra associazione posizioni che, assolutamente, non le appartengono.
Dichiarazione del Presidente Nazionale ANPI sulla scomparsa di Oscar Luigi Scalfaro
A.N.P.I. ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D'ITALIA COMITATO NAZIONALE
Il Presidente Nazionale ANPI: Oscar Luigi Scalfaro incarnava la parte
migliore del nostro Paese, quella che ormai va scomparendo nei suoi
principali protagonisti di una ineguagliabile stagione, che spetta a noi
ricostruire, con le nuove generazioni
(...)
A.N.P.I. ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D'ITALIA COMITATO NAZIONALE
Carissimi,
inviamo, in allegato, il manifesto dell'iniziativa nazionale ANPI del 24 gennaio a Roma: "L'UNITA' D' ITALIA ALLA PROVA DI RESISTENZA".
Invitiamo i Comitati Provinciali che ancora non avessero comunicato il numero dei partecipanti alla stessa di farlo al più presto: vi ricordiamo, come da precedente circolare, che la Sala Protomoteca del Campidoglio (convegno) e quella per l'incontro mattutino con la Presidenza Nazionale hanno posti limitati.
L'ANPI Nazionale: CasaPound istiga alla violenza, si faccia rispettare la Costituzione
A.N.P.I. ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D'ITALIA COMITATO NAZIONALE
Se ce ne fosse ancora bisogno, CasaPound getta definitivamente la maschera. Dopo
essersi ammantata di “cultura” e di “socialità”, in varie occasioni, sia pure senza successo,
visto che nessuno ormai è disposto a cadere nella trappola, adesso l’esultanza per la
morte del magistrato Saviotti e l’esplicitazione della speranza che a questa morte ed
a quella di Bocca ne seguano altre, hanno un significato inequivocabile che va
addirittura al di là dei richiami al fascismo ed al peggior populismo, avvicinandosi
molto all’istigazione alla violenza. Vedrà la magistratura se esistono estremi di reato. Per noi, conta l’esecrabile fatto politico,
che denunciamo come un episodio di inaudita ed inaccettabile gravità. Adesso, chi ha
tollerato CasaPound, chi le ha concesso locali e sedi e ne ha favorito l’ascesa e lo
sviluppo, ha solo la scelta fra una dissociazione aperta e definitiva oppure l’accettazione
che diventi esplicita e pacifica la connivenza con un gruppo di questo tipo, davvero
incompatibile col nostro sistema costituzionale e civile.
Quanto a coloro che hanno creduto, in buona fede, nella favoletta dell’innocenza,
delle inclinazioni culturali e sociali di CasaPound, è davvero tempo che aprano gli
occhi, si ricredano e prendano atto di una realtà che ora è divenuta addirittura
agghiacciante. Per il resto, chiediamo con fermezza che la Costituzione venga fatta rispettare dalle
autorità pubbliche e vengano finalmente applicate le leggi che vietano ogni forma di
incitamento all’odio e alla violenza, così come ogni tipo di apologia del fascismo e di ciò
che esso ha tristemente rappresentato.
Raccomandiamo alle nostre organizzazioni di vigilare, rifiutando – peraltro –
qualsiasi tipo di provocazione.
Il Comitato Nazionale ANPI
Dichiarazione su www.repubblica.it del Presidente Nazionale ANPI sulla 'doppia vita' del console Vattani
A.N.P.I. ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D'ITALIA COMITATO NAZIONALE
“"Le ridicole, "nere" esibizioni notturne di Mario Vattani, console italiano in Giappone, non possono non preoccuparci in quanto rivelatrici di un clima di "nostalgismo fascista" che è penetrato fin dentro le istituzioni. L'ANPI, nel richiamare tutte le coscienze sensibili e responsabili ad una vigilanza attiva, non cesserà di condannare fermamente ogni gesto o azione che faccia riferimento a quel momento cupo e criminale della vita del Paese che fu il fascismo, già condannato dalla storia e fuori da ogni consesso che si dica civile e democratico".
Il Presidente Nazionale ANPI sullo sciopero del 12 dicembre, “Se non ora, quando?” e Piazza Fontana:
A.N.P.I. ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D'ITALIA COMITATO NAZIONALE
“Piena e sentita l’adesione della nostra Associazione ai tre eventi”
Nei prossimi giorni, si verificheranno tre eventi di diverso contenuto e con diverse modalità, ma tutti estremamente importanti, di fronte ai quali l’ANPI non può che manifestare la sua piena, sentita, partecipe assonanza.
Lo sciopero di tre ore, proclamato per lunedì dalle tre Confederazioni sindacali, è un fatto straordinario già per il fatto stesso della ritrovata unità, su temi di tanto rilievo e di così forte impatto sociale. Ma c’è di più. Questo sciopero non è di quelli che mirano a far cadere un Governo, ma costituisce un modo fermo e deciso per ottenere che nella manovra in corso ci sia – accanto al rigore – maggiore equità. Non si chiede, dunque, nulla di impossibile, anche se è noto che i tempi stringono e che l’operazione non può che essere contrassegnata da una risolutezza e tempestività indispensabili; ottenere che non si colpiscano o si colpiscano meno i sacrificati di sempre, coloro che hanno sempre pagato, e si usi una maniera più forte nei confronti degli evasori fiscali, dei detentori di patrimoni immobiliari e finanziari rilevanti, vale a dire dei più abbienti, non significa negare la possibilità e l’urgenza di provvedimenti anche duri, ma solo pretendere che si mantenga soprattutto quell’equità sociale che lo stesso Governo Monti, all’atto della sua nascita, ha assunto come un impegno ineludibile.
Quanto al secondo evento, mi riferisco alle manifestazioni indette dalle donne per domenica 11, "Se non ora, quando?", a Roma e in tante piazze d’Italia. Le donne sono state le prime, il 13 febbraio, a dare un grande segnale di risveglio e la dimostrazione concreta di un cambiamento possibile. Adesso tornano in piazza a chiedere ancora di più. Ma non è tanto la parola d’ordine che ci preme (spetta alle donne decidere ciò che vogliono e pretendono e fissare i loro obiettivi) quanto il fatto in sé di un forte appello, per una nuova e fortissima presenza delle donne sulla scena politica. Salutiamo, dunque, questa manifestazione non solo con piacere e soddisfazione, ma come il segno di una comune speranza di un futuro migliore.
Infine, lunedì 12 dicembre ricorrerà il 42° anniversario della strage di Piazza Fontana. Milano la ricorderà degnamente, come fa ogni anno; non si tratta, peraltro, solo di una questione milanese, ma di una questione nazionale. Piazza Fontana è stata non solo un attacco gravissimo e terribile alla vita di tante persone inermi, ma ha costituito uno dei più gravi attacchi alla stessa democrazia del nostro Paese. Come tale esso va rievocato, non solo per stringersi ancora una volta attorno ai sopravvissuti ed ai familiari delle vittime, che vanno sempre affettuosamente ricordati, ma anche perché non si può ammettere che su una simile, tragica vicenda, cada l’oblio; così come non è accettabile che non si conosca ancora tutta la verità. A completare il quadro già in sé insufficiente (anche se ormai è pacifica la matrice, individuata nella destra nera), mancano ancora troppi tasselli (il ruolo di alcune parti dello Stato, i dirottamenti e le deviazioni, le responsabilità di esecutori e mandanti, ecc.), che vanno colmati, se non sul piano giudiziario, almeno su quello della verità storica, che è poi, ora e sempre, uno dei fondamenti della democrazia.
Per questo, bisogna insistere ancora e con forza perché si elimini ogni forma di segreto, perché tutto divenga chiaro, limpido e trasparente; la verità serve non solo a completare la conoscenza storica ed a lenire, almeno in parte, il dolore, ma serve soprattutto come monito e deterrente per il futuro e per creare anticorpi idonei a difendere da ogni possibile attacco la nostra democrazia.
ANPI: Notazioni dal Presidente Nazionale ANPI Carlo Smuraglia
A.N.P.I. ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D'ITALIA COMITATO NAZIONALE
“La manovra del Governo Monti: poco rigore e una discutibile equità. Per non parlare della “visita” a Vespa...”
Il Governo Monti ha presentato la sua prima “manovra” e come sempre lasciamo che siano
partiti e sindacati ad esprimere le loro opinioni e richieste. Mi limito solo ad alcune
osservazioni di fondo, nel quadro di quanto ho (abbiamo) ritenuto di nostra competenza.
Anzitutto, non condivido lo stupore e quasi la sorpresa di chi parla di “stangata”, di intervento
duro, ecc., come se non ce la dovessimo aspettare e come se il Governo Monti non fosse
stato costituito proprio per questo, per opporre un muro ad una crisi sempre più grave, che
non è solo dell’Italia, ma che risente – nel nostro Paese - di anni di pessima gestione
governativa, di bugie e sottovalutazioni veramente irresponsabili. La manovra era ed è
necessaria, non tanto perché ce la chiede l’Europa, quanto perché non se ne può
fare a meno, se vogliamo salvare l’Italia e contribuire al salvataggio dell’euro e
della stessa Europa. Bando, quindi, ai clamori inutili.
In secondo luogo, però, osservo che se il rigore c’è (e forse non basta ancora),
l’equità è un po’ più discutibile. Davvero c’era bisogno di mettere mano alla
indicizzazione delle pensioni, in un sistema che riguarda i soggetti più svantaggiati e in
maggiore difficoltà?
Davvero non si poteva, quanto meno, elevare un po’ l’asticella posta per garantire le pensioni
già modeste o addirittura rinunciare a toccare questo tasto dolorosissimo? L’obiezione è che
bisognava fare cassa subito; ma il problema non è questo: è come si fa cassa; ed allora si
poteva picchiare più duro sui settori meno colpiti dalla crisi, realizzando così una
maggiore equità. Infine, ci sono certamente alcune misure che vanno nella direzione dello sviluppo; ma
occorre far presto ad estendere e concretizzare di più questo indirizzo, che è determinante
per una vera ripresa. Non aggiungo altro, perché tanto si è detto e si sta dicendo in questi
giorni e mi pare logico limitarci all’essenziale. Solo ancora due “noticine”, molto semplici e
rapide.
Continuo a notare la differenza anche visiva rispetto al passato; e non è cosa da poco, aver
di fronte persone con l’aria normale, che spiegano con la dovuta serietà i loro intendimenti,
senza aver l’aria di imbrogliarci (non ne avrebbero motivo, posto che a loro è chiesto
espressamente di affrontare, col maggior consenso possibile, una situazione oltremodo
difficile). Persone che agiscono in poco tempo, restituendo al Paese quella fiducia, anche
all’estero, che era andata completamente perduta. Non dobbiamo dimenticare troppo in
fretta che la crisi c’è stata a lungo taciuta, che nell’agosto scorso il Governo precedente ha
creato un tale pasticcio da costringere l’Europa ad intervenire in modo impositivo; che dopo
quei provvedimenti si sono lasciati passare due mesi senza fare nulla di concreto; che fino
all’ultimo, il Presidente del Consiglio ha avuto il coraggio di negare la crisi, perché “i ristoranti
ed i voli erano pieni”. Ricordiamole, queste cose, che fanno parte non solo della trasparenza,
ma di quel rapporto corretto con i cittadini che è il fondamento della democrazia.
Un appunto conclusivo al Presidente Monti, del quale abbiamo apprezzato ed
apprezziamo lo stile e la serietà. Ma che ci è andato a fare nello studio (nel
“salotto”) di Vespa? Se si trattava di spiegare la situazione ed i provvedimenti agli italiani,
lo ha già fatto ampiamente con un lungo intervento, trasmesso per televisione, con la prima
conferenza stampa, e poi con la conferenza stampa con i giornalisti stranieri e, magari, anche
con l’intervento in Parlamento. E’ vero che più si spiega, meglio è, visto che si chiedono
sacrifici, ma – santo Iddio – perché proprio in un “salotto” televisivo, in cui si sono celebrati
riti impossibili, con promesse, impegni e contratti elettorali, col processi penali, “celebrati” in
una sede impropria mentre erano in corso nelle aule giudiziarie, e così via. Un segno di
discontinuità con questo passato sarebbe stato importante anche per accreditarsi, appunto,
come persona seria e “normale”. Così, invece, al peso dei sacrifici necessari, si è
aggiunto – per tanti cittadini – il peso di una caduta di stile, significativa peraltro
sullo stesso piano politico, anche per il rischio evidente di apparire come una
“concessione” a chi porta gran parte della responsabilità della crisi ed a chi,
sempre, gli ha tenuto mano. No, signor Presidente, questa non ce la doveva fare. Glielo dico con lo stesso apprezzamento
di sempre, già espresso in una precedente news e – per ora – solo un poco intaccato da
questa scelta sgradevole, sbagliate – mi consenta – addirittura inutile e controproducente al
tempo stesso. Come avevo già detto, gli italiani si aspettano ben altro da questo Governo,
magari anche qualche colpo duro, necessitato e distribuito con equità, ma accompagnato
dalla dimostrazione, anche visiva, che la politica può essere molto diversa da quella che,
purtroppo, in questi anni, abbiamo conosciuto.
UFFICIO STAMPA - ANPI: dal Presidente Nazionale ANPI Carlo Smuraglia
A.N.P.I. ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D'ITALIA COMITATO NAZIONALE
La “giornata nazionale del tesseramento”
Domenica scorsa si è svolta, in oltre cento piazze d’Italia, la nostra “giornata nazionale del tesseramento”. Avevamo detto che il tesseramento non è un problema burocratico-amministrativo o semplicemente economico, ma un atto di grande rilevanza politica. E così è stato. I nostri Comitati provinciali, o almeno la grande maggioranza di essi, hanno scatenato la fantasia e sperimentato mille modi diversi per fare di questa giornata un momento di incontro e di riflessione politica, nella certezza che ciò si sarebbe concretato anche nella richiesta di nuove iscrizioni.
Stiamo raccogliendo i dati e li pubblicheremo fra breve. Fin d’ora, possiamo dichiararci pienamente soddisfatti, perché abbiamo raccolto molti cittadini e cittadine attorno ai nostri simboli e alle nostre pubblicazioni, talvolta persino davanti a cori quasi professionali. Nel nord, tante persone sono passate e si sono fermate anche a lungo davanti ai nostri gazebo, chiedendo, informandosi, discutendo, nonostante la giornata freddissima. In una sola città sono state raccolte oltre cento nuove domande di iscrizione. E così è avvenuto in tante altre, con nostra vivissima e giustificata soddisfazione.
Ancora una volta, possiamo dire che in qualunque momento, in qualunque occasione, l’ANPI “c’è”. E tanti cittadini, giovani e meno giovani, lo capiscono e manifestano fiducia e speranza.
Se siamo riusciti in ciò che ci eravamo prefissi (una grande “giornata” popolare) il merito va ai nostri Comitati Provinciali, alle nostre Sezioni, ai tanti militanti che si sono impegnati a costruire i gazebo, a presidiarli, a ricevere gente per illustrare le nostre finalità e il nostro messaggio antifascista e democratico. A tutti va rivolto il sincero ringraziamento e apprezzamento da parte mia, della Segreteria e del Comitato Nazionale; ringraziamento tanto più sentito e affettuoso quanto più si pensa che tutto questo è frutto di un volontariato, lontanissimo da ogni scopo personale, fatto di fiducia nella democrazia, nella Costituzione, nei valori fondamentali che ci guidano, dalla Resistenza alla pratica quotidiana di antifascismo. Un lavoro che non si aspetta ricompense né mira ad ottenere vantaggi, ma si propone solo di agire per potenziare l’ANPI, nell’interesse del Paese.
Grazie, dunque, cari compagni e amici; e avanti ancora, sempre più avanti per un futuro migliore, con un’ANPI sempre più solida e forte.
CHIUSURA SEDE LEALTA'- AZIONE - DIVIETO DI CONCESSIONE DI LUOGHI PUBBLICI
Da Ufficio Presidenza Anpi Monza
Rossana Valtorta
Al Sindaco di Monza Marco Mariani, Assessori , Consiglieri Comunali
Al Presidente della Provincia Dario Allevi, Assessori, Consiglieri Provinciali
Ai presidenti di Circoscrizione e Consiglieri
Monza, 14/11/11
Lo scorso mese di settembre nella nostra città è stata inaugurata in Via Dante n.5 la sede di una “associazione” denominata Lealtà-Azione
Sul loro sito si presentano come una libera associazione di promozione culturale e sociale che vuole costituire una comunità etica, al tempo stesso politica, spirituale ed intellettuale, unendo uomini e donne in una comunione di intenti, d’ideali e d’azione, che agiscono volontariamente nella società con spirito Militante, ovvero con fede, senso del sacrificio, disciplina e senza ricercare utili materiali o profitti personali, perché animati da una concezione etica della vita che si riassume nel rispetto dei Valori tradizionali, nel senso dell’onore e nel rifiuto del compromesso sistematico.
Ma chi c’e’ dietro questo fiume di parole e retorica ?
La strategia con cui gli “associati” provano a insinuarsi nel tessuto sociale e a raccogliere consenso si basa sulla promozione sporadica di iniziative contro la pedofilia o la droga, iniziative animaliste, etc... In verità a Milano la loro sede di viale Brianza 20 (dagli associati definito “avamposto contro l’immigrazione e gli zingari”) è stata inaugurata il 28 ottobre 2010 con una conferenza in onore dell’ex generale belga delle SS Lèon Degrelle, condannato da un tribunale del proprio Paese come criminale di guerra. Questo episodio smaschera già da solo la matrice neonazista dell’associazione, ma approfondendo l’inchiesta si percepisce molto meglio lo strettissimo legame tra Lealtà e Azione e l’anima più violenta, razzista e pericolosa della galassia della destra estrema e xenofoba internazionale: gli Hammerskin (http://www.hammerskins.net/).
La setta neonazista degli Hammer è nata a livello internazionale a metà degli anni Ottanta da una costola del Ku Klux Klan. Sul territorio milanese, oltre ad avere aperto la sede di viale Brianza, gestisce la Skinhouse (http://www.skinhouse.info/) a Bollate, punto di riferimento dei militanti di Lealtà-Azione prima dell’apertura della loro sede indipendente (http://destrapermilano.blogspot.com/2011/01/milano-lealta-e-azione.html). Gli Hammerskin si considerano l’elité del mondo neonazista, per la loro “fedeltà ai valori” e “l’amore per le tradizioni”. Sono i più decisi fautori della “supremazia della razza bianca”. Simbolo, tatuato sul corpo dopo un lungo percorso iniziatico, i due martelli in marcia tratti dal film The Wall, in cui Alan Parker veste d’immagini le musiche dei Pink Floyd. Ma gli Hammerskin ne rovesciano il senso e le intenzioni: il loro doppio martello rappresenta la forza irresistibile in marcia per abbattere i muri che proteggerebbero le minoranze etniche e religiose che minano la
Tradizione e la supremazia della Nazione bianca. L’innumerevole elenco di aggressioni (anche mortali) di cui si sono resi protagonisti in America e in Europa (inclusa Milano) è facilmente reperibile sul web e non lascia spazio a fraintendimenti. (http://www.osservatoriodemocratico.org/page.asp?ID=2970&Class_ID=1004).
Il Consiglio Regionale della Lombardia ha votato ad aprile una mozione che richiede la revoca dell’assegnazione da parte dell’ALER a Lealtà e Azione dei locali della sede milanese di viale Brianza. Questa circostanza fa riflettere sulla pericolosità di questo tipo di luoghi di aggregazione e degli ideali proposti per i quali, a marzo, a Magenta, l’amministrazione comunale ha negato l’utilizzo delle sale pubbliche per lo svolgimento di iniziative promosse da Lealtà-Azione.
In vista del raduno internazionale Hammerskin previsto il 26 novembre in Lombardia, presumibilmente a Bollate sono state presentate interpellanze in Consiglio Provinciale MB (allegata) e in Consiglio Provinciale a Milano.
Anche per quanto riguarda Lealtà-Azione Monza Brianza, basta una visita su Facebook per rendersi conto che questa “associazione” ha evidenti legami con la destra estrema: gli “amici” si definiscono “fascisti” e “camerati”, vantano ed esibiscono simboli che non lasciano spazio a dubbi. Il coordinatore della sede di Monza, tale Paolo che rifiuta di dire il cognome, appare in una foto di gruppo con la scritta Hammerskin sullo sfondo...!
Tutte le informazioni in nostro possesso sono state raccolte in un dossier consegnato nel corso dell’incontro con il Prefetto della Provincia di Monza e Brianza Dott. Renato Saccone, al quale abbiamo chiesto di attivarsi per la chiusura della sede di Lealtà-Azione la cui reale attività è in contrasto con la legge Mancino e con la Costituzione. Al Prefetto abbiamo altresì consegnato le oltre cinquecento firme di cittadini raccolte in poche ore durante il presidio antifascista del 8 ottobre scorso e segnalato le inquietanti “simpatie” istituzionali di cui Lealtà-Azione MB gode sia nel Comune di Monza (assessori e consiglieri) sia nella Provincia MB (il presidente).
Alle Istituzioni in indirizzo chiediamo analogo impegno e che non vengano in alcun modo concessi a Lealtà-Azione spazi pubblici e luoghi istituzionali per le sue iniziative, come purtroppo già accaduto alla Circoscrizione 4 con l’esposizione di una mostra sulla strage di Gorla del 20 ottobre 1944, che falsifica la storia e attribuisce alla
Resistenza i disastri della guerra voluta da Hitler e Mussolini (“la “liberazione” continua ad essere una valida GIUSTIFICAZIONE per la morte di tanti, troppi.”). Urgente correggere la rotta onde evitare pericolose derive: deve essere quindi revocata la concessione della Sala Maddalena a Monza per un’iniziativa di Lealtà Azione prevista in data 12 febbraio 2013.
Inoltre le iniziative per le celebrazioni, come ad esempio la Giornata del ricordo, devono essere discusse e decise dal Gruppo di lavoro manifestazioni civili appositamente istituito dall’Amministrazione comunale per un'attenta, comune valutazione anche degli oratori prescelti.
Tutto ciò è peraltro non solo dovere ma obbligo di chi presiede e siede nelle sedi istituzionali, delle quali l’antifascismo è valore fondante perché nate dalla Resistenza e dalla Costituzione. Da parte nostra continueremo la mobilitazione per la chiusura della sede di Lealtà-Azione.
Per il Comitato Unitario Antifascista – Monza
Presidente Milena Bracesco
Per ANPI Comitato Provinciale Monza Brianza
Presidente Loris Maconi
Per ANPI Sezione di Monza
Presidente Rosella Stucchi
11 novembre 2011 L'ANPI Nazionale: "la chiusura del Museo di S. Anna di Stazzema è un affronto gravissimo all'Italia intera, alle sue radici, al suo futuro"
Roma, 11 novembre 2011
Il Museo di S. Anna di Stazzema - dedicato alle 560 vittime della strage nazifascista del 12 agosto 1944 - da lunedì sarà costretto a chiudere a causa della decisione del Ministero dei Beni e delle Attività culturali di tagliare i fondi ad esso destinati.
Tale provvedimento – che denuncia un’assoluta irresponsabilità e inadeguatezza rispetto al dovere istituzionale di tutelare e promuovere la memoria, fondamento primo del vivere civile di un Paese – è un affronto gravissimo ai martiri della barbarie nazifascista, ai loro familiari, alle italiane e agli italiani tutti.
L’ANPI, nel denunciare fortemente questa vergognosa iniziativa del Ministero, fa appello a tutti i democratici, agli antifascisti, ai partigiani, a tutte le coscienze sensibili affinché facciano sentire la propria voce, e dichiarino che la memoria non si tocca.
Perché il cuore della memoria batte nella democrazia, nei diritti.
Nella libertà.
Chi tocca S. Anna di Stazzema offende e minaccia tutto questo.
a fronte dei gravissimi fatti accaduti sabato scorso a Roma; nell’esprimere la più sentita
solidarietà a tutti coloro - e in particolare ai giovani - a cui è stato impedito di esercitare
liberamente e pacificamente un diritto costituzionale, tanto più rilevante in quanto
contemporaneamente veniva esercitato in tutto il mondo (e senza incidenti), ed a tutti
coloro che hanno subito danni dalla violenza di un gruppo di estremisti reazionari;
condanna, nel modo più fermo, il comportamento di coloro che sono scesi in campo solo
per praticare la violenza ed impedire una civile manifestazione di protesta, producendo
danni gravissimi a persone e cose;
ribadisce che è compito dello Stato garantire la libertà di manifestazione del pensiero e la
libertà di riunione, per cui non ha senso rispondere ad un atto di odiosa violenza con divieti
che, prima ed invece di colpire i violenti, finiscono per limitare i diritti dei cittadini, al di là e
al di fuori della Carta Costituzionale;
depreca che una incomprensibile gestione dell’ordine pubblico non solo non sia riuscita a
prevenire quanto accaduto ma addirittura abbia esposto la città di Roma, i manifestanti
pacifici (che peraltro non hanno potuto svolgere la loro manifestazione) e gli stessi agenti
di polizia e carabinieri a subire violenze ed attacchi, non essendo preparati e attrezzati
adeguatamente per respingerli;
si oppone fermamente ad ogni ipotesi di interventi polizieschi ed autoritari sulla scia delle
emozioni suscitate dalla sciagurata giornata di Roma; non è con leggi eccezionali che si
reprime la violenza, ma applicando rigorosamente la normativa vigente e prevenendo ogni
tentativo di violenza;
esprime seria preoccupazione per i rigurgiti di autoritarismo e di fascismo che si
affacciano continuamente, in varie forme, nel nostro Paese approfittando di un “clima”
ritenuto favorevole e della disgregazione della vita politica e istituzionale del nostro Paese;
si appella alla coscienza civile ed alla sensibilità di tutti i cittadini perché rispondano alla
violenza con le armi della democrazia, vale a dire con l’esercizio dei fondamentali diritti
civili e politici, la partecipazione, la manifestazione convinta di una decisa volontà di svolta
e di cambiamento, verso un sistema politico e istituzionale rispondente finalmente ai
principi contenuti nella Costituzione;
ribadisce che solo l’unità di tutte le forze democratiche può salvare il nostro Paese dal
degrado civile, sociale e politico in cui è precipitato e che ormai è divenuto intollerabile per
ogni cittadino consapevole dei diritti inalienabili e degli stessi fondamenti della democrazia.
Cari amici, la campagna "L'Italia sono anch'io" - per i diritti di cittadinanza e i diritti di voto per le persone di origine straniera - cui l'ANPI Nazionale ha dato la sua adesione, è in pieno e ragguardevole corso d'opera.
Tante le iniziative in campo in tutto il Paese, con una robusta risposta popolare. I Comitati Provinciali che volessero prestare il loro sostegno e partecipazione possono trovare notizie sul sito www.litaliasonoanchio.it o rivolgersi al Comitato Provinciale ANPI di Reggio Emilia (Fiorella Ferrarini - info@anpireggioemilia.it) che è ben mobilitato oltre che in stretto contatto col Comitato promotore dell'iniziativa sorto proprio a Reggio.
Carissimi saluti.
LA SEGRETERIA NAZIONALE ANPI
17 ottobre 2011, COMUNICATO IN MERITO ALLE CELEBRAZIONI DEL 4 NOVEMBRE ANPI, PARTIGIANI CRISTIANI, ANED, ANEI
Il giorno 17 ottobre si è svolta la consueta riunione, con la presenza di tutte le associazioni d’arma, per definire il programma delle celebrazioni del prossimo 4 novembre, festa dell’Unità d’Italia e delle Forze Armate.
In tale occasione è stata ribadita la volontà da parte dell’amministrazione comunale di non rendere omaggio al campo dei partigiani, caduti per la libertà.
ANPI, Partigiani Cristiani, ANED e ANEI hanno manifestato la loro contrarietà rispetto a questa scelta perché si interrompe una tradizione che, dal dopo guerra fino a due anni fa (con l’eccezione del 2008), ha sempre visto le autorità cittadine rendere omaggio al Campo dei partigiani durante le manifestazione del 4 novembre.
I partigiani caduti appartenevano a molte armi e rappresentavano tutte le ideologie che hanno concorso alla liberazione dell’Italia, tranne naturalmente quella fascista.
Forse il sindaco di Monza pensa di evitare così le polemiche che si sono giustamente manifestate quando ha voluto rendere omaggio anche alla tomba dei gerarchi fascisti, utilizzando l’argomento che tutti i morti sono uguali.
In realtà la decisione attuale esprime, sia pure in forma diversa, lo stesso orientamento sbagliato che mette sullo stesso piano i partigiani, morti per la libertà e la democrazia e gli appartenenti alla repubblica di Salò, morti per dare continuità ad un regime basato sulla violenza e sulla negazione della libertà.
Pertanto ANPI, Partigiani Cristiani, ANED e ANEI hanno chiesto al sindaco di rivedere questa decisione.
Se questo non avvenisse le sottoscritte associazioni dichiarano che parteciperanno in ogni caso alle manifestazioni ufficiali, perché il 4 novembre è una festività nella quale si riconoscono i cittadini italiani.
Tuttavia, per protestare contro questa scelta sbagliata e ingiustificata dell’amministrazione comunale, ANPI, Partigiani Cristiani, ANED e ANEI si recheranno anche a rendere omaggio al Campo dei partigiani ed invitano tutte le associazioni, i cittadini e tutte le forze democratiche ad unirsi a questa manifestazione.
La manifestazione si svolgerà DOMENICA 6 NOVEMBRE alle ore 9.00 presso il Cimitero urbano di Monza.
9 ottobre 2011 COMUNICATO STAMPA: MONZA ANTIFASCISTA C’E’.
Non era scontanto che all’appello lanciato dal Comitato Unitario Antifascista di Monza avrebbero risposto così in tanti e non solo monzesi, data la concomitanza della manifestazione di Libertà e Giustizia e di altri presidi antifascisti a Milano. Eppure al presidio di Monza in Piazza San Paolo si sono raccolte oltre 400 firme da portare al Prefetto per chiedere di farsi interprete verso la proprietà per annullare il contratto d’affitto e chiudere la sede dei naziskin di “lealtà-azione”.
Come sottolineato da Milena Bracesco Presidente del Comitato Antifascista nel suo intervento, Monza non ha deluso le aspettative; ha risposto all’appello e ben tre generazioni di Antifasciste e Antifascisti si sono raccolti in centro a Monza per dire con chiarezza anche al sindaco Mariani e al presidente della Provincia di Monza e Brianza Allevi, che concedono spazio e agibilità politica ad organizzazioni di chiara ispirazione neofascista e neonazista, che siamo e saremo vigilanti e continueremo la mobilitazione per la chiusura della sede di “lealtà-azione”.
Comitato Unitario Antifascista
Monza, 9 ottobre 2011
27 marzo 2011 INTERVENTI E REALAZIONI AL 15° CONGRESSO NAZIONALE ANPI DI TORINO.